A me piace tanto navigare per la mastodontica rete telematica, e in particolare di quell’assoluta figata che corrisponde al nome di MySpace, un portale un po’ nato per caso un po’ con uno scopo, che mi permette ormai quotidianamente di scoprire tantissimi nuovissimi gruppi sparsi in tutto il mondo, dal gruppo con album all’attivo a quelli appena formati. Tra i vari siti ufficiali mi sono imbattuto in quello di un gruppo chiamato WaterLand nel quale ho potuto ascoltare alcuni brani di questo demo che ho poi ricevuto. Bene il gruppo è fondamentalmente l’idea di un unico poli-musicista Miguel Gomes che si è fatto aiutare dal fratello Bruno e dall’amico Marco Alves al microfono. Pertanto il prodotto ha tutti i difetti che ciò ha comportato, dalla registrazione casalinga ma discreta ad una produzione con suoni non proprio bellissimi. Quel che però và valutato in misura decisamente maggiore è ciò che si vuole proporre, piuttosto di come lo si riesce a proporre. Su questo fronte sono rimasto ottimamente colpito. Gomes ha scritto una quindicina di canzoni efficaci, dinamiche, mai troppo banali, semplici e dirette che colpiscono in pieno l’ascoltatore. Ottime melodie fanno da sfondo ad un cantato malinconico, anche se al momento veramente poco professionale nonostante le buone potenzialità di Bruno. Miguel ci presenta un demo interamente power sinfonico, fortemente debitore agli Stratovarius più ispirati dei primissimi album, in cui un Tolkki ancora inesperto si divertiva dietro al microfono, ma anche ai Freedom Call di Dan Zimmermann. Non sono qui presenti eccelsi solismi, ma l’intento non è quello di voler essere il clone di Tolkki, che a sua volta era già un clone. La vera forza di questa demo è l’incisività e freschezza delle canzoni che spero possano venir riversate in un prodotto ufficiale in un vero e proprio studio con una vera band. Grandi WaterLand!