Certi gruppi sono duri a morire e gli AC/DC sono tra questi. Una delle più grandi Rock band della storia ritorna dopo 8 anni di lungo silenzio discografico con Black Ice, un album che mantiene inalterato tutto il sound del combo Australiano.
Il gruppo non cambia di una sola virgola la propria musica, stessi riff grintosi di Malcom Young, stessi assoli di Angus Young, stessa voce al vetriolo di Brian Johnson. D’altronde cosa ci si poteva aspettare da un gruppo che è fedele a sè stesso da oltre 30 anni!
I brani risultano tutti coinvolgenti, grintosi, dal forte sapore live, come il primo singolo estratto Rock N Roll Train, quasi a voler ribadire il concetto che loro sono come un treno inarrestabile nel panorama Rock ‘N’ Roll. E come dargli torto del resto.
Chi se ne frega se ascoltando Black Ice sembra di sentire riff e melodie già scritti e già suonati se il risultato è un lavoro che, nonostante tutte le autocitazioni, riesce sempre a far canticchiare, ad aver voglia di immaginarsi sotto il palco per vedere lo scolaretto scorazzare da una parte all’altra.
Ai fratelli Young si può perdonare l’assoluta mancanza di voglia di sperimentare, di provare dopo una lunga carriera qualcosa di diverso, il tempo è passato se si voleva fare, meglio continuare ad essere sè stessi anche se si può essere tacciati di essere ormai dei musicanti che pubblicano album per non essere dimenticati.
In poche parole Black Ice è un buon album, di puro e sano Rock’N’Roll, che non dispiacerà affatto a tutti gli amanti del combo e non solo, che però lascia l’amaro in bocca per quel senso di già gustato che non è più come le prime volte.