Retrospettiva: termine sintetico ed importante che, letteralmente, sta a denotare, in ambito musicale, il percorso evolutivo seguito da un artista. Un titolo quanto mai calzante per questa raccolta voluta da Empyrium e Prophecy Records per mettere il definitivo suggello su una carriera, conclusa all’apice come solo i grandi sanno fare, ma sempre presente nel cuore dell’etichetta che l’ha vista nascere e nei cuori di chi ha avuto l’immensa fortuna di trovarsi sulla sua strada.

‘A Retrospektive’ è un best-of completo e laccato a dovere per l’occasione e corredato da un digipack da “cerimonia”, un booklet di sessanta pagine, due brani inediti (“Der Weiher” ed “Am Wolkenstieg”) ed altri undici che ripercorrono in maniera, mai esaustiva ma sempre soddisfacente e suggestiva, una discografia breve ma pregna d’arte. Si coprono tutte le tappe più significative toccate in dieci anni senza sbavature che partono dal debutto ‘A Wintersunset’ ed arrivano all’ultimo ‘Weiland’, passando per quel memorabile capolavoro acustico che porta il nome di ‘Where at night night the wood grouse plays’. Musica delicata, per palati fini, che, anche nei momenti in cui si incrocia con l’estremo, mostra la sua tendenza a mantenersi sobria, leggera. Melodie sinuose ed attacchi “di fioretto” mai lezioosi che si scambiano il testimone in una miscela fascinosa per la sua capacità di portare l’ascoltatore a contatto con la natura. Folklore, assenza quasi totale di drumming, momenti oscuri al limite del gotico, cori, strumenti acustici d’ogni genere ed un armamentario, talmente vasto da risultare inenarrabile in poche righe, accompagnano un variegato approccio vocale studiato nel suo mantenersi da parte per entrare in gioco solo per contribuire all’incantesimo creato. Strutture asimmetriche e sorprendenti che sembrano guidate soltanto da un istinto primordiale e simbiotico con la musica proposta. Musica profonda che, pur dando solo un accenno di ciò che un progetto come Empyrium ha messo alla luce, costituisce un buon viatico per approcciare quell’arte per la prima volta grazie ad una selezione equilibrata ma, come al solito per queste raccolte, appena indicativa della qualità di opere che vanno gustate individualmente per intero.

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