Quando si parla di Stati Uniti è inevitabile parlare di death metal e quando si parla di death metal è altrettanto importante parlare dei Deicide. Un gruppo sicuramente controverso e sempre sulla cresta dell’onda sia per il valore musicale di questo combo sia per il forte carisma del loro frontman Glen Benton. Chiunque si interessi di musica estrema non puo’ non avere almeno un album di questo valido gruppo americano fautore di un sound tanto granitico quanto potente.
Non aspettatevi (nel caso siate tra le persone che ancora non conoscono questa band) grandi intuizioni compositive; non siamo di fronte a un gruppo innovativo, anzi, ma ogni loro disco è sempre stato caratterizzato da un ottimo feeling formato da ritmi di doppia cassa indiavolati, pattern vocali dal timbro bassissimo e gutturale e da magnifici riff di chitarra. Legion rappresenta forse uno degli album migliori prodotti da questo gruppo (a mio avviso nulla supera “Once Upon the Cross”).
Mentre in terre scandinave imperava la seconda ondata di black metal (con a capo gruppi quali Mayhem, Immortal, Darkthrone) dagli usa i Deicide proferivano il verbo demoniaco grazie a “Legion”. L’album, formato da soli otto brani, è un puro concentrato di violenza fatta musica capace di coinvolgere l’ascoltatore senza mai stancare. Il livello tecnico del combo è quanto di meglio si possa trovare in campo estremo. I brani infatti pur non essendo molto innovativi sono eseguiti e strutturati in modo equilibrato giocando molto sul punto di confine tra tecnica (mi riferisco soprattutto al guitar riffing) e potenza fine a se’ stessa. Ottimo il lavoro di Benton alla voce capace di passare da registri molto bassi (sempre in growl ovvio, compare un unico passaggio di recitato in tutto il disco) ad un uso della voce screamy. Credo ci sia davero poco altro da dire se non elogiare brani come “Trifixion” e “Holy Deception”.
Credo sia giusto fare una considerazione però: Legion usci’ nel lontano 1992 e da allora i Deicide hanno rilasciato altri album sicuramente molto validi. C’è da sottolineare però che mai il combo è riuscito a “evolvere” permettendosi di aggiungere ulteriore interesse alle potenzialità dei brani. Volendo utilizzare una frase molto estrema si potrebbe dire che i Deicide hanno spesso riciclato le loro stesse idee fossilizzando forse eccessivamente il loro songwriting. Pareri sulle capacità di evoluzione a parte rimane comunque una fondamentale certezza: un ascoltatore di musica estrema che non conosce questo disco non puo’ definirsi tale fino in fondo.
Per quanto mi riguarda un must del genere da affiancare a gruppi quali Morbid Angel, Cryptopsy, Suffocation, Sinister etc. etc. etc.