Gli ultimi anni stanno vedendo un fortissimo ritorno al passato, quasi a voler ribadire dove gran parte della musica ha avuto il suo massimo splendore discografico, mi riferisco chiaramente agli anni ottanta e ai primissimi anni novanta (che vedevano già una fase discendente in fatto di qualità), e la Frontiers è la protagonista indiscussa nel dare spazio a nuovi e vecchi gruppi che hanno voglia di suonare musica di qualità.
In questo ultimo periodo rientrano i biondi fratelli Nelson, che con il debutto After The Rain del 1990 vendettero la ragguardavole cifra di tre milioni di copie, e che a distanza di dieci anni tornano sul mercato discografico con Lightning Strikes Twice.
Come forse si è intuito dalle righe precedenti il duo ci riporta a quel suono solare, frizzante del migliore Hard Rock e AOR, con una dozzina di pezzi assolutamente validi, moderni nella produzione ma fantasticamente retrò. Lo smalto degli esordi non l’hanno perso, così come non hanno perso le vene radiofonica e popolare della loro musica. Non nego che nella quasi ora di Lightning Strikes Twice l’ascoltatore ritrovi vagonate di influenze di gruppi stra-noti (ZZ Top, Boston, Def Leppard, Van Halen), con alcune piccole citazioni quà e là; ma diciamocelo, se il risultato è di cotanta goduriosa musica sono peccatucci di poco conto, che rendono i brani anche più interessanti e piacevoli.
Si parte subito in grande stile con l’AOR di classe di Call Me (o di You’re All I Need Tonight), cui segue la grintosa Day By Day (lo vorrei tanto sentire dal vivo) con pomposi ed efficaci cori gospel, da bikers le rocciose Ready Willing And Able e When You’re Gone. Non mancano, ovviamente, le ballate dolci e malinconiche How Can I Miss You? e To Get Back To You; menzione particolare per la conclusiva Kickin My Heart Around.
In due parole: da avere.