Gli austriaci Raventhrone tornano dopo cinque anni dal loro debutto nel 1997 con l’album “Malice in Wonderland”, il genere che propongono è sempre Folk/Epic/Death metal, molto particolare e nemmeno facile da recensire. Il cantato è quindi sia clean che growl, la voce pulita in generale non dispiace anche se è purtroppo poco modulata, il growl invece è uno dei pochi dove si riescono a capire senza problemi le parole.
Nota particolare va alle tastiere, sempre presenti… anche troppo a volte.

Iniziamo a parlare delle song: vengono impegati entrambi i modi di cantare solo nella sesta, nona e decima traccia; la prima song inizia appunto con una voce growl e si comincia a sentire la tastiera che da dopo la metà della song si fa sempre più presente, la seconda traccia è cantata con voce pulita e la tastiera è sempre lì a farla da padrone anche con suoni poco metal (sarà così praticamente per tutto l’album). Si sente che le idee ci sono anche se come già detto le tastiere potrebbero non andare giù a molti.
La terza track è penalizzata dalla voce troppo “piatta” (che purtroppo sarà per quasi tutto l’album), diventa quasi una cantilena, però se tenete conto che appunto si affaccia molto sul folk ci può stare, anche se la tastiera qui non mi piace per niente. Continuiamo con un cantato growl nella quarta traccia che risolleva lievemente il livello del disco dalla traccia precedente, peccato per il finale dove diventa per un attimo una song black…
La quinta traccia inizia in puro stile epic/folk e quando inizia il cantato ed i cori sembra una canzone dei Blind Guardian, per poi a metà riprendere lo stile dei Raventhrone. Non male.
La sesta traccia è rovinata dal cantato pulito, non che ce ne sia molto ma se ci fosse stato solo il growl con la voce pulita dietro avrebbe meritato sicuramente di più.
Le tastiere ritornano a farla da padrone nella settima traccia, purtroppo ancora in modo negativo, almeno avessero usato dei suoni più adatti, sembrano appropriati per una canzone pop! Fortunatamente la voce growl fa sembrare il tutto più sopportabile, se si potesse fare butterei mezza canzone e l’altra la terrei…
L’ottava traccia invece inizia con tinte arabesche che ci accompagnano per tutta la song con il cantato growl. Buona.
Ritorniamo alla voce pulita e growl usate insieme, anche qui niente male, fossimo rimasti sul livello di queste tracce sarebbe stato molto meglio.
Decima traccia, ancora growl e voce pulita, quest’ultima sembra essere migliorata! Si fa ascoltare con piacere.
Il cd si chiude con un outro con cantato growl più “cattivo” del solito.

Termino menzionando la copertina che mi piace molto, e consiglio l’acquisto solo a persone che riescono a “digerire” una grossa mole di tastiere, al primo ascolto sicuramente non vi andranno giù ma, come è successo a me, ci si riesce ad abituare nella maggioranza delle tracce.
Sicuramente se in futuro diminuissero la presenza delle tastiere e cambiassero/sfruttassero meglio il cantante clean non sarebbe di certo un male, anzi! Praticamente è un lavoro da “otto” rovinato da troppe tastiere e dalla voce pulita.

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