Torna finalmente a cantare uno dei migliori singer degli ultimi anni, Zak Stevens, ex voce dei grandi Savatage, e lo fa con un progetto nuovo che prende il nome di Circle II Circle. Sin dal primo ascolto appare evidentissima la somiglianza con il gruppo di Oliva e soci, la struttora del disco e’ meno orchestrale rispetto agli ultimi Savatage, pero’ e’ tranquillamente riconducibile al primo periodo con lo stesso Stevens alla voce, in alcuni casi si ha la sensazione di ascoltare “Handful of rain” o il precedente “Edge of thorns”.
“Watching in silence” paga quindi il suo tributo al precedente gruppo di Zak ma questo non va ad incidere sulla qualita’ della proposta dei Circle II Circle che e’ davvero notevole, gia’ a partire dall’iniziale “Out of reach” ci si rende conto che questo e’ un disco estremamente piacevole, ben suonato e, ma non ci sarebbe necessita’ di sottolinearlo, cantato splendidamente.
La title track e’ molto bella, vicinissima allo stile Savatage del periodo succitato, melodica e malinconica, il disco e’ molto emozionante, “Lies”, “Walls” ne sono il cuore, entrambe bellissime e suonate in modo decisamente superiore alla media. Per quello che mi riguarda la formazione e’ composta da sconosciuti, il solo LaPorte era stato vicino a sostituire Skolnick dopo “Handful of rain”, Stevens ne era rimasto impressionato ed infatti lo troviamo nella line up dei Circle II Circle.
Volendo cavillare questo disco e’ decisamente superiore all’ultimo Savatage (e, per dirla tutta anche al precedente “Wake of Magellan”) e la cosa che stupisce e’ che lo stesso Jon Oliva ha collaborato alla stesura del materiale per questo album, per non parlare dell’apporto di Chris Caffery che si e’ spontaneamente offerto per aiutare Zak con alcune canzoni (“Face to face”, “A sea of white” e “Out of reach”).
Questo porta a chiedersi come mai gli stessi Savatage siano incappati in quel passo falso che e’ “Poets and madmen”, soprattutto visto che ci sono ancora come idee e capacita’ compositive. Zak invece fa un rientro notevole, ribadisce che non ha nulla da invidiare ad altri celebrati cantanti della stessa scena e ci regala un disco bello sia per i fan dei Savatage (ovviamente) sia per quelli che vogliono gustarsi un bel disco.

Consigliato senza particolari avvertimenti, il genere lo conoscete, il cantante pure, se vi piacciono questo disco e’ un acquisto sicuro.

Vincenzo “The Jack” Tiziani

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