Avete presente la pubblicità del Lasonil, quella in cui un tale, attraversando sulle strisce pedonali, viene colto in più punti del corpo da improvvisi dolori muscolari? Ecco, se ancora non avete sentito una nota di “Hazardous Mutation” allora correte il serio rischio che nei giorni seguenti all’ascolto (immagino ripetuto) vi accada esattamente la stessa cosa.

I Municipal Waste provengono da Richmond, in Virginia, ma suonano quel thrash (imparentato all’hardcore) tipicamente newyorkese, reso ormai immortale da Nuclear Assault, Anthrax, S.O.D., i texani D.R.I. e compagnia bella. L’album che ci rifilano è composto da quindici brani per un totale di solo ventisei minuti, minuti che non propongono in sostanza niente di nuovo se già si conoscono le band appena citate, ma che per la loro grinta, il loro entusiasmo, l’adrenalina che riescono a sprigionare vi impediranno di restare seduti e fermi come se steste ascoltando un qualsiasi album di Enya.

Un drumming assolutamente devastante (opera di Dave Witte, già al servizio di Burnt By The Sun e Human Remains), riff rocciosi, stop-and-go, accelerazioni incredibili, parti mosh, assoli iperwattati, la voce sparata a mille del superbo Tony Foresta, dei testi tra il demenziale e il politically incorrect completamente in linea con le produzioni della seconda metà degli eighties vi trasmetteranno volenti o nolenti un’esaltazione da pogo alla quale non riuscirete a resistere nemmeno quando, passata in un battibaleno anche l’ultima traccia, vi ritroverete improvvisamente in silenzio, con l’unico pensiero di ricominciare l’ascolto da capo.

Non originale, certo, perfino anacronistico se volete, ma non potete assolutamente farvelo scappare.

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