Quarto album in studio per i toscani Inner Srine per un lavoro neoclassico, magniloquente devoto alla lirica ed al sinfonico e un po’ meno a quel gothic che la band aveva attuato negli altri capitoli. “Mediceo” questo il titolo del nuovo lavoro è album che in altri paesi forse sarebbe stato preso in seria considerazione, un album che fatto dai Therion sarebbe forse stato definito come cambio stilistico di pregevole fattura, un album che con il metal resta il fatto a poco o nulla o quasi nulla a che vedere. Nonostante questo comunque bisogna anche sapere andare oltre, e infatti fieri di questo e consapevoli del ruolo che si sono attribuiti grazie anche alla splendida storia di Firenze a cui si ispirano, gli “Inner Shrine sfoggiano ampliamente tutta la loro bravura compositiva supportata dalla splendida voce soprano di Cecilia Boninsegni suggestiva e emotiva fino all’ultima nota. La band offre arrangiamenti eleganti pieni di natura sinfonica e mediavale dando spazio ai propri suoni senza nessuna forzatura stilistica con splendida facilita’, avvolgendo l’ascoltatore, immerso a sua volta nei meandri piu’ oscuri dell’animo umano, in una storia tra il mistico e il meraviglioso, drammatica e romantica. Da notare inoltre lo splendido artwork curato in tutti i minimi dettagli quasi in maniera maniacale, splendido nel suo modo di rappresentare l’arte scissa in musica.
Secondo me, un disco meditativo e avvincente nel suo genere, un viaggio interiore nella bellezza artistica dei luoghi e dell’animo umano, che conferma la classe della band, in grado comunque di meritarsi un posto d’onore tra le mie migliori recensioni grazie al suo dolce pathos, alla forza evocativa e alla capacita’ di offrire emozione nella sua piu’ teatrale e prorompente intensita’. Da ascoltare.