Quale miglior titolo per descrivere il nuovo album dei Frozen Tears se non Metal Hurricane? Un ritorno in grande stile per il gruppo di casa nostra: netto miglioramento sia in sede compositiva che esecutiva. La produzione è decisamente ottimale e i cinque sprizzano aggressività da tutti i pori. L’incisività è inoltre un fattore decisivo per evitare che l’ascoltatore possa annoiarsi; tutto il lavoro riversato su questo dischetto ottico è frutto di una forte passione per l’essenziale: le chitarre ritmiche sono serrate e sembrano delle lame affilate, Lapo Torrini si diverte ad essere sempre presente con i suoi soli e la batteria non suona falsa e ritoccata, ed è messo in buona mostra anche il basso, il che non guasta mai.
I Judas Priest sono sempre fortemente presenti nelle dieci canzoni, ma non solo. Di tanto in tanto sprizza un accenno anche ai Megadeth. E il connubbio tra il gruppo inglese e quello americano viene accentuato anche dal modo di cantare di Alessio Taiti; una sorta di incrocio tra Halford e Mustaine. Devo dire che Taiti secondo me è l’elemento perfetto per far risaltare questa ottima band nostrana.
Molto belle le veloci e potenti “The Sound Of Infinity” e “Fear Of Tomorrow”: nella prima è più evidente l’influenza di Mustaine mentre nella seconda quella di Halford. Decisamente valida anche “The Evil”, con un bel suono pesante e corposo delle chitarre.
Ma tutto l’album è di valore e mi sta “maltrattando” le orecchie a furia di ascoltarlo in continuazione ad alto volume, anche se mi stona parecchio la lenta “Western Sun”.

Dato l’alto contenuto di matrice priestiana mi permetto di consigliare questo album a tutti gli amanti del gruppo inglese; ma anche a tutti coloro che vogliono ascoltarsi un album con una struttura base più orientata al metal tradizionale: chitarra, basso e batteria. Insomma musica diretta e senza fronzoli, e senza nessuna orchestrazione. Quindi consigliato anche a chi è stufo del metal sinfonico. In definitiva dategli una possibilità… resterete travolti pure voi dall’uragano mettalico.

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