locandina

Ciao a tutto lo staff della Bakerteam! Iniziamo subito facendo una breve storia dell’etichetta

Enzo Mazzeo:l’idea che ci ha portati a creare la Bakerteam Records nasce almeno tre anni fa, per poi diventare realtà nell’autunno 2011 quando uscì il primo titolo marchiato Bakerteam (ovvero il bellissimo debutto degli israeliani Red Rose dal titolo ‘Live The Life You’ve Imagined’). Intendiamo l’etichetta come una vera e propria costola della Scarlet, visto e considerato che fa parte della stessa società e si avvale della stessa struttura distributiva e promozionale. Con la Bakerteam intendiamo dare rilevanza ai generi musicali più disparati e alle realtà più prettamente underground che, all’interno del roster di un’etichetta consolidata e dai connotati stilistici piuttosto definiti come la stessa Scarlet, verrebbero per mille motivi “sacrificate”. In un lasso di tempo relativamente breve, la Bakerteam è riuscita a ritagliarsi uno spazio autonomo all’interno di una scena musicale parecchio affollata di band e addetti ai lavori. La cosa ci fa enormemente piacere.

Nel vostro roster avete svariati gruppi molto diversi tra loro come generi. Come mai questa scelta invece di ancorarsi ad un genere preponderante come altre etichette?

Angelo Mora: Consentiteci una precisazione: il genere che trattiamo in realtà è uno
solo, l’hard’n’heavy. Una categoria ampia, variegata e sorprendente, come sappiamo tutti. Così come ci piacerebbe che ampia, variegata e sorprendente diventasse sempre di più la nostra scuderia. Fermo restando che il valore artistico di un gruppo trascende lo stile che propone, pensiamo che sia bello e stimolante collaborare con molte realtà diverse fra loro. Un’ulteriore considerazione: rispettiamo e apprezziamo il lavoro di alcune etichette “cult”, dedite solamente a un certo filone del metal; la Bakerteam Records – al pari della Scarlet – nasce però con intenti diversi, anche “commerciali”, certo. Una provocazione: azzeccare una band alla Dragonforce o alla Ghost o alla Huntress (tanto per citare tre nomi di successo degli ultimi anni, talvolta disprezzati dalle frange puriste per via della loro estetica più o meno pacchiana) e vendere migliaia di copie dei relativi dischi non ci dispiacerebbe affatto! Ovvio che chi scopre e promuove fenomeni del genere non lo fa per caso ma grazie a fiuto, intuizione e duro lavoro. Valori che ammiriamo molto e che, nel nostro piccolo e con le debite proporzioni, cerchiamo di mettere in pratica con l’attività della Bakerteam.

Tra dieci giorni ci sarà il vostro festival al mitico Rock N
Roll di Romagnano Sesia. Cosa dobbiamo aspettarci dalla serata?

Angelo Mora: Tanto heavy metal di qualità in un locale accogliente, gestito da uno staff appassionato e competente e dove la musica rock “dura” si sente come dio comanda (una rarità o quasi, in Italia), Secondo noi ci sono i presupposti per una serata bella e divertente; a questo punto siamo curiosi di verificare la risposta del pubblico.

Nella locandina si legge “Hai una band? Incontra il nostro staff…”. Volete entrare direttamente in contatto con gruppi emergenti da selezionare?

Angelo Mora: Nella migliore delle ipotesi, sì. Soprattutto è un modo per metterci la faccia, letteralmente. Venissero anche i ragazzi di un gruppo alle primissime armi a chiederci qualche consiglio, saremmo lieti di dedicare loro parte del nostro tempo. Idem per chiunque altro voglia approfittarne per conoscerci meglio o, più che altro, conoscere meglio il nostro lavoro e, eventualmente, anche per fare delle critiche e/o proporre delle migliorie. Farebbe parte del gioco e sarebbe giusto accettarlo.

Di solito come avvengono le selezioni dei gruppi da mettere sotto contratto?

Enzo Mazzeo: Il feeling che si instaura con una band o il gusto personale sono essenziali quando si parla di musica e di arte in generale, ma per noi è altrettanto importante selezionare artisti che credano in loro stessi almeno quanto noi. Al giorno d’oggi una band che vuole avere una chance reale deve essere motivatissima e, dunque, presentarsi con un progetto grafico accattivante, un’immagine altrettanto forte, una buona attività live e, soprattutto, la voglia di sacrificarsi e imparare dai propri errori. Viviamo in un’epoca altamente concorrenziale, in tutti i settori, figurarsi in questo. Per ottenere risultati dobbiamo tutti quanti remare nella stessa direzione. E lavorare duramente.

Angelo Mora: Una volta ascoltata, valutata e apprezzata una band che si presenta con un lavoro finito, inizia una trattativa volta alla pubblicazione del disco in questione. Se l’esito è positivo, a quel punto il nostro lavoro si svolge essenzialmente in tre fasi: la stampa del CD, la sua distribuzione mondiale (sia fisica, sia digitale) e la sua promozione. Una volta messo in chiaro il tipo di servizio che offriamo, esistano solamente due modi per svolgere il nostro lavoro: bene o male. L’obiettivo è quello di svolgerlo sempre bene. Semplice, ma non troppo.


