Cosa significa avere una vera passione? Tante cose, dipende dal campo dove va a cadere tale passione, in questo caso ovviamente parliamo di musica e di come alcuni gruppi siano in grado di produrre un seguito non solo a livello di ascolto ma anche artistico. In questo caso non posso negare che la passione che muove il nostro Guido Priori mi sia sconosciuta, i Journey (oggetto di tale passione) sono un gruppo assolutamente unico, il loro genere e’ ben definito, sono una delle colonne dell’AOR e dell’hard melodico di tutti i tempi assieme a pochi altri, i loro brani sono famosissimi anche a chi non sa chi siano i Journey stessi. Ma torniamo a noi, le passioni come dicevo hanno anche sbocchi artistici, e Guido Priori e’ uno di questi casi e, permettetemi di dirlo, siamo fortunati che gli sia venuta voglia di fare quello che ha fatto viste le capacita’ vocali del nostro interprete. I brani riproposti sono fra i piu’ belli del gruppo di Schon e soci, in effetti questo non e’ un vero e proprio demo ma un atto d’amore verso un gruppo sotto le sembianze di un progetto musicale, chiariamo subito che tutto e’ fatto in modo accurato ed ogni dettaglio musicale e’ curato in modo perfetto, quello che ne scaturisce e’ un “greatest hits” fatto pero’ da un gruppo tributo. Del buon Guido parleremo dopo, cominciamo col dire che i quattro musicisti di cui si avvale per questo progetto sono bravissimi, cosi come un quinto artista (Max Palmiotta) che aiuta Guido in alcune backing vocals. Le chitarre di Mark Andrews sono un vero tributo a Neal Schon, cosi come le tastiere di Steve Andrews tributano il giusto a quelle di Jonathan cain. La sezione ritmica e’ ottima ed attenta a non strafare (cosa molto pericolosa in progetti come questo), sia Paul More (veramente bravo) che Albert Ritz fanno un eccellente lavoro per tutti gli undici brani proposti. E veniamo finalmente a Guido Priori, la mente e la voce di questo progetto. Scomodare paragoni altisonanti non e’ mai adatto, ma Guido ha una voce veramente eccellente, il paragone con Perry e’ ovvio vista la natura stessa del progetto e di quella passione di cui parlavo prima, quello che invece non e’ ovvio e’ la capacita’ di essere perfettamente calato nei brani che propone, il fatto di non cercare il paragone ma di porsi in una posizione di tributo vero verso questo grandissimo gruppo rock. Ogni brano vale moltissimo prima di tutto per la passione che trasuda, per l’amore viscerale che ogni elemento di questo gruppo tributa ai propri beniamini, poi per il valore intrinseco delle singole riproposizioni, qui non troverete pretenziose riletture ma semplicemente le canzoni (gia’ perfette peraltro…) dei Journey ricantate e risuonate da questi artisti. Per capire di cosa parlo va ascoltato ogni brano proposto con lo spirito giusto, solo chi apprezza i Journey appieno potra’ capire la passione infusa in questo CD tributo. Dal canto mio vi consiglio di contattare Guido per procurarvi il CD, ne vale davvero la pena, vi lascio con un suggerimento, gustatevi la conclusiva “Open arms”, una delle ballate piu’ belle in assoluto sia dei Journey che del rock in generale (al pari di “Faithfully” del medesimo gruppo), credo sia la firma migliore che Guido Priori potesse mettere a questo CD.

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