Ennesima serata di alto livello al Rock And Roll Arena di Romagnano Sesia. Questa volta sul palco una coppia d’assi direttamente dagli anni ’80: i granitici Anvil e gli ormai leggendari eroi della NWOBHM, i Saxon. Act che non ha sicuramente bisogno di presentazioni.

Ad aprire lo show gli hard rocker Crimes Of Passion, giovane ed interessante band britannica.

 

CRIMES OF PASSION

(Fabio Perf)

 

I Crimes Of Passion sono una heavy-rock band inglese con all’attivo un album e un EP. Grande occasione per questi ragazzi di farsi conoscere al pubblico europeo. Purtroppo l’esibizione dei nostri è caratterizzata da un sound non esattamente ottimale e da frequenti problemi tecnici che colpiscono spesso e volentieri il microfono del cantante Dale Radcliffe.

Nonostante tutto, i Crimes Of Passion sono autori di una discreta prestazione che riesce comunque ad attirare l’attenzione del pubblico. Buone melodie e una bella voce graffiante sono gli ingredienti principali della band inglese che presenta i brani tratti dal primo (e per ora unico) album “RIP”, come la convincente hard rock oriented God Made Me Your Angel, song dal taglio melodico che mette in risalto le melodie vocali dei Crimes Of Passion.

C’è anche il tempo per brani tratti dall’album d’imminente pubblicazione, intitolato “To Die For”, come la groovy Blackened Heart, che vede (in studio) la partecipazione di Biff dei Saxon.

Purtroppo i menzionati problemi tecnici non permettono una valutazione serena dell’esibizione dei Crimes Of Passion, anche se a livello di sensazione, il loro show è parso quantomeno discreto. Da tenere d’occhio.

 

ANVIL

(Fabio Perf)

 

Quando salgono sul palco i power-speed metaller canadesi la musica cambia: non solo perché gli Anvil sono in tre ma fanno casino per dieci, ma soprattutto perché il suono è stato per tutto lo show tanto perfetto quanto potente e devastante, probabilmente il migliore dell’intera serata.

Quando la band è on stage, il locale è gremito in ogni ordine di posto ed è praticamente impossibile muoversi!

Gli Anvil si presentano subito con un’attitudine sfrontata e decisamente in-your-face! Lo storico cantante e chitarrista Steve “Lips” Kudlow è sicuramente il mattatore della serata: beffardo, ironico e strampalato, non smette mai di scherzare col pubblico, fare le boccacce e suonare la chitarra in tutti i modi. Immancabile il siparietto del celeberrimo assolo col vibratore! Non meno efficace la performance del batterista Robb Rainer, splendido picchiatore, coadiuvato dal (più) giovane Glenn Five al basso.

Come detto lo show dei nostri è pressoché impeccabile e supportato da un’acustica che rasenta la perfezione. Si susseguono così i vari classici del gruppo come la granitica 666, autentico pugno in faccia, o l’epica Monthra, entrambe dal leggendario “Metal on Metal”, song che ci catapultano direttamente nei mitici ’80! Non mancano episodi più recenti come la sfrontata Fuken Eh! e la cadenzata New Orleans Voodoo.

Lo show si chiude con la hit Metal On Metal, autentico manifesto del combo canadese, che riceve copiosi gli applausi e gli incitamenti del pubblico. Ottimo show per gli Anvil che, a mio avviso, valgono da soli il prezzo del biglietto.

 

SAXON

(Francesco “The Clairvoyant”)

Dopo tanta attesa è giunto il momento dei pionieri della NWOBHM, che entrano in scena con la nuova e travolgente “Hammer Of The Gods”.

La band è in forma ed esegue una serie di brani killer come “Never Surrender” o “Motorcycle Man” che scaldano a dovere il pubblico della Rock ‘n Roll Arena; non mancano inoltre gli estratti dall’ultima fatica discografica “Call To Arms”, come per l’appunto la title track, traccia molto intensa, “Mists Of Avalon” o “Chasing The Bullet” tra le tante.

Il pubblico è letteralmente in delirio sotto i pesanti passi di gemme come “Heavy Metal Thunder” ed “And The Bands Played On”, brani dalla potenza indescrivibile che riescono a mantenere intatto il loro fascino dopo tanti anni di onorata carriera.

Queste cinque leggende della working class albionica maturano in meglio con il passare del tempo, senza mai cadere nel banale e non fu certo un corto circuito durante la splendida “Rock ‘n Roll Gypsy” a fermare questa autentica macchina da guerra, che sotto il frenetico incitamento della folla ingrana nuovamente la marcia per ripartire più gasati di prima; tra i picchi di maggior rilievo sono senz’altro da segnalare la magnifica cover di Christopher Ross “Ride Like The Wind” e l’accoppiata vincente “Rock The Nations/Battle Cry”, intense come non mai.

Tralasciando il solo di Scarratt su “Dallas 1 PM” che mi ha convinto poco ed una “Power and the Glory” vagamente sottotono, il concerto è stato un continuo susseguirsi di classici alternati alla perfezione con le release più recenti, un ottimo esempio ne è la tagliente “Demon Sweeney Todd”, tratta dallo splendido “Into the Labirinth”.

Ancora una volta, questi umili Signori dell’ Heavy Metal sono riusciti a ricreare quella magica atmosfera perfettamente descritta nel testo di “And The Bands Played On”, sapendo rapire, emozionare e coinvolgere tutti i presenti; la qualità è come sempre a livelli altissimi e così è anche la certezza che i nostri sono tornati in scena (se ne erano mai andati dopo tutto?) più potenti che mai.

L’aquila è atterrata ancora una volta senza lasciare superstiti.

 

SETLIST:

 

  1. Hammer of the Gods
  2. Heavy Metal Thunder
  3. Never Surrender
  4. Chasing the Bullet
  5. Motorcycle Man
  6. Back in ’79
  7. And the Bands Played On
  8. Mists of Avalon
  9. Demon Sweeney Todd
  10. Call to Arms
  11. Dallas 1 PM
  12. Rock ‘n’ Roll Gypsy
  13. Rock the Nations
  14. Battle Cry
  15. When Doomsday Comes (Hybrid Theory)
  16. Denim and Leather
  17. 20.000 Ft.
  18. Ride Like the Wind
  19. (Christopher Cross cover)
  20. Wheels of Steel

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21. Crusader

22. Guitar Solo

23. Power and the Glory

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24. Strong Arm of the Law

25. 747 (Strangers in the Night)

26. Princess of the Night

 

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