Disco all’ insegna del thrash metal questo “Incoming Destiny” debut album dei tedeschi Spellbound. Registrato presso i noti Stage-One Studios dal noto produttore Andy Classen, “Incoming Destiny” si pone come punto d’incontro tra il classico ed inconfondibile Bay Area style e l’irruenza tipica della scuola tedesca, quest’ ultima caratterizzata dal riffing potente ed aggressivo, come vuole la tradizione, dei due chitarristi David e Daniel.
Tolto il trittico iniziale “Incoming Destiny”, “Arrival of the Gods” e “ The Hollow”, tre mazzate in stile Kreator/Destruction, il resto dell’album si differenzia per una certa varietà nei suoi contenuti, con le ritmiche che pur mantenendo l’aggressività delle precedenti canzoni, si fanno più complesse e con continui cambi di ritmo. In questo caso non possono venire in mente nomi come Forbidden, Dark Angel nonché ultimi Kreator e gli Exodus di “Tempo of the Damned” .
Evidenziati i pregi, non possiamo ignorare i difetti, che fortunatamente sono pochi; per esempio la voce, la quale per quanto petroziana possa risultare, quindi in linea con i gusti di buona parte dei thrashers, non valorizza al meglio l’operato del gruppo, e per finire la copertina troppo scontata e più accostabile al punk-hard core che al thrash metal.
In definitiva l’album risulta godibile, e testimonia come il thrash metal, oltre ai suoi gruppi di punta sia in grado di sfornare gruppi underground altrettanto validi. Gli amanti del thrash metal troveranno pane per i loro denti.

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