Che curioso nome che hanno questi svizzeri, mi fa pensare a “zarro” e “tamarro”, termini che probabilmente gli Zamarro nemmeno conoscono… peccato che la musica non sia altrettanto curiosa. Tra i solchi di questo disco si possono infatti trovare 12 tracce di un rock che deve molto a Gluecifer, The Hellacopters e compagnia bella (ma anche a gente come i Queens Of The Stone Age). Qua e là inoltre si possono trovare anche influenze stoner, grunge e punk, tuttavia l’originalità non è assolutamente di casa. Il problema è che poi i brani non sono neanche particolarmente incisivi, per cui l’ascolto scorre tranquillo e si fa apprezzare, ma non lascia assolutamente nulla. Il tutto scorre così in sottofondo che non mi viene in mente nemmeno un pezzo da citare, infatti tutte le volte che ho ascoltato il disco dopo un po’ la musica è andata a finire in secondo piano, risultando piacevole ma non riuscendo mai a farsi notare particolarmente…
Insomma, “The Beast Is On Your Track” alla fine è un lavoro che si lascia ascoltare tranquillamente in sottofondo ma è del tutto innoquo, a dispetto del titolo che vorrebbe far trasparire una certa pericolosità… sufficiente, comunque.