Emmeno male che per una volta non bisogna macinare migliaia di km per vedere un live decente! Lo scorso venerdì sera lo United ha proposto al pubblico metal Taurinense un concerto d’eccezione, portando in scena la più storica delle band black metal del panorama Italiano, tra l’altro fresca fresca di pubblicazione del nuovo album: sto parlando dei Biellesi OPERA IX, supportati dai promettentissimi Escrew. Sui primi, non c’è assolutamente bisogno di dilungarsi, poichè fama, discografia e serietà parlano da sè e sono sotto gli occhi di tutti. Sulla band di spalla, direi che è il caso di spendere un paio di parole. Tra l’altro, pure buone.
Gli Escrew sono una band nata alcuni anni fa come progetto personale di Denis Brachet (chitarra, Deathecnit – Warloud) e Luca Pasquini (batteria già Thee Maldoror Kollektive – Daemusinem – Nefarium) a cui si aggiunge successivamente Eric Da Roit in un secondo momento (alla chitarra, Adversam – Black Flame). La line-up attuale è costituita da tre musicisti fissi (due chitarre ed una batteria), a cui, ai fini delle esibizioni live, si aggiunge Davide Onida, dei “Le cahier de doleance”, in qualità di bassista session. La loro è una proposta variegata e riconducibile a una moltitudine di influenze, una mescolanza di riff serrati di stampo black e death canonico con aperture musicali più elettroniche ed ambient, da cui emerge chiaramente il disinteresse di questi ragazzi verso un genere in particolare. La matrice creativa di Escrew è quindi legata all’interpretazione personale della musica e delle relative atmosfere che vengono a crearsi. Non hanno un cantante nè parti cantate. Nè se ne sente la mancanza! Il loro live è stato un misto di voglia di ballare e contemplazione di un prodotto musicale assolutamente inedito. Per ora, non è possibile documentarsi su di loro, in quanto non dispongono di alcun social network correlato alla loro produzione. Invito pertanto loro a provvedere in tal senso, e voi lettori a presenziare a un loro live.
Pochi gli attimi di stage change, ed ecco zompare sul palco gli Opera IX. A partire dall’uscita del nuovo disco hanno all’attivo diversi concerti; addobbati come il Dio del Black Metal comanda, rinnovati nel face painting, e nel session alle tastiere, il (fin troppo) polivalente Alessandro Muscio. Propongono una scaletta molto interessante, fatta nella stragrande maggioranza di pezzi tratti dal nuovo album, “Strix Maledictae in Aeternum”, eseguiti nell’ordine della tracklist dell’album, e frammezzati da pezzi storici provenienti dalle trascorse glorie della band. Sebbene lo United non possa annoverarsi tra i locali più huge del territorio Piedmunteiss, suoni egregi ed acustica buona hanno permesso agli Opera IX di mettere a segno un live di ottimo livello. Qui di seguito la setlist:
- STRIX THE PROLOGUE – INTRO
- 1313
- DEAD TREE BALLAD
- THE SERPENT’S NEMETON
- MANDRAGORA
- MALEVENTUM
- ECATE THE RITUAL
- ECATE
- EYES IN THE WELL
- IL TEMPIO MAGICO – INTRO
- IL TEMPIO MAGICO
- THE SIXTH SEAL.
Performance priva di sbavature per i Biellesi, che sul palco portano non solo canzoni ma anche secchiate di cultura antica, che non possono lasciare indifferenti nemmeno il più ignorante degli spettatori, elevandolo a più alte sfere. Impossibile non rilevare un notevole cambiamento tra gli Opera di un tempo e gli Opera di adesso. Non tanto per via della già datata dipartita della Cadavazza in favore del Bardo (sebbene il cambiamento di frontman da donna a uomo nel black costituisca a mio avviso una scelta sempre vincente), quanto per il cambiamento di atmosfere, sempre più claustrofobiche, accompagnate da un quid di sinfonico assolutamente nuovo e mai abbinato. Performance rocciosa, teatrale, senza essere minimamente forzata od artificiosa. Ma come potrebbe? Calcando i palchi da 30 e fischia anni, hanno acquisito una certa qual dimestichezza e professionalità, offrendo un prodotto di altissima qualità, e strigliando tutti quei ragazzini che, alle prime armi, si danno arie da gran sacerdoti/sacerotesse di sto cazzo. Thumbs up per gli Opera IX, li rivedermo magari e finalmente nel contesto di un bel tour cazzuto? Chissà… Arrivederci a presto!