L’approdo alla MTM pone fine ad un periodo abbastanza travagliato per i Seven Wishes, che ha visto il gruppo svedese decidere del proprio futuro, passare quindi dall’inglese Z Records all’etichetta tedesca e cambiare pelle inserendo nell’organico Toby Andersson alla chitarra e Lennart “Leonid” Karlsson alla batteria.

Sebbene la qualità del prodotto sia ora migliorata e l’innesto dei due nuovi musicisti abbia ridato vigore ad un gruppo quasi sul punto di sciogliersi, i Seven Wishes del 2005 non si discostano poi tantissimo da quelli ascoltati nei precedenti album. Certo sicuramente qualcosa è cambiato: il cantato di Pelle Andersson ad esempio è ora un tantino più aggressivo, pur essendo sempre decisamente melodico, e i brani sono più maturi e diretti, solo in parte legati a band come Ratt, Dokken, Winger, XYZ e più decisamente inquadrati nel classico hard rock di scuola europea, sulla scia quindi di Pink Cream 69, Gotthard e tanti tanti altri, gruppi che non disdegnano certo di puntare anche su riff pungenti e mordaci.

Come la maggior parte degli album dei gruppi appena menzionati, questo “Destination: Alive” si rivela un album gradevole fin dal primo ascolto, con le sue melodie contemporaneamente taglienti e accattivanti, i suoi mid tempo aggressivi ma dai ritornelli estremamente orecchiabili, le sue ballad mai troppo mielose (sebbene comunque abbastanza scontate). Spiccano dal mucchio alcuni brani più combattivi del solito, come l’iniziale “Cross My Heart” (ci spiegassero i vari gruppi l’utilità di queste brevi quanto noiosissime intro…) e “See Through The Lies”, la bella e più controllata “Fortuneteller” e “Won’t See Me Cry”, dal ritornello veramente irresistibile. Ottima come sempre in questi casi la prova dei musicisti, con un Toby Andersson misurato ma preciso e un Tony Westgård a tratti anche funambolico.

Un buon disco insomma, logica prosecuzione nella carriera dei Seven Wishes, che non aggiungerà probabilmente nulla alla vostra collezione ma che è pur sempre piacevole ascoltare e che i cultori del genere e gli ascoltatori dei gruppi citati non dovrebbero certo evitare di valutare.

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