I norvegesi Tomorrow’s Outlook nascono per volontà di Trond Nicolaisen e Andreas Stenseth nel 2007. Scoprii il gruppo casualmente poco tempo dopo su MySpace, proprio nel periodo in cui annunciavano gli ospiti presenti per il loro debutto intitolato stranamente 34613. Ho quindi seguito l’evolversi di questo lavoro annuncio dopo annuncio, fino alla realizzazione definitiva di un paio di anni fa, quando il gruppo iniziò la ricerca di una etichetta disposta alla pubblicazione, etichetta che è stata l’australiana Battlegod Productions.

La musica dei Tomorrow’s Outlook riprende quelle sonorità heavy-power tanto care a noi trentenni/quarantenni e che molti ragazzi stanno riscoprendo grazie anche ai giovani gruppi cresciuti a pane, birra, Iron Maiden, Helloween, Gamma Ray, Black Sabbath, Savatage e tanti altri unendo la melodia hard rock di quel periodo di Skid Row, Guns & Roses. La lista potrebbe essere veramente lunga per far capire quante influenze si possono ritrovare in questo lavoro. Non a caso due degli ospiti principali sono proprio Graham Bonnet (Alcatrazz/Rainbow/MSG) e Michael Kiske (EX Helloween, Place Vendome, Unisonic), che hanno fatto parte di gruppi molto differenti tra loro.

L’ottima produzione sostiene l’egregio lavoro in sede compositiva di Nicolaisen e Stenseth che lasciano la scrittura dei testi prevalentemente allo spettacolare Mike Gorham, un cantante dall’ugula d’oro che riesce in svariati frangenti a competere con Kiske in The Ethereal Dream. Brano quest’ultimo ripreso in versione ballata in coda all’album proprio da Kiske e assolutamente da dieci e lode in entrambe le parti. Grandi cavalcate nella grintosa Gate To Freedom, un brano da headbanging puro, da cantare a squarciagola invece Glass Mountain (testo scritto e cantato da Graham Bonnet), più cattive e graffiante Doubt e Liquid Scream.; molto valida anche l’epica March Of The Demons affidata al microfono a Kiersnowski. Ben riuscita anche la cover di Red Rum dei Lizzy Borden affidata a Bonnet. Tra le ballate mi preme segnalare la sognante A Song For You con il sempre ottimo e talentuoso Gorham.

Aspettavo quest’album da quasi due anni ormai, l’attesa è stata veramente spasmodica ma in tutta onestà è valso attendere tutto questo tempo visto il risultato. L’accoppiata Stenseth/Nicolaisen con al microfono un cantante spettacolare come Gorham può seriamente far parlare di sè. Mi auguro solo non passino altri anni per un successivo lavoro.

 

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