Nuovo lavoro per il gruppo astigiano dei Madwork, questo “Leaving All Behind” (il secondo full length per la precisione), in cui avviene un notevole cambio stilistico rispetto al precedente. Infatti viene del tutto eliminata la componente power/prog che tanto me li aveva fatti apprezzare in passato, per questo nuovo si è preferito un sound meno potente, per via della scelta dell’hard rock, ma molto più complesso stilisticamente. Trova maggior spazio l’elettronica con un notevole uso di effetti e campionamenti molto particolari che conferiscono ai brani una attitudine psichedelica, particolarmente nella iniziale “The Sniper” in cui aleggiano insistentemente i Pink Floyd, merito anche della presenza di campionamenti di elicotteri in volo all’inizio. Il punto di forza del gruppo è nella voce calda e profonda del cantante Beppe Careddu, particolarmente ispirata nella dolce e struggente “World In My Hands”: ottimo il ritornello orientato ad essere canticchiato già dopo il primo ascolto; ma questo non significa che gli altri musicisti coinvolti nel progetto Madwork siano da meno: risultano decisamente validi il chitarrista Beppe Galli e il tastierista Luca Bincoletto; nessuno tra i due prevale mai sull’altro ma si completano a vicenda. Il campionamento delle onde del mare, poi, conferisce un vago sapore New Age alla strumentale “A Caress Dust” dove la fa da padrona il piano di Bincoletto che descrive una delicata melodia molto romantica e d’atmosfera. Nella successiva articolata “Scarred” sono, invece, più decisive le dinamiche e aggressive chitarre di Galli. Questo lavoro mi ha completamente spiazzato rispetto al precedente ma è comunque riuscito a catturare molto positivamente la mia attenzione. Nota di merito va alla registrazione veramente pulita: nonostante la demo sia stata registrata in casa gli strumenti sono tutti ben miscelati e perfettamente udibili. Che dire di più? I Madwork sono un gruppo prog mai banale e con una attenta cura di scrittura dei brani. Da tenere sotto stretta sorveglianza.