Direttamente da Ferrara giunge alle nostre orecchie una vera e propria mazzata sonora che corrisponde al nome di “For Humanity”. I giovani Game Over, autori di un thrash old school senza compromessi dal sound tagliente ed estremamente ottantiano, ci deliziano con l’uscita del primo full lenght edito sotto la famigerata My Graveyard Productions, ben nota per “accaparrare” talenti nascenti.

Anche in questo caso l’etichetta ha decisamente fatto bene i suoi conti, producendo quello che è in buona posizione per essere il disco rivelazione dell’anno; ma ripercorriamo brevemente i trascorsi della band.

Fondata da Renato Chiccoli (vedi anche Asgard) ed Alessandro Sansone (vedi anche Sacrificator), la band si completa con Luca Zironi alla chitarra e Marcello Medas alla batteria (sostituito da poco con Antonhy “Vender” Dantone dei Violence Spread).

Dopo l’uscita di due demo (“Thrash Is Back” ed “Heavy Damage”) e di due split (“Wave of Terror” con gli Over Nation e “Blasphemic Game” con i Blasphemic Forces) usciti dal 2009 al 2011, il 24 Gennaio 2012 vede finalmente luce il primo full lenght, “For Humanity”.

In questa realizzazione troviamo alcuni brani già usciti nei demo precedenti come “Tupa Tupa or Die”, “Dawn Of The Dead”, “War Of Nations”, “Abyss Of A Needle” ed “Another Dose Of Thrash” accostati agli inediti.

Ad aprire le danze troviamo “Abyss Of A Needle” dal tiro calibrato e violento al punto giusto, sin da subito si capisce che la qualità in questo caso è sinonimo di quantità, con un sound impeccabile e riff tritaossa.

La seguente “Dawn Of The Dead” spinge ancora di più, con ritmiche sfrenate ed un thrash ruvido ed aggressivo che conferma uno stile accostabile a quello dei Metallica dei capolavori di “Kill ‘Em All”, ma soprattutto, “Ride The Lighting”.

Le tracce sono intricate e dalle strutture complesse, sfoderanti un’ottima tecnica strumentale che non sfocia mai in costruzioni banali, proprio come conferma l’esplosiva “Mountains Of Madness”, dal chorus elettrizzante, a mio parere uno dei migliori brani dell’album.

Il massacro continua con “War Of Nations”, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, dal sound grezzo e diretto che rimane stampato in testa, seguito a ruota da “Overgrill (El Grillador Loco)”, dalle liriche tanto esilaranti quanto efficaci.

“N.S.A” consiste invece su di venticinque secondi di traccia ad introdurre la perforante “Bleeding Green”, brano sull’inquinamento ambientale di massimo impatto, senza dubbio adatto alla colonna sonora della migliore delle azioni di Greenpeace.

E quando iniziavate a pensare che la violenza si sarebbe presto affievolita, questi sfrenati emiliani rincarano la dose con “Another Dose Of Thrash”, un giusto omaggio al Thrasher; con “Evil Clutch” invece il tributo va all’omonimo film “Evil Clutch”, classico dell’horror che rivive in una veloce ed adrenalinica versione.

Questo concentrato di potenza si conclude con “Tupa Tupa Or Die”, la giusta conclusione ad un album simile non poteva che essere un brano sui principi del thrash, violenza, eccessi e distruzione.

Tirando le conclusioni ci ritroviamo per le mani un disco che scotta, thrash metal vecchio stampo al 100% adatto a tutti i fan dell’old school; consiglio altamente l’acquisto di quello che presto diventerà un must di questa New Wave Of Italian Thrash Metal.

Game Over ragazzi, ricordate questo nome perché presto vi posso assicurare che ne sentirete parlare.

 

 

 

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