Sulla scia del successo dei colleghi Trivium, la Interscope celebra in pompa magna l’uscita di questo ‘Light From Above’ dei giovanissimi Black Tide.
Fondamentalmente, si tratta di un CD piuttosto completo dal punto di vista compositivo e tecnicamente ineccepibile, anche se assolutamente distante dalle improponibili note promozionali che lo avvicinano ai lavori di gente come Megadeth, Metallica e Guns ‘N’ Roses. Dallo loro, i Black Tide hanno dunque un’età media francamente invidiabile e un’imponente campagna promozionale di supporto, che cerca di sfruttare lo sconfinamento di alcuni settori vicini al metal nella più ampia (e remunerativa) fetta di audience legata ai giovanissimi. Da questo punto di vista, un gruppo come i Black Tide potrebbe fruttare i risultati sperati, sebbene poi il tanto decantato ‘Light From Above’ sia ne più ne meno un prodotto come tanti altri se ne trovano in giro. In fin dei conti i nostri non inventano nulla e le loro composizioni non rappresentano certo la quintessenza della personalità. Oltre che dalle band citate in precedenza, i Black Tide pescano a piene mani anche dalla carriera degli inossidabili Iron Maiden (‘Warriors Of Time’) e sfruttano delle capacità esecutive comunque buone per dar vita a una sorta di mosaico artistico in cui compaiano tutti i propri idoli adolescenziali. La dove, però, anche i due singoli in heavy rotation (‘Shockwave’ e ‘Show Me The Way’) rappresentino in realtà solo un compromesso mal riuscito tra una latente aggressività di fondo e delle linee melodiche un po’ troppo catchy, non si capisce come questo ‘Light From Above’ possa davvero fare breccia tra gli ascoltatori più smaliziati. Improduttivo, infine, il tentativo di coniugare il citazionismo classico di cui si è già parlato in precedenza con una certa attitudine commerciale cara alle band di punk rock melodico che sfornano esclusivamente singoli per l’Estate.
Più il frutto dei tempi che cambiano che un CD da comprare e tenere nella propria collezione…