E finalmente arriva anche il tempo per gli Amorphis di fare il punto di 20 anni di carriera vissuto nella nicchia del metal per intenditori. Se infatti è vero che non hanno mai attirato folle oceaniche, i sei finlandesi hanno saputo conquistarsi un sincero posto nel cuore degli appassionati di un certo tipo di sonorità. L’evoluzione del sound della band è partita da un doom/death metal grave e pesantissimo fino ad arrivare, anche grazie all’ingresso del talentuoso Tomi Joutsen alla voce, ad un gothic metal molto melodico e suggestivo. Ricchi di emozioni, i brani di questo disco si susseguono piacevolmente nelle orecchie di chi apprezza il gruppo e scorrono via come le emozioni che suscitano soprattutto le canzoni estratte dagli ultimi dischi, sicuramente più melodiche, ma mai e poi mai stucchevoli. Purtroppo viene privilegiato tantissimo l’ultimo nato in casa Amorphis, “Skyforger”, dal quale vengono pescati ben cinque brani su sedici per lasciare agli altri dischi chi più chi meno briciole (“Far From The Sun” viene ricordato solo da “ Smithereens”, peraltro unita in medley con “The Smoke”) e comunque si tratta sempre di pezzi che non rappresentano appieno lo spirito doom/death dei primi lavori, ma che sono più in linea con la produzione recente. Detto questo va comunque ribadito che il valore di un’uscita discografica come questa è ben più che antologico, ma ci offre uno sguardo, insieme al Dvd complementare di quello che in questi primi 20 anni di carriera sono stati in grado di fare gli Amorphis e di quanto poco siano riusciti a raccogliere.
Scegliere come sede di festeggiamenti un live album con annesso Dvd ormai è diventato quasi di moda ed è sempre più complicato comprendere dove finisca il diritto di una band di celebrare una storia fatta di sacrifici e tanta strada e dove inizi invece la mera operazione commerciale atta a spillare soldi sempre più difficili da trovare ai fan che, in buona fede, decidono di far proprie queste release. Una cosa è certa: “Forging The Land Of Thousand Lakes” rientra nella prima categoria. E allora, cari amici, contribuite alla causa e fate vostra questa splendida release, ottimo punto d’inizio se non conoscete ancora gli Amorphis. Vi assicuro che non ve ne pentirete, e pazienza se le poche parole dette al di fuori dei testi delle canzoni siano in finlandese (il disco è stato registrato ad Oulu, dove era anche stato ripreso “Buried Alive” dei Sentenced), qui quello che conta è la musica, e per fortuna, non c’è di che lamentarsi.

A proposito dell'autore

Post correlati