Il debut album dei lombardi Heavenfall, “Falling From Heaven”, è stato, almeno per il sottoscritto, una gradita sorpresa nel panorama metal underground.
Il cantante Dest ci presenta la band.

Ciao Dest, benvenuto su heavy-metal.it!
Ciao Fabio e ciao a tutti i lettori di heavy-metal.it!

Iniziamo col presentare la band visto che è uscito il vostro primo cd “Falling From Heaven”.
Ci siamo formati nel 2003 come black metal band, poi abbiamo iniziato a comporre anche pezzi di altri generi fino a quando ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che forse era il caso di scegliere una direzione visto che avevamo un’accozzaglia di canzoni che non c’entravano una mazza l’una con l’altra ahah!
Poi un bel giorno abbiamo scritto Hellrider e ci è piaciuta così tanto che abbiamo deciso di seguire quella strada.

Parliamo del disco: come sono nati i pezzi? Considerando che siete in giro da un bel po’ immagino che alcuni brani siano più vecchi di altri e viceversa.
Si, come ti accennavo prima, Hellrider è il pezzo più datato seguito da Wind Of Liberty e Let The Feathers Fall, anche se sono stati riarrangiati negli anni, mentre quelli più recenti sono Hey, Mr. Businessman e Flatline.
I pezzi di “Falling From Heaven” sono nati in maniera molto spontanea, qualcuno portava in sala prove un riff o un pezzo già quasi strutturato e ci si lavorava tutti insieme fino ad un risultato che ci convincesse.

Il vostro è un album interamente autoprodotto. Visti i tempi di vacche magre pensi che questa sia la soluzione migliore per una band emergente?
Non so se sia la soluzione migliore, ma è di sicuro quella che ci rispecchia di più come band.
Abbiamo ricevuto diverse proposte da parte di case discografiche per la pubblicazione di “Falling From Heaven”, ma fino ad ora le abbiamo declinate tutte.
In un periodo come questo dove nessuno compra più i CD, le case discografiche non se la sentono di investire sulla musica e chiedono sempre più spesso alle band di pagare in toto le spese di produzione e pubblicazione.
Per carità, non posso certo fare i conti in tasca a nessuno, però se nemmeno le case discografiche investono più nella musica vuol dire che siamo proprio alle quaglie…
Il problema è che così chiunque abbia i soldi può essere sul mercato e la meritocrazia muore.
Ho visto troppe band mediocri avere una visibilità allucinante e troppe band veramente valide obliate.

A mio modesto parare il disco è un killer album, a tuo avviso c’è qualche canzone che rappresenta meglio l’intero lavoro?
Beh io sono troppo di parte per dare un giudizio obiettivo, ma direi che l’opener Let The Feathers Fall riesce ad incorporare piuttosto bene i vari aspetti della nostra musica, sia la parte più cazzuta che quella più introspettiva.

Parlaci della copertina del disco: è molto essenziale ma a qualcuno non è piaciuta…

Dest – Heavenfall

Ahah si in effetti l’artwork è stato oggetto di perplessità!
Lo schizzo originale dal quale è stato sviluppato il concept per la copertina di “Falling From Heaven” risale al lontano 2003 ed è stato fatto da Riky, il nostro primo bassista.
Abbiamo conservato questo disegno negli anni perché ci piace ciò che rappresenta.
E’ legato al significato del nome Heavenfall, vale a dire la caduta del paradiso in un senso non teologico, ma sociale.
Quello che generalmente viene considerato il picco massimo delle aspettative di una persona nella società in cui viviamo (bella casa, buon lavoro, molti soldi e così via…) è considerato come un paradiso, ma dietro la facciata è spesso completamente marcio, ricolmo di ipocrisia e cattiveria.
Invece spesso coloro che vivono ai margini della società sono brave persone nonostante i demoni che sono costretti ad affrontare.
E non mi riferisco solo a tossici, senzatetto e prostitute, ma a chiunque veda la vita e il mondo che ci circonda in maniera libera e indipendente.
Heavenfall significa anche che la stessa situazione per qualcuno può essere il paradiso e per qualcun altro l’inferno.
Anche lo stile molto grezzo con cui l’artwork è stato disegnato rispecchia questo concetto e nonostante le critiche siamo contenti del risultato, forse non è di immediata comprensione, ma penso che metta in chiaro ciò che vogliamo fare: arte, non un bell’oggettino patinato fine a se stesso.

