Se i Toto fossero nati oggi, suonerebbero così. A dire il vero, sarebbe meglio dire che i Titan suonano come se fossero i Toto a 25 anni. Questo comporta grandissime melodie zuccherose ed irresistibili che piacerebbero anche al defender più incallito che, al riparo da sguardi indiscreti, mette nello stereo “Frontiers” dei Journey. Addirittura la title-track si lancia in un pop anni ’80 che odora di A-Ha e Duran Duran! Insomma, questi 5 ragazzi svedesi hanno deciso di eliminare dal proprio spettro musicale gli ultimi 30 anni di storia per gettarsi a capofitto in un’epoca fatta di spalline larghe, giacche improbabili e dischi che l’industria spacciava per rock, ma che erano in realtà più pop del pop vero e proprio. Eppure “Steps” piace, ammalia e seduce con le sue dichiarate fattezze e non ci pensa nemmeno a nascondersi dietro un dito asserendo di essere anche minimamente metal, non lo è punto e basta. Però il fatto di avere ritornelloni orecchiabili, melodie sgargianti e stacchi brillanti permette ai Titan di entrare nel cuore dell’ascoltatore, facendo si che egli si ritrovi a cantare i brani di “Steps” a squarciagola senza nemmeno rendersene conto. Come se tutto questo non bastasse, questi svedesotti adottano comunque un sound moderno, soprattutto nei suoni della batteria, che arrecano ulteriore giovamento alle orecchie, evitando quel rullante con riverbero esagerato tipico di 3 decadi fa. Insomma, un disco fresco, esaltante e che si rende piacevole ascolto dopo ascolto, crescendo e maturando parallelamente alla voglia di premere nuovamente il tasto play. Unico neo sono le orribili foto che appaiono all’interno del booklet, che ritraggono i Titan con abiti veramente osceni e risibili, ma basta non guardarli. Ecco, ora ditemi: che state ancora aspettando a far vostro “Steps”? Non vi ho ancora convinto? Beh, allora non sapete che cosa vi perdete…

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