Chi ha amato ‘B-Day’ e ‘Beast Of Bourbon’ non resterà certo deluso da questo “The Beauty And The Beer”. Questo, in sintesi, il primo pensiero che salta in testa all’ascolto del nuovo ed arrembante lavoro di casa Tankard.
Thrash old school suonato a velocità sostenute e caratterizzato da un’abbondante dose di humor sudaticcio e birraiolo, ennesimo (ostinato ed ispirato) lavoro per questa combriccola di perenni ubriaconi crucchi, vicinissimi al venticinquesimo anniversario di militanza nella scena.
Un lavoro, “The Beauty And The Beer”, che parte subito forte, con l’accoppiata “Ice-Olation”/”We Still Drink The Old Ways” che spazza via ogni dubbio sullo stato di salute della band e che regala ai fan del genere momenti di indescrivibile lussuria. Lo stesso dicasi, poi, per l’esilarante “Frankfurt: We Need More Beer”, dal refrain contagioso, per la dinamica “Beauty And The Beer” che si segnala sin da subito come una delle migliori cose mai prodotte dalla band e per quella conclusiva “Shaken Not Stirred” che viaggia a velocità incredibili per tutti i suoi quasi tre minuti di durata.
Un coacervo di ottime composizioni dunque, suonate con la consueta maniacale passione per il genere e con le competenze tecnico/strumentali dei più consumati veterani della scena.

Il solito disco che si è leciti aspettare dai Tankard, insomma, veloce, diretto, scanzonato ed irriverente. Onore al merito, dunque, per questa band dalle ottime capacità compositive e strumentali, in grado di non prendersi mai troppo sul serio e di fare dell’autoironia il proprio cavallo di battaglia. Avanti così…

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