Ad esattamente 2 anni di distanza dall’ ultima fatica (Coat of Arms – 2010), il 22 maggio 2012, esce il nuovo CD dei Sabaton, intitolato Carolus Rex, settimo album della band svedese, disponibile in più versioni: inglese, svedese ed una special edition, che le comprende entrambe ed include, in aggiunta, tre inaspettate bonus track.
Carolus Rex , a differenza dei precendenti album, che narravano delle imperiose vicende di conflitti tra svariati paesi europei, di guerre mondiali ed eroi del caso, si concentra sul paese madre della band, la Svezia appunto.
I Sabaton, capitanati dalla voce di Joakim Brodén, ci raccontano cent’anni di storia (bellica ovviamente) del loro paese, dal 1611 al 1718 circa, passando attaverso la Guerra dei Trent’anni e le gioie e i dolori del regno di Re Carlo XII. E per farlo, hanno collaborato con un noto storico svedese, tal Bengt Liljegren, al quale appartengono, per l’appunto, i commenti e le curiosità legate ai brani, che possiamo leggere nel libretto inserito nel CD.
Dopo una breve ma efficace intro, si parte con una velocissima The Lion From The North, ritmo incalzante, forte, che senza pause racconta le ambiziose tattiche di guerra del re di Svezia Gustavo Adolfo, soprannominato il Leone di Mezzanotte, “…this beast in the shape of a man…” come canta Joakim. Brano power a tutti gli effetti, degno di aprire l’album, non può che far crescere la voglia di ascoltare il resto!
Si passa così, con ancora l’adrenalina in corpo, a Gott Mit Uns, e ci ritroviamo nel bel mezzo della guerra dei trent’anni, durante la battaglia di Breitenfeld , vinta abilmente dal sopra menzionato re di Svezia. Col suo sound immediato, questa seconda cavalcata risulta piacevolmente orecchiabile, il suo ritornello rimane in testa, istantaneo e schietto. Seconda qualificata!
E’ il momento di cambiare, ed ecco arrivare il lentone dell’album A Lifetime Of War, dove la miseria ed il dolore causati dalla guerra, vengono ben rappresentati non solo dall’imponenza dei cori, ma anche dalle melodie che nascono dalle tastiere di Daniel Mÿhr.
Si torna in fase, attivi, abili e arruolati con 1648, pezzo col quale si chiude il ciclo dedicato alla guerra dei trent’anni, al quale segue The Carolean’s Prayer, song dedicata ai soldati svedesi. L’organo che gli fa da intro è solenne, impegnativo, quasi come la durata del pezzo, 6 abbondanti minuti, durante i quali lo stile “sabaton” fa da padrone.
Si giunge così alla title-track dell’album, Carolus Rex. Va da sè che il brano sia interamente dedicato all’incoronazione di Carlo XII di Svezia, la cui potenza e credibilità nazionali vengono ben rappresentate dalle maestose sonorità del pezzo, dall’eroico ritornello e dalla valorosa interpretazione del cantante. Stile leggermente più classico, ma promosso a pieni voti.
Ancora di guerra si narra nei due brani successivi Killing Ground e Poltava che, attraverso la Battaglia di Fraustadt nella prima e la Battaglia di Poltava nella seconda, ci portano all’inevitabile sconfitta dell’ Impero Svedese e del suo re. Musicalmente parlando, tra le due, è la seconda a lasciare il segno, è semplice ma diretta, con un ritornello che non ti si toglie dalla testa… almeno fin quando non inizia Long Live The King.
La morte ed il conseguente funerale di Carlo XII, parole quali “..broken dreams so grand sing of his final stand long live Carolus..”, la voce epica di Joakim, le chitarre di Rickard Sundén e Oskar Montelius, sono gli ingredienti adatti per chiudere col gran finale questa lunga storia, senza nulla togliere all’ultima traccia dell’album Ruina Imperii, poderosa marcia narrante la fine del nostro Impero Svedese.
Carolus Rex , oltre ad essere un ottimo concept album, conferma i Sabaton come una delle migliori power metal band sulla piazza. E’, inoltre, l’ultimo lavoro in studio del gruppo con la storica formazione, della quale, attualmente, rimangono solo Joakim Brodén, cantante, e Par Sundstrom, bassista.
Il live di cui saranno protagonisti in Italia, il 19 settembre 2012 @ Alcatraz, Milano, insieme ai Wisdom ed Eluveitie, vedrà sul palco la nuova line-up, con Chris Rorland e Thobbe Englund alle chitarre e Robban Back alla batteria.
Beh… modalità attesa attivata x il concerto!!