Voi avete tutti influenze e gusti diversi, come mai avete deciso di suonare heavy metal tradizionale?
Non te lo saprei dire, è semplicemente successo.
Noi cerchiamo di scrivere la musica che ci piace per esprimere quello che sentiamo, di base in effetti è heavy metal, però ci sono molti altri spunti nei pezzi.
Tutto ciò che posso dirti è che non si tratta di polka neozelandese, né di true norwegian black reggae e non saprei nemmeno fare previsioni su come evolverà in futuro.
Sarà una sorpresa anche per noi.

Le liriche del disco mi sembrano piuttosto introspettive e personali, ce ne vuoi parlare?
I testi di “Falling From Heaven” sono piuttosto vari, ci sono canzoni più introspettive come Let The Feathers Fall, Not Easy o Pathetic Wanderer, pezzi che parlano della società in cui ci tocca vivere (Hey, Mr. Businessman!, Fuel For My Rage, Jester Hat) e pezzi che portano un messaggio raccontando una storia (Flatline, 1939, Wind Of Liberty).
E poi c’è Hellrider, con il suo testo ironico sui cliché del metal.
Si tratta sempre e comunque di argomenti che ci toccano profondamente, non ci siamo mai dati limiti sui temi da trattare.
Scriviamo sia testi in rima che in prosa e spesso puoi trovarci neologismi, figure retoriche e giochi di parole.

Ora che il disco è fuori da un po’ che feedback state ricevendo (sia da parte di noi “scribacchini” che dei comuni ascoltatori)?
Ti dirò, i riscontri sono decisamente positivi, molti ascoltatori si sono detti entusiasti del nostro lavoro e questo è veramente molto gratificante per noi.
C’è anche gente che ci fa domande sull’interpretazione di testi e copertina, dimostrando una spiccata sensibilità verso la nostra proposta.
Per quanto riguarda la critica, di stroncature non ce ne sono state fino ad ora, le recensioni si sono divise tra davvero entusiastiche e piuttosto buone con qualche sporadico caso di indifferenza anche se, in effetti, non ci interessa granché ciò che gli “scribacchini” scrivono di noi.
Viste certe recensioni con voti altissimi dati a dischi scandalosi è ormai chiaro che spesso i recensori si credono discografici giudicando il lavoro di una band come un prodotto da etichettare a tutti i costi e non come un’espressione artistica.
La cosa positiva è che con le recensioni si può incuriosire il pubblico ad ascoltare la nostra musica, che siano poi loro a giudicare se è buona o meno.

Quali sono gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato, sia come cantante che come musicista?
I cantanti che mi hanno ispirato sia ad iniziare che a proseguire lo studio del canto sono Eric Adams, Matt Barlow, Philip Anselmo, Sebastian Bach e Fabio Lione.
Per quanto riguarda la scrittura dei testi, Martin Walkyier, Dani Filth e Dave Mustaine sono sicuramente in cima alle mie influenze.
Musicalmente mi sono stati di particolare sprone alcuni album veramente meravigliosi quali i primi 5 CD dei Rhapsody, “Kings Of Metal” dei Manowar, “Midian” dei Cradle Of Filth, “Cowboys From Hell” dei Pantera, “Grand Materia” dei Morgana Lefay e tutta la produzione targata Elvenking.

In passato avete fatto diversi concerti, come vanno le cose ora?
Purtroppo la situazione è drammatica!
Poco dopo l’uscita di “Falling From Heaven” siamo rimasti senza Malo (basso) e Dave Crown (batteria) e stiamo avendo serie difficoltà nel trovare dei degni sostituti, ma non demordiamo e la ricerca continua (se qualcuno volesse candidarsi ci può contattare tramite il nostro sito www.heavenfall.it).
Purtroppo non possiamo promuovere il disco con delle date per via di questo problema ed è particolarmente dura perché gli Heavenfall sono sempre stati una live band, è sul palco che diamo il nostro meglio.

C’è qualche novità in casa Heavenfall, state magari scrivendo nuovi brani?
Durante questa assenza forzata dai palchi stiamo preparando molte nuove canzoni e anche qualche b-side.
Stiamo sfornando veramente molto materiale e non vediamo l’ora di poterlo arrangiare al meglio con una line-up completa.

Ok, chiudi pure l’intervista come preferisci.
Grazie Fabio e grazie heavy-metal.it per lo spazio concessomi per dire le mie vaccate, un saluto a tutti i lettori!
Ricordo a tutti che il nostro debut album “Falling From Heaven” è in streaming a questo indirizzo. Mi raccomando fateci sapere cosa ne pensate!

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