Con “World Through My Eyes” ho ritrovato gli Rpwl dove li avevo lasciati con il precedente “Stock”. La musica di questa ex cover band dei Pink Floyd è infatti ancora influenzata dalla band succitata (e da svariate altre band, tra cui i Genesis), tuttavia questa volta la miscela è un pochino più personale (anche per via delle atmosfere orientaleggianti che spesso sbucano fuori durante l’ascolto del nuovo cd). Il risultato ottenuto è così leggermente superiore a quanto fatto nel disco precedente, tuttavia ancora non è nulla di speciale.
I pezzi di questo cd (che ho letto essere definiti prog, ma sinceramente non trovo la definizione del tutto calzante… nonostante infatti sia indubbia la presenza di questa componente, tuttavia essa, pur essendo molto presente, non mi sembra sufficiente a rendere questo album un disco prog) sono infatti tendenzialmente gradevoli, ma hanno il difetto di sapere spesso di già sentito e di dilungarsi diverse volte un po’ troppo. Per intenderci, a volte si viene infastiditi dalla continua sensazione del “mi ricorda questo”, altre volte invece si viene semplicemente annoiati dalle lungaggini (soprattutto da diversi stacchi che rimandano a certo prog settantiano, che sono talmente poco riusciti da far venire voglia di premere il tasto “skip”…). Detto questo pezzi come l’opener “Sleep” (molto orientaleggiante) o la lunga “Roses” (che ospita Ray Wilson, cantante degli Stiltskin e degli ultimi Genesis) sono molto piacevoli, tuttavia altri come “3 Lights” o “Everything was not enough” stancano un pochino troppo.
Alla fine tutto sommato “World Through My Eyes” risulta un ascolto gradevole, tuttavia vale ancora quanto scritto per lo scorso “Stock” (ovviamente mettendo “World Through My Eyes” al posto di “Stock” e “quarto” al posto di “terzo” ): “se apprezzate i Pink Floyd, o se cercate un cd rilassante e senza troppe pretese, un’ascoltatina a questo “Stock” potreste anche darla, ma sia chiaro che il terzo figlio degli Rpwl non segnerà di certo la storia della musica, e nemmeno quella di questa annata musicale”.