Milano Palasharp, 18/11/08

intervisto assieme ad altri due “inviati speciali” il batterista Dave McClain, e la cosa complessivamente si trasforma in una lunghissima conferenza stampa, o quasi, perfino filmata per il prossimo documentario dei Machine Head! Dave è però molto suscettibile sul passato e sui cambi di stile che hanno avuto, di cui preferisce visibilmente parlare il meno possibile…..

Come sta andando il tour con gli Slipknot?
Figo. Siamo amici con gli Slipknot da tanto tempo per cui è bello tornare in giro con loro. Abbiamo fatto un tour con loro ancora nel 1998 ed è bello essere in giro con degli amici, e suonare in spettacoli grandiosi, è una buona cosa.

Sì, se avete già un rapporto con loro tanto di guadagnato.
Sì.

Mi viene in mente che venerdì hanno suonato qui gli Slayer. E voi avevate aperto per gli Slayer tanto tempo fa agli inizi della vostra carriera. Il fatto che siete con gli Slipknot ora è simbolico del vostro cambio di stile?
Cambio…simbolico….?[ride]

Voglio dire quando avete cominciato forse eravate più vicini al thrash metal e poi vi siete spostati…..
Non credo la band fosse mai una thrash band, anzi semmai ci sono tante canzoni thrash nel nostro ultimo disco quante ce n’erano ai tempi. Credo che la band sia nata dalla scena grunge: visto che tutte le metal band si stavano trasformando in band grunge o funk, noi siamo stati una risposta a tutto ciò.

Si può parlare di New Wave Of American Heavy Metal?
Non lo so. Sai, a essere onesti non so a cosa apparteniamo. Facciamo il nostro, e se poi la gente ci incasella in un genere, è un genere in cui siamo incasellati, ma noi facciamo semplicemente il nostro.

Certo, capisco. Perché avete deciso di ripubblicare un disco recente come The Blackening dopo soltanto un anno dall’uscita?
Sai, per tanto tempo non avevamo voluto fare una ristampa. Con Through The Ashes avevamo voluto, e ci sono tante altre cose…….alla fine ci abbiamo pensato: questo è il tour più lungo che abbiamo mai sostenuto, arriveremo a due anni e mezzo di tour, e serve qualcosa che tenga il tutto in piedi. Abbiamo voluto avere una ristampa dell’album per far rinascere l’entusiasmo nella gente, mantenerlo, sai com’è…e stiamo facendo anche altre cose. Stiamo pensando a un nuovo documentario dvd della band, come vedi.

[indica un cameraman che sta filmando l’intervista]

Sempre parlando di The Blackening: ha vinto miglior album dell’anno con Metal Hammer e con Kerrang!, vuoi parlarci un po’ più in dettaglio dell’album, dei testi, ecc?
Sai, noi volevamo semplicemente,… il gruppo era in un’ottima posizione dopo Through The Ashes, volevamo, sapevamo, che avremmo fatto un album che non avrebbe avuto spazio commerciale, che non saremmo stati su MTV 24 ore al giorno, per cui volevamo fare un album per noi, per soddisfare i musicisti dentro di noi, portando per noi le canzoni a essere canzoni da 10 minuti, cose del genere, praticamente confermando che non saremmo mai stati suonati su radio commerciali, creando un album che, con la stessa mentalità che abbiamo avuto con The More Things Change, sarebbe stato un passaparola, e che avremmo dovuto ammazzarci di tour per farlo arrivare da qualche parte. E questo a noi sta bene, ci ha indotto a fare un po’ della migliore musica che abbiamo mai fatto. La nostra mentalità è di fregarsene altamente se viene o no suonata per radio.

Grazie al grande successo mondiale di The Blackening, sentite pressione per i vostri futuri lavori?
No, non esattamente. Adesso siamo musicalmente in un’ottima posizione, e quel che deve succedere succederà; credo che ci sia sempre una pressione, uno spera che alla gente piacerà la musica, [ma] non ti puoi preoccupare molto, se la gente lo accetterà o meno. Devi solo fare quello che ti senti e sperare che alla gente piaccia.

Quali peculiarità tecniche rendono speciale The Blackening? Lo rendono unico?
Credo il fatto che facciamo queste canzoni davvero lunghe, quasi prendendo spunto da ciò che secondo noi stavano facendo gruppi come i Rush, ai loro tempi d’oro. Non doversi preoccupare, come dicevo prima, se i tuoi pezzi saranno suonati alla radio, apre davvero tutte le porte e puoi fare ciò che desideri, sia che si tratti di aggiungere parti, togliere parti, renderle più difficili da eseguire…questo per noi è essere musicisti ed è questo che vuol dire stare in un gruppo e creare cose in nome dell’arte.

