Tempo fa navigando nella grande rete cercando informazioni su uno dei gruppi che preferisco e che pochi conoscono (purtroppo), i Moahni Moahna, mi sono imbattuto nel sito di un’altro gruppo: gli ZooL… che non è altro che il nuovo progetto degli ex Moahni Moahna Martin e Henrik Flyman (con cui ho avuto il piacere di parlare).
Il gruppo è dedito ad un Hard Rock di chiara matrice Raibowniana, come già ho scritto in sede di recensione. Henrik si è rivelato molto cordiale e soprattutto loquace, ma… leggete l’intervista.

Ciao Henrik, finalmente ho il piacere di poterti intervistare. E’ da tanto tempo che ti seguo, fin dai primi lavori con i Moahni Moahna. Mi puoi descrivere come è nata la tua grande passione per l’Hard Rock e
in particolare dei Rainbow?

Ciao Stefano! Ho sempre avuto un forte interesse per la musica, ti dirò, da quando avevo un paio d’anni. A nove ho cominciato a suonare il flauto a scuola. Poi ho preso lezioni di piano a dieci, ed ho continuato così fino a quindici anni. Nel frattempo avevano incominciato ad interessarmi parecchio il rock e l’hard rock. All’inizio ho preso in mano la batteria, ma dopo solo un anno, più o meno, sono passato alla chitarra. Penso che la scelta sia caduta sull’hard rock per la sua potenza e le possibilità di espressione teatrale. Allora accettavo di buon grado tutto quello che sentivo, purché fosse hard rock o heavy metal. Ma penso che fosse così non solo per la musica ma per tutto. Più ti fissi con un interesse, più diventi sensibile ai pregi e difetti. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui trovavo i Rainbow, che hai nominato, particolarmente interessanti. Altri da nominare sono, per esempio, Black Sabbath, Deep Purple, Thin Lizzy, Iron Maiden, Jethro Tull, DIO, Ozzy, Yngwie… hmmmmmm… sembra uno di quegli elenchi che non finiscono più.

I Rainbow sono quindi la tua maggiore influenza, e Dio per Martin, il cantante. Infatti l’album è fortemente influenzato da loro. Cosa è
cambiato nel modo di comporre rispetto al periodo Moahni Moahna?

Una delle differenze rispetto a prima è che siamo un po’ più pignoli nella scelta se usare un brano o no. Abbiamo anche deciso di limitare il numero degli strumenti per dare più spazio a quelli che partecipano. Inoltre, abbiamo provato a focalizzarci su ritornelli forti e una struttura più comune per i brani. Dovrebbe essere possibile canticchiare una canzone la prima volta che la senti tutta. D’altro canto, la fonte originale d’ispirazione, il tocco delle melodie orientali e le espressioni teatrali sono più o meno uguali. Un’altra cosa che è rimasta uguale è che non avrete idea di come sarà il prossimo album. Ci piace fare sorprese!

L’album è molto fluido, cioè si fa ascoltare con grande piacere.
Unica cosa che non sono riuscito a capire è stata la produzione. L’ho
trovata molto sporca, se mi puoi passare il termine, come se volessi ricreare il suono degli anni 80. Confermi la mia impressione?

Sono contento che ti piaccia! Hai assolutamente ragione sulla produzione: volevamo che questo album suonasse come se ci fosse sempre stato. Un classico dell’hard rock che trovi posto fra le vecchie glorie, aggiungendo dieci brani alla collezione.

Toglimi alcune curiosità. Cosa significano Moahni Moahna e Zool?
HAHAHAHA!!! Ok, Moahni Moahna (si pronuncia “moa:ni moa:na”) è una vecchia fede o religione orientale, e le parole significano più o meno “bene e male”. Un po’ come Yin e Yang. ZooL è un antichissimo incantesimo usato dalle streghe. Veramente si è trattato di una strega moderna che ci ha suggerito il nome. Le abbiamo fatto visita quando avevamo bisogno di un nome per il gruppo.
Dopo averle parlato delle nostre idee e della nostra musica, ha proposto quasi subito questo nome. Ci ha mostrato un rotolo di pergamena che recava la formula. Sono le prime lettere nelle quattro parole a completare l’incantesimo. Comunque ci ha fatto promettere di non rivelare le quattro parole, o l’incantesimo perderà il suo potere.

E ora quella che più di tutte mi assilla: nel bordo della copertina del cd ci sono delle rune naniche. Ho controllato sul libro Il Signore
Degli Anelli del maestro Tolkien e coincidono perfettamente. Ho provato a farne una traduzione ma con scarso risultato. Sono messe lì a caso oppure hanno un qualche significato?

Comprendo come mai tu non ne sia venuto a capo con le rune naniche.
Il motivo è che sono rune nordiche, cioè quelle originali. Tolkien si è inventato le sue rune, magari dopo aver studiato attentamente quelle originali. Come hai notato… si assomigliano. Posso darti qualche indizio se vuoi venirne a capo. Sono rune nordiche, le stesse dei Vichinghi, e la lingua è Inglese. Anche la frase si sente nell’album… all’indietro…. HAHAHAHAHA!!!!!!!! E’ vero.

