Dalla Sicilia con furore… e cavolo che furore. Ci danno dentro di brutto i nostri nuovi paladini del thrash metal.. Dopo un primo demo datato 2003 tornano con la complicità della Punishment 18 con il loro primo lavoro sulla lunga distanza, e lo fanno consci delle loro capacità e delle loro ambizioni…
non scimmiottano i guru del genere, ma mescolano in maniera produttiva e lineare le caratteristiche di Trivium (la voce di Alessandro Olivo a tratti è davvero uguale a quella del buon Matt Heafy), Violence, Death Angel e Anthrax, in un gorgo di violenza ed energia.
I pezzi non sono mai lineari, alternano stop and go, rallentamenti ed imprevedibili ed incontrollate accelerazioni.
Le song durano anche otto-nove minuti ma non stufano, anzi caricano di energia. Il gruppo dà il meglio di se proprio nei tratti più speed, in cui il suono non è mai pastoso ma ogni singolo si ritaglia e porta avanti il suo pezzo in modo estremamente sicuro e preciso, sintomo questo di un’ottima padronanza e tecnica.
Ammesso che a volte si voglia andare un po’ troppo in là con gli intrecci sonori, creando trame un po’ difficili da digerire, i brani hanno spesso la classica struttura del titolo thrash, con inizio lento, grandiosa accelerazione, ritornello facile da ricordare, splendido assolo di chitarra, pezzo di sola musica per far esaltare e saltare i presenti sotto le assi del palco (dove se i nostri confermano quanto di buono fatto in album deve crearsi un delirio senza senso!) e conclusione.
Brano “cult” di questo primo cd? probabilmente “Free Will State of Health”, che pur essendo quello più simile al gruppo americano sopra citato (Trivium) come stile e costruzione della trama sonora,entra nella testa per non uscirne più.
Musicalmente parlando anche “Mind-forged Manacles”, con il suo drumming indiavolato, accompagnato dal basso di Francesco Gioia, e ricca di stop and go di buon livello riesce a farsi notare, così come l’opener “The Dilemma Remains”, che ha il compito di rompere il ghiaccio e i timpani di chi inconsapevole di cosa lo stava aspettando aveva già messo a tutto volume il lettore!
L’album scorre piacevole, con una spruzzata quà e là dei gloriosi Artillery (vedi “The Second Coming”), tra un solo e l’altro.
Concreti e pronti a scatenare l’inferno nei nostri locali. Una manna per tutti gli amanti del Thrash all’americana! L’ennesima ottima uscita italiana dell’anno.

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