Intervisto al forum di Assago (Mi) in occasione del tour con i Metallica il bassista dei Lamb Of God, John Campbell, forse tra tutti quelli incontrati finora il più semplice, scherzoso e alla mano di tutti. Ama il dialogo e non si tira indietro nemmeno quando si tratta di esprimere dei giudizi un pò poco diplomatici…..!
22-6-2009
Il tuo accento è molto sbiadito…anzi, non hai un accento!
Ah, grazie, beh perché mia madre è americana… sono cresciuta a San Francisco, come i Metallica!
Ah, sì? Beh noi siamo della Virginia, dalla parte opposta. Hai presente il gruppo Gwar? Loro sono di Richmond, come noi, stessa città.
Ah, non lo sapevo. Senti, dimmi un po’ perché vi definite Pure American Metal.
Ah, è solo un’etichetta senza senso che qualcuno nella band ha inventato perché avevamo bisogno di uno slogan. E ci è un po’ rimasto appiccicato addosso. E allo stesso modo il termine New Wave Of American Heavy Metal, per via del momento in cui siamo venuti alla luce. Quelle due cose sono successe più o meno allo stesso tempo, non so se sono indipendenti oppure se una è causata dall’altra…semplicemente uno slogan.
E il titolo Wrath?
Siamo stati Burn The Priest, adesso siamo Lamb Of God. Abbiamo Sacrament, abbiamo un immaginario molto religioso, così come i nostri sostantivi. L’ira [wrath, nda] è un peccato mortale, è puro fottuto metal, suona benissimo, ed è un ottimo titolo per il disco. Ci siamo messi a pensare e ci sono venuti in mente un sacco di nomi incredibili.
Sì suona bene, biblico e metal.
Che in fondo è un po’ la stessa cosa.
Già, per molti fan il metal è davvero come una religione!
Assolutamente.
Dimmi un po’ qualcosa delle tematiche di Wrath. Alcune sono politiche.
Sì, alcune sono canzoni molto politiche. Abbiamo sentimenti molto forti riguardo a certi argomenti, e di questi abbiamo scritto. Siamo molto antisocietà. Un po’ come i punk, ma non di vedute così strette, non così negativi. Noi abbiamo molto da dire a proposito dello stato delle cose, ma di recente ci siamo un po’ allontanati da quelle tematiche e siamo entrati più in faccende personali come ad esempio la dipendenza dalla droga, gente che ha commesso dei torti ad altri….
Da americana ad americano: ti piace quello che sta facendo Obama?
Finora non vedo che abbia fatto molto. Io l’ho votato, e credo che sia stupefacente che sia lui il nostro presidente, è stato un modo per gli americani di dire che erano stufi di come andavano le cose, che ci doveva per forza essere un modo migliore di gestire tutto, e Obama rappresentava proprio questo.
Quindi forse dobbiamo aspettare ancora un po’…
Oppure potremmo avere un cambiamento radicale molto veloce, ma quando avvengono quel genere di cambiamenti c’è violenza e c’è sangue… non proprio il miglior modo di cambiare le cose!
Non in una democrazia.
Infatti, ci vuole pazienza. Quando Bush è stato eletto per la seconda volta è stato molto scorante, ti sentivi come se “vabbè, non ci posso far niente”, mentre Obama ha dato alla gente un motivo per interessarsi, per sentirsi in grado di influenzare il governo del Paese, governo che dovrebbe essere composto da, esercitato da, e per il popolo.
Qual è la tua canzone preferita in Wrath? Personalmente, la mia è Grace.
Grace è bella, ma io amo Contact. È semplicemente veloce e infuriata.
Vero. Diresti che è politica?
In un certo senso sì. Ma non giudica apertamente. C’è una situazione che si svolge e che porta alla morte, quindi si tratta più un racconto.
Con Ashes Of The Wake e Sacrament voi stessi dite di essere stati più perfezionati e puliti rispetto a Wrath, che invece suona molto all’antica, un disco old-school.
Sì, abbiamo fatto quel percorso. Fino a Sacrament stavamo cercando di ottenere un disco molto ben prodotto, e ci siamo avvicinati il più possibile a quell’obiettivo, per poi con Wrath dire: “basta, facciamo semplicemente la band, cerchiamo di sembrare come se qualcuno avesse messo dei microfoni davanti a delle casse” e ci siamo messi a suonare assieme senza una grande produzione. Abbiamo voluto fare un album pesante dove puoi davvero sentire la band che suona.
Certo. Non diresti che assomiglia al ragionamento fatto dai Metallica per Death Magnetic?
[si avvicina a me e mi dice sottovoce, nda] Non saprei…non l’ho mai ascoltato. [fa una faccia buffa di poco apprezzamento, nda]
Ah, capisco! Beh non lo metto nell’intervista, se non vuoi.
Ah, mettilo pure se vuoi, sei tu la reporter, decidi tu cos’è importante!
Io l’ho ascoltato ma onestamente non mi è piaciuto gran ché, anche se adoro i loro album storici.
Sì, infatti io ho smesso di ascoltarli con il Black Album. Quello per me ha segnato il punto di non ritorno. Quel disco lo amo, seriamente, anche perché il BA ha indotto la gente ad ascoltare l’heavy metal.