Dal particolare sulla copertina mi sorge spontanea una domanda:
siete dei fan di Tolkien? O in generale della letteratura fantasy?
Dato anche che i testi delle vostre canzoni sono fantasy.

E’ Martin che si è occupato di tutti i testi sull’album. Non posso parlare a nome suo, ma so che la pensa più o meno come me.
Spesso preferisco testi fantasy. La musica per me è uno dei migliori modi per fuggire da una realtà che non è sempre gentile con le persone. Per questo penso raramente che sia il caso di invitare i problemi politici e sociali nella mia musica. E se questo tipo di
argomenti dovessero essere presenti nella musica, preferisco senz’altro vederli in veste di racconto fiabesco. Ogni tanto può succedere. Ma sta all’ascoltatore, se vuole solo ascoltarsi la hard rock saga, e questa è principalmente quello che riceve, o se vuole scavare in profondità nel suolo della poesia. Mi piace Tolkien perché deve aver avuto un bisogno di fuga dalla realtà quasi maniacale, e poi per le sue storie, ma non mi spingerei fino a definirmi un suo grande fan. Se dovessi scegliere un autore del genere fantasy che mi piace veramente, sarebbe Terry Pratchett. Lo leggo da poco, ma so riconoscere un genio quando ne vedo uno! Ed è molto divertente. Ossequi!

Cosa ne pensi dunque della trasposizione cinematografica de Il Signore Degli Anelli?
Ho visto il film. WOW! Veramente notevole! Che cosa posso dire? Se l’hai visto, sai cosa voglio dire. Se no… vai a vederlo!

Avete inciso per un’etichetta italiana. La cosa è un po’ insolita qui da noi, anche se la Lucretia Records ci ha abituati ad avere in
scuderia Angra prima e Shaman poi.
Infatti molte band italiane incidono per etichette estere ma pochi gruppi esteri incidono per etichette italiane. Come siete venuti in contatto con loro?

HAHAHAHA!!!!! E’ un punto di vista interessante. In effetti, io sono svedese e abito in Danimarca e non posso certo definire l’etichetta ‘locale’. Ci ha messi in contatto il nostro management (Intromental Management). Sono loro che si occupano di queste cose, come trovare l’etichetta migliore per noi. Hanno mandato un po’ in giro il disco e ci hanno raccomandato la Lucretia.

Vi stanno trattando bene?
Spero di sì.

Navigando nel vostro sito (www.zool.nu) ho notato che hai collaborato con Lorenzo Dehò. Ci parli del progetto in cui sei coinvolto?
Penso che ti riferisci ai Wuthering Heights?! Un anno fa ho conosciuto Erik Ravn, che è il leader della band. Stavano per registrare il loro secondo disco ed avevano bisogno di un solista. Ho accettato perché trovo la sua musica interessante e ben composta. Lorenzo è il bassista del gruppo. Non penso che l’album sia già uscito in Europa; so che è fuori da un po’ in Asia e negli Stati Uniti, ma mi dicono che anche in Europa dovrebbe uscire da un momento all’altro. Si intitola “To Travel For Evermore”. Dategli un ascolto!

Bene divaghiamo un po’. Cosa fate nella vita e nel tempo libero, escludendo sala prove e simili?
Io lavoro nel mio studio quasi tutto il giorno, scrivo e registro musica.
Proprio adesso sto finendo le canzoni per un nuovo album che sarà una specie di disco solista. Sarà uno schianto! Parallelamente sto scrivendo per gli ZooL, mi preparo per il prossimo dei Wuthering Heights e lavoro con musiche per teatro qua a Copenhagen, non mi mancano le cose da fare. Martin (voce) si esibisce con un pianista nel nord della Svezia, oltre a fare il carpentiere a tempo pieno. Daniel (batteria) occupa il tempo con la sua band Mind’s Eye e come session man con altri gruppi. Anche lui lavora nel suo studio. Stefan (basso) fa sessioni con altre bands e lavora come tecnico del suono a tempo pieno per una televisione pubblica svedese. Andreas (tastiere) fa parte di un gruppo chiamato Platitude.
Stanno lavorando sul rilascio dell’album di debutto. Studia anche per diventare un insegnante, Richard (tastierista ospite) ha appena pubblicato un CD con la sua nuova band Time Requiem, e inoltre sta per pubblicare il suo debutto da solista, che sarà intitolato Richard Andersson’s Space Odyssey. Anche lui lavora nel suo studio.

Escludendo i Rainbow quali altri gruppi ascoltate o vi piacciono?
Ce ne sono molti. Ne nomino alcuni.
HARD ROCK: Black Sabbath, Dio, Deep Purple, Jethro Tull, Iron Maiden, Ozzy Osbourne, Thin Lizzy, ACDC, Kiss, Yngwie Malmsteen, Beyond Twilight
NON HARD ROCK: Frank Zappa, ABBA, CHESS (musical), Les Miserables (musical), Bach, Beethoven, Blackmore’s Night, Louis Armstrong, Beatles, Queen, Tom Waits.