Cosa pensi del lavoro di Robb come produttore?
Ottimo. Lui fa un ottimo lavoro. Robb c’è sempre stato, non importa chi ci producesse i dischi, Robb c’era sempre come una specie di co-produttore. Per lui entrare ad essere proprio il produttore non ha cambiato molto il modo in cui facevamo le cose perché sono sempre state così. Facciamo tantissima attività di demo, probabilmente facciamo tre o quattro demo di ogni nostra canzone prima di arrivare in studio, per cui…lui è bravo a fare questo e noi ci fidiamo di lui, e credo che il risultato finale sia ciò che conti, e noi amiamo quello che lui ne fa.

Quali sono i futuri progetti per i Machine Head? Un nuovo disco?
Beh, no, non stiamo pensando ora come ora ad un nuovo disco. Saremo on the road fino al 2010 almeno, e ora stiamo facendo una specie di documentario come vedete. Vogliamo fare un documentario approfondito dove, come hanno fatto i Metallica con Some Kind Of Monster, vieni trasportato nella vita quotidiana del gruppo, giorno per giorno, vedi cosa facciamo, le cose che ci succedono, belle o brutte, qualcosa che i nostri veri fan probabilmente adorerebbero vedere, sai, vedere cosa succede, sia esso noioso o eccitante, le cose stupide che accadono…ci sarà tutto.

Riguardo ai Metallica, mi viene in mente che sarete con loro da dicembre a maggio, e che queste date sono tutte esaurite.
Sì.

Siete entusiasti di ciò? Ve lo aspettavate?
Incredibile, incredibile! Voglio dire, sei anni fa, forse sette, quando abbiamo fatto The Ashes, scherzando un giorno dissi ai ragazzi che avevamo bisogno che i Metallica ci portassero in tour, solo perché noi a loro piacciamo. Ed è ciò che sta succedendo proprio ora con la band, sai: abbiamo suonato con loro per la prima volta l’anno scorso al Wembley Stadium, poi un paio di spettacoli quest’anno, a loro piace quello che stiamo facendo, ci dicono che piace quello che abbiamo fatto in The Blackening, è straordinario che un gruppo del genere ci stia davvero portando in tour per il semplice fatto che amano ciò che stiamo facendo. Nient’altro! Non hanno bisogno di noi, non hanno bisogno di noi per portare gente a riempire i posti. Loro possono fare spettacoli sell-out da soli.

Eccellente!
Sì, per una band del genere, il più grande gruppo metal mai esistito sul pianeta, se desiderano fare qualcosa per te, è fottutamente incredibile. Straordinario.

Parlando dei Metallica, cosa pensi di Death Magnetic?
Lo adoro. Credo sia fantastico, un album stupefacente, a mio avviso. Secondo me potrebbe essere stato l’album tra And Justice For All e il Black Album. Ognuno ha la propria opinione……

Assolutamente. E cosa pensi dei Fear Factory? Una tua opinione.
Opinione? Su quello che stanno facendo attualmente? [fa una faccia strana e ride] A dire il vero non ho un’opinione!

[c’è un po’ di imbarazzo e io penso di cambiare argomento]

Per cambiare totalmente argomento, sei contento delle nuove elezioni presidenziali in USA?
Yes! Molto contento.

Bene, bene, sì, anche noi in Europa lo siamo. Obama è molto più popolare, qui da noi, che non….
Sì, credo tutti siano abbastanza contenti della cosa, ora vediamo cosa succede, sai, speriamo…non può comunque peggiorare rispetto a come vanno ora le cose quindi… [ridiamo]. E’ questo il punto: le cose sono diventate pessime a un punto tale, che le persone desideravano un cambiamento ed è molto sorprendente per l’America, votare un presidente nero.

Sì è un evento che rimarrà nella storia, davvero, e l’idea che sia nero e giovane porta speranza a molte persone.
Esatto.

Il miglior musicista con cui tu abbia lavorato?
Mmm, a dire il vero non lavoro con nessun altro fuori dai Machine Head, quindi direi Robb!

Preferisci suonare davanti a mille fan di un vostro concerto da headliners oppure davanti a decine di migliaia di fan come oggi, dove siete un gruppo di supporto?
Per noi non fa molta differenza, basta che la folla si lasci coinvolgere dallo spettacolo. Ovviamente preferiremmo suonare per duemila pazzi fan dei Machine Head che per diecimila fan che non sanno nemmeno bene chi siamo, ma ci sono vantaggi anche in quello: stai suonando davanti al pubblico di qualcun altro e sai che stai potenzialmente guadagnando nuovi fan, per cui, anche se vedi che non stanno proprio impazzendo per te, tu speri che ti stiano guardando e che a loro stia piacendo ciò che fai, così diventeranno dei fan.

Certamente. Quando avete cominciato, avevate delle influenze a parte i Metallica?
Credo che come heavy metal tutti noi abbiamo più o meno lo stesso retroscena. Adam invece era più per i gruppi punk, sai…..

Il vostro periodo rapcore.
[mi guarda malissimo]

ops! Scusa!
Gruppi tipo Iron Maiden, Metallica, Slayer, sono quelli su cui tutti noi siamo cresciuti.