Vero. Per me è stato l’inizio.
Ma le altre cose, nulla di esse si può definire heavy metal. Li ho perdonati, sai, ma mi ci è voluto un po’!
Capisco. Senti, e cosa mi dici dei vostri documentari?
Walk With Me In Hell è uscito nel 2008 ma prima ancora avevamo fatto Killadelphia, che più o meno è la stessa cosa, solo che fa vedere due concerti più piccoli e tutte le folli cazzate che abbiamo fatto.
Quindi diresti che si basano più sulla vostra performance live o sulla vita dietro le quinte?
In Killadelphia ci sono due concerti live che puoi guardare da soli, filmati da 8 o 12 telecamere, ma c’è anche tanta roba backstage, tipo quando Mark e Randy si sono messi a litigare e a fare a pugni e Randy è finito al tappeto. Non siamo attori, abbiamo semplicemente fatto venire un amico che ha filmato quello che succedeva tra noi e poi siamo riusciti a montare tutti gli episodi creando una storia coerente. Non abbiamo cercato di essere altro che noi stessi, e per me assomiglia quasi di un filmato delle vacanze!
Quando avete cominciato coi LOG era un pessimo momento per l’heavy metal.
Sì dal ’94 in poi per via di Kurt Cobain e tutto il resto.
Esatto. Qual è stata la vostra chiave per sopravvivere? Come vi siete conquistati la fama seppur attraversando quel periodo?
[ride, nda] Non l’abbiamo conquistata. Il nostro primo contratto discografico è stato nel 2000, credo, sei anni dopo, e anche dopo la firma con la Prosthetic era solo una questione di divertimento. Avevamo tutti un lavoro e dovevamo prendere due settimane di permesso per andare in vacanza con la band, fare concerti, cercare di far dei soldi, ubriacarsi tantissimo, divertirsi. Come siamo sopravvissuti? Io ho fatto un sacco di cose, il mio ultimo lavoro vero è stato fare il barista, quindi… Non ho mai pensato o creduto che ce l’avremmo fatta. Pensavo: “Sì è divertente ma cazzo mi serve un lavoro.” Facevo il barista per poter coprire, pagando, i permessi che prendevo per andare via con la band, e poter tornare e avere ancora il mio posto di lavoro.
Quindi avete vissuto alla giornata.
Sì, assolutamente. Non c’era nessun vero obiettivo. Fino a quando, molto dopo, abbiamo iniziato a dire: ”Oh merda qualcuno vuole che andiamo a suonare in quel posto! Soldi!”
Fantastico. Il successo ti ha cambiato? Ha cambiato la tua vita?
[ride, nda] Sì, adesso possiedo una casa e ho deciso che sono ormai abbastanza solido finanziariamente da avere un figlio! Adesso ho una moglie e un figlio ma con questo lavoro devo lasciare la mia famiglia per più settimane alla volta. Però per quanto riguarda cambiamenti tipo che nella mia testa sono diventato una grande rockstar, è quello che intendi?
Lo sei diventato?
No, assolutamente no!
Ma sì, si vede che non lo sei…!
Guardami, sembro un autista dell’autobus! [ridiamo, nda]
Beh, una specie di autista guru! Quale consideri il vostro miglior album?
Sicuramente Wrath. È quello meglio scritto, più pensato, e che suona meglio. Decisamente Wrath.
Quindi Wrath come somma di tutti i vostri elementi.
Sì, anche se lo penso ogni volta che facciamo un disco. Per questo dobbiamo sempre fare del nostro meglio, su ogni disco, perché potrebbe essere l’ultimo. Rispetto ai nostri dischi precedenti cerchiamo sempre di superare noi stessi, e secondo me ci siamo riusciti.
Ottimo. Allora ci godremo lo spettacolo questa sera. Siete contenti di come sta andando il tour?
[scherzosamente, nda] Non lo so, sai, se essere contento. Nessuno viene ai concerti.
Eh certo, è vuoto!
Non ci potrebbe essere un miglior tour di cui fare parte. I Metallica sono i tizi più simpatici e gentili che ci siano. Non lo diresti, solo perché non sono obbligati ad esserlo, ma lo sono, e sto vivendo un fantastico tour.
Bene, bene, e domani siete headliners a Rimini.
Sì, [scherzando, nda] probabilmente sarà una località paragonabile a questa, per dimensioni….No! È un piccolo club di Rimini e poi si torna a suonare con loro a Roma e poi basta.
Beh dai, Rimini è un bel posto, sulla spiaggia e pieno di gente.
Sai che una parte della mia famiglia proviene da un piccolo paesino in Italia? Da qualche parte a nord, in montagna.
Ah sì? Allora sei in parte italiano!
Sì, una scheggia.
Ottimo, senti, vuoi lasciare un messaggio ai tuoi fan italiani?
Certo, grazie per l’attenzione, grazie per gli show a cui venite. Torneremo sicuramente in tour in Europa per l’estate 2010, probabilmente anche in Italia. Speriamo.
Speriamo. Grazie, è stato un piacere parlarti.
Grazie a te, mi hai fatto sentire veramente cool!