Nel vostro sito c’è un solo mp3 e anche molto parziale. Posso dedurre che siete contrari agli mp3?
L’MP3 è una gran cosa. Non sono uno di quelli che pensano che gli MP3 abbattano le vendite di dischi, lo vedo come un sostituto molto migliore delle vecchie cassette. Sembra che la gente oggi se ne dimentichi, ma prima degli MP3 si copiava un sacco di musica su nastro. Questo tipo di copie oggi non si fanno quasi più, forse per la qualità scadente e molte altre ragioni. Nei giorni delle cassette tutti copiavano i dischi degli amici per poter sentire più musica di quella che si potevano permettere.
MA, se un disco era veramente bello, tutti volevano averne una copia originale. C’è più un senso di concretezza nel possedere una copia originale con la copertina stampata e tutto quanto. Penso che oggi sia lo stesso. Si scaricano gli MP3 come forsennati da Internet, MA, se troviamo qualcosa di interessante, penso che la maggior parte di noi preferisca acquistare l’album originale, avere quello vero. Non penso che un CD-R fatto in casa possa sostituire l’originale, più longevo, con il libretto stampato. Lo farà per qualcuno, ma non penso che questi avrebbero acquistato il disco comunque. In sostanza credo che gli MP3 ci permettano di trovare più facilmente la musica che senza gli MP3 ci saremmo persi. Inoltre, impongono standard più alti di prima per il song-writing, perché alla fin fine la qualità ha un’importanza vitale. La musica deve essere buona per vendere. E non vedo come questo possa far male.

Capitolo webzine. Siete favorevoli alla nascita delle webzine?
Un’altra bella cosa di Internet: far sentire la propria voce non è più un’esclusiva di chi ha i fondi necessari per mettere in piedi una rivista cartacea. Adesso tutti lo possono fare. Naturalmente bisogna imparare a fare del web-design oppure conoscere qualcuno che lo sa fare, ma questo non è un grosso problema per la maggior parte di noi. Credo che sia una benedizione digitale per tutte le sottoculture, e non ultimo per l’hard rock.

Tempo fa navigando nella rete e cercando informazioni su un possibile nuovo album dei Moahni Moahna ho trovato invece informazioni sugli Zool. Reputi internet un buon mezzo per farvi conoscere oppure no?
Internet è una cosa più che fantastica. Più volte a settimana mi chiedo ancora come facevo prima di avere una connessione. Mandare le lettere era una pratica lenta e costosa, raccogliere informazioni era un lavoro duro ed occupava un sacco di tempo. Per quel che mi riguarda, tutto quello che cerco, finora, lo trovo… e anche di più. E mentre si espande la larghezza di banda, diventa meglio ogni minuto.

Come vedi la scena Hard Rock oggi? Un mio collega è appassionatissimo di Hard Rock, molto più di me, ed è molto
pessimista. Tu credi che la gente oggi snobbi questo genere? Se si, a cosa attribuisci questo fatto?

Sono più ottimista del tuo amico: il periodo nero ormai è finito, cioè gli anni ’90. E’ stata un’era terribile per l’hard rock come lo conosciamo. Il grunge e l’ondata di Seattle hanno consumato tutti i media ed hanno spinto anche i giornalisti hard rock a voltare le spalle all’hard rock tradizionale. In certi casi si oltrepassava lo snobismo con un sarcasmo esplicito. Spero che quella gente mediocre se ne sia andata definitivamente, mano nella mano con la musica scarsa che pensavano così bella. R.I.P.

Cosa si può fare secondo te per interessare le persone a questo genere?
Quello che faccio ogni giorno: continuare a scrivere e registrare la musica che mi piace. I veri fans sono sempre lì e ci sono sempre stati! E per tutti i gruppi hard rock là fuori… finché stiamo uniti gli uni agli altri e ci vediamo come compagni anziché concorrenti, possiamo solo diventare più forti sia come band sia come genere.

Bene, siamo in chiusura. Questo spazio ora è tutto per te per convincere i nostri lettori a comprare il vostro album, dato il fatto che qui da noi è facilmente reperibile.
Se vi piacciono i classici dell’hard rock ben suonati e con parti vocali grandiose, nello stile di Dio, Rainbow, Deep Purple, Black Sabbath… o magari i cari vecchi Moahni Moahna, dovreste forse dare un ascolto agli ZooL, perché c’è più che un’ottima possibilità che li possiate veramente gradire.

Ti saluto e ti ringrazio per la bella chiaccherata. E’ stato un grande piacere per me. Tienici informato sui progetti futuri. Ciao.
E grazie mille a TE per aver fatto l’intervista. E’ stata un’esperienza reciprocamente piacevole.
I miei migliori auguri!

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