L’attesa è terminata! Aspettavo questo giorno da quasi 4 mesi, da quando i Sabaton hanno pubblicato il loro ultimo album “Carolus Rex”, ascoltandolo e ri-ascoltandolo, domandandomi come sarebbe stato live, se la band svedese, con la nuova line-up, avrebbe conquistato il pubblico di sempre.. e finalmente, le mie domande hanno ricevuto risposta!!

E’ il 19 settembre, e si parte in direzione Milano! Affrontiamo il traffico consueto della zona, ed arriviamo all’Alcatraz giusto in tempo per ascoltare il primo gruppo della serata, che risponde al nome di Wisdom, cinque ragazzi di Budapest, giunti al loro quarto album, del quale ci propongono diversi brani, tra cui la melodica ed imponente Judas, che con il suo sound power ben ci introduce alla serata!

 Ore 20 circa, è l’ora del cambio palco. Il simbolo della tribù gallica degli Elvezi padroneggia sullo sfondo, e gli svizzeri Eluveitie, armati di violino, ghironda e flauto completano la scena.

Il growl di Chrigel Glanzmann, abbinato alla soave voce di Anna Murphy, ci propone il primo brano, Helvetios, e i suoni folk metal riempiono il locale.

Attraverso l’affascinante susseguirsi di strumenti medievali, di pezzi del nuovo album quali Luxtos, Neverland e A Rose for Epona, i nostri 8 elvetici arrivano all’esecuzione di Inis Mona, brano datato 2008, che coinvolge il pubblico in maniera totale: saltando, cantando e divertendosi in un simpatico duetto pubblico/band nell’urlare “close my eyes, Inis Mona”, ripetuto più e più volte, quasi come a non voler smettere mai!!

Torniamo ancora al nuovo album con The Siege, The Uprising e Alesia, durante i quali si ha modo di apprezzare, alla chitarra, Rafael Salzmann, in sostituzione a Simeon Koch che ha lasciato la band per seguire altri progetti.

Gli Eluveitie spaziano poi tra brani appartenenti agli album Spirit e Everything Remains, e concludono la loro performance con il violino di Meri Tadic e il flauto di Pade Kistler, che si fanno strada in Havoc.

In poco meno di un’ora, la band svizzera, si fa apprezzare, acclamare e conquista a tutti gli effetti i presenti! Sia musicalmente, sia per la loro presenza scenica! Assolutamente favolosi!!

 Mezz’oretta di attesa e si innalzano le bandiere svedesi!! E’ la volta degli headliner! Robban Back prende posto alla batteria, seguito da Chris Rorland e Thobbe Englund alle chitarre e lo storico Par Sundstrom al basso. Suonano le prime note di Ghost Division e calca il palco anche Joakim Brodén, a completare il quadretto.

Siamo tutti un pò curiosi… I nuovi arrivati nella band si faranno voler bene come chi li ha preceduti? La risposta è si! Già dal primo pezzo i Sabaton trasmettono la loro carica, la loro energia!! Tutti vestiti, come da tradizione, con i pantaloni mimetici, si presentano al pubblico impeccabili e in perfetta sintonia.

E si inizia a saltare, a farsi prendere dalla musica con le note di Gott Mit Uns e The Lion From the North. Joakim sorride, felice di vedere una discreta distesa di persone entusiaste al loro cospetto… “my friends”, come sarà solito chiamarci durante il live.

Oltre a distinguersi come ottimo gruppo power metal, i Sabaton si dimostrano degni animatori della serata… Rendono il concerto interattivo e chiedono ai fans di scegliere tra due pezzi: Uprising or Midway? Ardua sentenza, ma all’unanimità il coro sceglie la prima, ed eccoci accontentati.

Segue l’epica Carolus Rex, e tutto il locale, sopra e sotto il palco, si unisce in un’unica voce “…to the skies see Carolus rise!”.

Facciamo un salto indietro di qualche anno quando gli svedesi eseguono Cliffs of Gallipoli e The Art of War. Il leader della band, tra un pezzo e l’altro, scruta tra il pubblico un giovane fan, di soli 10 anni, al suo secondo concerto metal!! Totale rispetto! Viene così omaggiato da Joakim dei suoi occhiali, tra applausi e invidia di chi assiste alla scena.

Si riparte con la cavalcata coinvolgente di Poltava, seguita da Karolinens bön, interpretata nella loro lingua madre.

E dopo 40:1, è nuovamente il momento di scegliere! Into the Fire o Attero Dominatus? Which do you prefer? … Come si fa a scegliere tra due pezzoni così? Come?! Infatti non si può, urliamo con tutte le forze che li vogliamo tutti e due! E i Sabaton di certo non si tirano indietro! Il pubblico è servito!

Qualche istante di silenzio e siamo tutti pronti a scattare.. sappiamo cosa ci aspetta: “Through the gates of hell, as we make our way to heaven, through the nazi lines …Primo victoria!!”. Adrenalina allo stato puro!! Non c’è altro da aggiungere.

Senza neanche rendermene conto sono passate poco meno di due ore e siamo giunti al brano che chiuderà il live dei nostri amati: Metal Crüe, simpatica song il cui testo nasce dai nomi delle altre band del panorama metal mondiale.

E così, con il sorriso e l’adrenalina ancora vivi, cercando di recuperare qualche plettro lanciato qua e là, applaudiamo e salutiamo i nostri eroi. La nuova line-up è stata apprezzata dal pubblico anche questa volta, come spiega il cantante: “…durante nessuna tappa dello Swedish Empire Tour, nessuno ha mai criticato le new entry con un dito medio alzato! Nessuno! Siete grandi!”.

Sabaton, ancora una volta.. You win!