E’ ormai passato parecchio tempo dall’uscita del debutto Nameless Crime come anche dalla pubblicazione dell’EP Backdraft e finalmente esce il tanto atteso Law And Persecution.
La musica del combo partenopeo non si discosta molto dai precedenti lavori, anche se rispetto al passato si è perso un po’ in aggressività e cattiveria. Le canzoni sono molto più lineari e per certi versi semplici; basta un ascolto e si è memorizzato il brano e questo non è certo un difetto, anzi.
I Nameless Crime continuano ad essere degli “animali da palco” e canzoni come l’iniziale “Mr. Stone”, un titolo tutto un programma, “Wish To Fly Away” sono qui a dimostrarcelo. I quattro sono anche riusciti ad allontanarsi dall’imitare i loro gruppi preferiti, risultando un pelino più originali.
La produzione rimane sporca e distante dai suoni puliti di oggi mantenendo vivo il suono acerbo e ruvido del thrash anni ottanta. Ottima la prova esecutiva di tutto il gruppo, particolarmente la sezione ritmica quanto mai efficace che riesce a dare quel senso di potenza necessario ai brani. Molto bravo anche Manda, nonostante abbia una voce non rocciosa che comnque ben si adatta, così come puliti e veloci risultano i soli del buon Ruggiero.

Vale la pena di citare brani come le bellissime e grintose “Communication Crimes” e il brano che dà il titolo all’album, quest’ultimo forse uno dei migliori del lotto, decisamente vario.
Sicuramente questo “Law And Persecution” non è un capolavoro, ma è un buon lavoro per un gruppo che vale la pena ascoltare particolarmente dal vivo e scuotere la testa sotto il palco.

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