Difficile resistere all’appeal di un monicker come quello dei Circle Of Bards, soprattutto se ad accompagnarlo ci sono un titolo come “Tales” e una copertina che pare quasi strappata ai Blind Guardian. Chissà perché davanti a un prodotto del genere si ha spesso la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di mai sentito. Sesto senso o semplice proiezione del desiderio? Tocca ahimè riconoscere però che spesso c’è più di quanto balza all’occhio; Il mondo magico descritto Circle Of Bards sembra decisamente più ispirato al folk britannico degli anni ’70 (chi ha visto il film “The Wicker Man” e ne ha apprezzato la colonna sonora sa perfettamente di cosa parlo) che non a quello fantasy/medievale di derivazione metallica. Le undici tracce acustiche di “Tales” sono tutta farina del sacco di Mariusz Migalka, autentico master mind attorno a cui ruota il progetto. Brani piuttosto brevi e diretti, concepiti e suonati totalmente in acustico e che poco offrono in termini di arrangiamenti oltre alle chitarre. Insomma la componente celtica come avrete capito è ben presente, ma priva di quel magico misticismo tipico di bands quali Blackmore’s Night e Blind Guardian; la candida voce di Migalka si disperde in melodie mai troppo ricercate talvolta orecchiabili fino all’eccesso (vedi la stucchevole “Fighting The Dragons”). Insomma, le suggestioni folk ci sono e si incastrano con una altrettanto decisa vena pop rock che comunque non affossa del tutto il prodotto. Come detto i pezzi sono piuttosto immediati e l’ascolto del disco risulta quanto mai gradevole. “Tales” è un onesto disco folk, ammirevole nelle intenzioni ma concepito in maniera frettolosa o più semplicemente non all’altezza delle enormi aspettative iniziali. Se Migalka sarà capace di dare maggiore profondità alla sua voce e alla sua musica allora chissà, potremmo davvero vederne delle belle. Fino ad allora, la conferma dell’esibizione al Fosch Fest di quest’anno costituirà un appuntamento interessante per tastare il polso a questa bands dalle indiscutibili potenzialità.