I Trivium?
I Trivium? Come influenza? Sono un po’ giovani….sono nostri amici, amiamo quei ragazzi. Ma considerarli influenze, beh forse un pochino, nel senso che quando scriviamo roba nuova sono una delle band che ascoltiamo molto. Ci sono molte nuove band che noi ascoltiamo, e che ci influenzano.

Molte date del tour sono esaurite. In passato era così?
Beh sembra che con gli ultimi due dischi che abbiamo fatto i fan hanno davvero cominciato a venire fuori e a venirci a vedere, stiamo facendo il tutto esaurito di molti concerti e sì, questa è una cosa della band: sia che piacessimo o no ai media, i nostri fan ci sono sempre stati, quindi per i nostri fan venirci a vedere e per noi suonare davanti a gente gremita in un certo senso è sempre stata una realtà, il che dice molto sui nostri fan.

I Children Of Bodom?
Credo siano molto bravi, degli ottimi musicisti.

Buona produzione, buona composizione delle canzoni, buona esecuzione tecnica. Quale di questi tre fattori secondo te è il più importante per il successo del gruppo?
Scrittura delle canzoni, di sicuro. Credo che anche se un album non ha una ottima produzione ma le canzoni ci sono, è quella la cosa che importa di più.

Qual è la tua canzone preferita?
Halo.

Una canzone così recente? E’ dell’ultimo album.
Sì.

Invece la canzone più rappresentativa dei Machine Head? Del loro sound?
Sempre Halo. Contiene più o meno tutto ciò che facciamo, ha molte delle armonie per chitarra su cui Robb e Phil stanno lavorando tanto adesso, poi ha la voce dura, la voce cantata….

Parliamo dell’evoluzione del vostro sound, disco per disco.
Beh, il primo album Burn My Eyes era….era quel che era. E The More Things Change è stata una continuazione di quell’album.

Burn My Eyes ha travolto Kerry King.
Sì, ha travolto tanta gente, di certo ha messo i Machine Head sulla cartina geografica. E quindi con The More Things Change non ci siamo allontanati troppo da quello, più o meno abbiamo rifatto le stesse cose e abbiamo ottenuto molte critiche, sai, per aver ripetuto le stesse cose, e quando arrivò il momento per noi di creare The Burning Red, Logan aveva lasciato il gruppo ed era entrato Ahrue, volevamo fare qualcosa di diverso, stavamo facendo la stessa cosa da troppo tempo, volevamo fare qualcosa di diverso, abbiamo fatto venire Ross Robinson a produrre, desideravamo che uscisse un sound completamente cambiato dal precedente e così abbiamo ottenuto anche in questo caso molte critiche.

In tutti i casi si viene sempre criticati.
Sì, sempre, non puoi far contenti sempre tutti, e poi, con Supercharger, beh, onestamente per me non è stato il nostro disco migliore, semplicemente non è stato il nostro disco migliore. E quando arrivò l’ora di Through The Ashes ne avevamo passate talmente tante come band, quasi al punto da scioglierci. Siamo arrivati a un punto in cui avremmo potuto quasi non essere più un gruppo. E’ arrivato Phil e la chimica tra noi quattro è stata semplicemente incredibile, e la musica che da allora in poi abbiamo fatto, la vediamo come un nuovo inizio per noi. Per tanto tempo Burn My Eyes era il disco di cui tutti parlavano sempre, a cui paragonavano tutto, e ora è The Blackening a cui la gente paragona Burn My Eyes, dicendo che The Blackening è migliore, il che è pur sempre solo opinione, ma si dice, quindi…..

Cambiamo argomento ancora: che effetto ha il successo sulla vostra vita?
Credo che a un certo punto abbia avuto molto effetto su tutti noi, decisamente; ogni band attraversa questa fase, vieni risucchiato dal successo, ti cambia, e poi credo che le band che sono abbastanza fortunate da attraversare un periodo nero, successivamente, poi ritrovano una specie di nuovo apprezzamento di ciò che hanno. Questo è sicuramente ciò che è capitato a noi. Abbiamo quasi visto tutto che ci veniva portato via da sotto i piedi e ora eccoci qui, e abbiamo un nuovo apprezzamento di tutto e ci rendiamo conto di essere le persone più fortunate al mondo, con una carriera così lunga alle spalle e potendo fare ciò che facciamo, per cui per noi, credo, arrivare quasi a perdere tutto è stata una buona cosa.

Allora, credi che i Machine Head abbiano un suono innovativo rispetto ai Fear Factory?
Ah, ancora il paragone ai Fear Factory! La mia opinione? Non lo so…. [ride]

Prima di chiudere allora c’è qualcosa che vuoi dire ai fan italiani?
Comperate le nostre magliette e non le bootleg!

E non scaricare!
Ah, ma tanto la gente lo farà comunque anche se chiunque dice loro di non farlo!

Grazie mille.
Grazie a voi.

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