Tenete lontano dalla tavola questo cd… la copertina infatti ci propone uno splendido spaccato di vita comune: un foglio bianco appoggiato su di un tavolo e ricoperto.. di vermi e lombrichi! E pensare che ci sono tanti grafici bravissimi anche in Svizzera, terra madre di questi quattro musicisti giunti alla terza fatica “lunga”.
Scherzi a parte,questa fatica ci mostra indiscutibilmente le radici del combo, che affondano profondamente nelle opere dei Black Label Society e Alice in Chains. i nostri ci regalano un grunge dal cantato aggressivo e convincente, ma non ci siamo ancora… no, perchè se da una parte i quattro dimostrano di saperci fare sul serio, in particolare la coppia Pontillo-Pellgrini, e di avere idee musicalmente molto molto chiare, dall’altra il disco si protrae troppo a lungo sulle medesime corde. Belle per carità, vedi “Carrie’s Alone” o l’opener “The End”, ma davvero troppo ripetitive. In alcune song le linee musicali sembrano addirittura identiche. E cosi’ i pezzi veramente meritevoli di nota (oltre ai già citati occorre sottolineare l’aggressiva “Drowning In Your Blood”, convincente nella sua rabbiosità) sono diluiti in una lunghezza eccessiva, sovrappesata dalla carenza di fantasia e variabilità, che rende l’ascolto alla lunga un po’ noioso. Un disco ottimo per gli amanti delle band sopra elencate, ma poco indicato per tutti gli altri.

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