Quanto è rischioso al giorno d’oggi per una piccola etichetta investire su un gruppo. E quanto si può investire in un gruppo?

Angelo Mora: Quanto è rischioso? Moltissimo, troppo, perché oggi il volume complessivo delle vendite (sia fisiche, sia digitali) è talmente risicato da non poter nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di finanziare le registrazioni del disco o di fare una campagna pubblicitaria a tappeto o di finanziare un videoclip ecc. (insomma, le classiche forme d’investimento dei tempi d’oro della discografia). Quanto si può investire su un gruppo/disco underground, magari esordiente e magari italiano (come nel caso della Bakerteam)? Si può e si deve investire molto in termini di pianificazione e lavoro vero proprio (che, attenzione, comprende pure una sorta di oculato co-management al fine di evitare che le band cadano nelle trappole disseminate qua e là nell’industria musicale).


Ultimamente riviste cartacee e on line e qualche etichetta come la vostra stanno cercando di organizzare eventi in Italia. Come vedete la scena live nel nostro Bel Paese?

Angelo Mora: Tanta passione, tanta buona volontà, ma spesso anche tanta approssimazione da parte chi organizza e promuove questi eventi dal vivo. Dall’altra parte della barricata c’è un pubblico che – comprensibilmente – deve fare i conti con la famigerata crisi economica e che però altre volte – incomprensibilmente – rimane arroccato su posizioni assurde e incoerenti. Per capirci meglio: spesso leggiamo online di gente che si lamenta del costo di un biglietto di un concerto, anche quando si tratta di 10 o 15 euro. Come se dovesse essere tutto gratis o a prezzo simbolico, come se il lavoro di chi sta a dietro all’organizzazione della musica dal vivo non valesse niente… Un atteggiamento arrogante e che, in ultima analisi, sortisce effetti autolesionisti. Criticare è lecito, ma farlo a priori e senza considerare le proprie responsabilità è poco credibile.

E cosa si può fare per migliorarla?

Angelo Mora: Porsi innanzi tutto degli obiettivi realistici e poi crescere, maturare e migliorare, ispirandosi possibilmente alle migliori scene hard’n’heavy europee (quella tedesca e quella britannica, senza trascurare francesi e scandinavi che negli ultimi dieci anni hanno messo in piedi dei grossi festival estivi di tutto rispetto).
Semplice, a parole; meno semplice, nei fatti.

In conclusione vorrei lasciarvi uno spazio per presentare i gruppi che parteciperanno al Bakerteam Festival e convincere i metallari a venire…

Angelo Mora: Per carriera, prestigio, carisma e, non ultimi, risultati commerciali, Cadaveria – freschi della ristampa con bonus-track di ‘Horror Metal’ – e Gory Blister sono le punte di diamante della Bakerteam Records. Dietro di loro c’è una folta batteria di band più giovani e altrettanto talentuose: sia nel filone heavy metal classico, sia in quello estremo. Si va dal power incendiario dei Bejelit – reduci da un’intensa campagna dal vivo sulla scorta dell’ottimo ‘Emerge’ del 2012 – al black melodico e dissacrante dei Malnàtt, dallo scintillante death di stampo svedese dei Lahmia al black spietato e senza compromessi degli Stigmhate, dalle sonorità crossover e filo-americane dei Rhope al “fantasy-power” progressivo dei Wind Rose, per arrivare infine alla melodia contagiosa del suono moderno dei The Ritual. Sarà quindi un festival piuttosto vario e stimolante dal punto di vista stilistico, riflettendo l’assortimento della scuderia dell’etichetta.

Grazie per il tempo che ci avete concesso e sosteniamo i gruppi italiani, ne hanno tanto bisogno!

Angelo Mora: Sosteniamo i gruppi italiani (quelli bravi e seri e che si danno da fare per emergere, al posto di lamentarsi su Facebook del fatto che il loro talento sopraffino non viene riconosciuto dal mondo crudele), sosteniamo gli organi d’informazione seri e competenti (grazie mille a HeavyMetal.it per averci ospitato: è stato un piacere dialogare con voi), sosteniamo i locali che mettono in condizione il pubblico di godere davvero della “nostra” musica dal vivo, sosteniamo gli appassionati veri e generosi, sosteniamo chiunque si rimbocchi le maniche in maniera intelligente e determinata e faccia qualcosa di buono per se stesso e, contemporaneamente, per la scena heavy metal e hard rock – nazionale e non. Un saluto ai lettori di HeavyMetal.it e un invito a scoprire il lavoro della Bakerteam Records, partecipando al festival del 25 maggio o anche solo conoscendo meglio il nostro roster presso il sito Internet ufficiale www.bakerteamrecords.com e la relativa pagina ufficiale Facebook.

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