I Thanatos sono una band olandese, definiti “Death Metalgods” (anche se, in tutta onestà, non li avevo mai sentiti), che ha attraversato una lunga storia, quasi ventennale, segnata da cambi di formazione, uno split nel 1992 e una reunion nel 1999.
E ora, dopo tutti questi anni, c’è veramente da stupirsi che questo loro nuovo “Undead.Unholy.Divine” è, alla fine dei conti, solamente il loro terzo full length album.
Per fortuna il cd si è rivelato molto valido, pieno di veloci riff death thrash a tratti molto “old style” anche se ascoltandoli è impossibile non accostare il loro sound a quello degli Slayer del periodo d’oro di metà/fine anni ottanta (ad esempio la titletrack, contiene molte somiglianze con la band sopra citata) e ai grandi Morbid Angel.
Comunque torno a ripetere che si tratta di un bell’album, molto aggressivo e articolato, che parte in maniera ottimale con la veloce “Lambs To the Slaughter”, che a volte accelera quasi a sfiorare il grind pur mantienendo un buon livello compositivo, forse non molto innovativo ed originale, e che comprende delle ottime songs come “Servants Of Hatred”, ottimo esempio di death metal di vecchia scuola e “The Sweet Suffering”, un vero e proprio massacro sonoro.
Ma i Thanatos non sanno suonare solo ad alte velocità e si cimentano anche in canzoni con riff cadenzati, come in “The Sign Of Sadako” o “Godforsaken” che almeno concedono delle pause in questo album devastante.

L’ascolto è sicuramente consigliato.

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