MAXIMUM ROCK FESTIVAL – Parco del Palazzetto dello Sport, Novara – 24-07-2011
Questa terza edizione del Maximum Rock Festival si presenta davvero interessante, proponendo band di caratura internazionale accostate a solide realtà italiane e a gruppi del nostro underground. Questo quarto e ultimo giorno ha come leitmotiv il metal dalle influenze folk. Purtroppo a causa di un imprevisto mi sono perso l’esibizione del gruppo d’apertura, i Fantome.
ANTHOLOGIES
Gli Anthologies giocano in casa essendo una band novarese. I nostri propongo un metal possente, dalle tinte gotiche, contaminato con qualche elemento folk. Nel poco tempo a loro disposizione, gli Anthologies sono fautori di una buona prestazione, eseguendo quattro brani che andranno a comporre quella che sarà la loro prima pubblicazione. La band offre una performance compatta e sicura: il singer Alessandro Schümperlin si rivela un buon frontman, dotato di una voce profonda e calda. In evidenza anche il chitarrista Fabrizio Amapane che, grazie all’ottimo lavoro nei solo, spezza in qualche modo l’atmosfera oscura dei brani, donando un tocco più classico ai pezzi. Nonostante i problemi tecnici al basso, i nostri portano a termine uno show convincente, ricevendo i giusti consensi.
Setlist Anthologies
No Brain
My Cards
One For These Days
Baba Yaga
AETERNAL SEPRIUM
I varesini Aeternal Seprium sono senza dubbio la band più classica dell’intera giornata. Il loro metal tradizionale si rivela a tratti epico, grazie anche ai temi trattati nelle liriche. Ottima la coppia di chitarristi che ci porta nei sentieri del metal più puro e incontaminato grazie ad efficaci assolo incrociati, vera goduria metallica. Sugli scudi anche il cantante Stefano Silvestrini, dotato di un timbro molto alto e acuto capace di stupire l’audience del Maximum, e che potrebbe in qualche modo ricordare un grande veterano della scena metal italiana, il mitico Morby! Gli Aeternal Seprium suonano i brani tratti dai loro primi due demo, “Aeternal Seprium” e “The Divine Breath Of Our Land”, fra i quali spicca l’anthemica ed epica Under The Flag Of Seprium. Prestazione buona da parte dei varesini che ottengono molti consensi dal pubblico presente.
Setlist Aeternal Seprium
Vainglory
Victimula’s Stone
Soliloquy Od Sentenced
The Oak And The Cross
Under The Flag Of Seprium
FUROR GALLICO
Quando salgono sul palco i Furor Gallico il pubblico del Maximum comincia davvero a scaldarsi. Il supporto per la folk band milanese è evidente e d’altro canto i Furor Gallico offrono una prestazione davvero buona. Forse il volume della voce del cantante Pagan è leggermente troppo basso rispetto agli altri strumenti ma in ogni caso l’impatto del gruppo è notevole: gli strumenti più tradizionali come l’arpa celtica, il violino e il flauto si sposano alla perfezione con il muro elettrico di chitarre e basso. Questi ragazzi hanno un tiro davvero grintoso, tenendo fede al loro nome, e riescono a coinvolgere i presenti con i pezzi tratti dal loro primo (e per ora unico) disco omonimo. Canzoni come l’evocativa Medhelan o la battagliera Cathubodva scatenano il pubblico. Perfettamente riuscita anche la riproposizione della lunga The Glorious Dawn che vede come ospite (come su disco) il cantante Stefano Silvestrini degli Aeternal Seprium: suggestivo il finale a tre voci con Pagan, Silvestrini e l’arpista Becky. Il pezzo però probabilmente più atteso è La Caccia Morta, leggenda bergamasca che ci riporta indietro nel tempo. E questa volta è Lore, cantante dei FolkStone, a duettare con Pagan: tripudio del pubblico! C’è tempo anche per l’inedito Nebbia Della Mia Terra, brano tratto dal futuro disco della band. Lo show si conclude con il classico Banshee: davvero una grande esibizione per i Furor Gallico.
Setlist Furor Gallico
Venti Di Imbolc
Ancient Rites
Medhelan
Cathubodva
Nebbia Nella Mia Terra
The Glorious Dawn
La Caccia Morta
Curmisagios
Banshee
FOLKSTONE
I FolkStone sono ormai una certezza nel panorama metal italiano. Quando i nostri salgono sul palco e attaccano con Briganti Di Montagna e Alza Il Corno l’impatto sonoro è sorprendente e l’acustica veramente ottima. I suoni nelle cornamuse ci portano lungo sentieri incantati ma al tempo stesso l’atmosfera riesce ad essere sia goliardica che battagliera. Grande mattatore il frontman Lore che introduce con sagacia e, talvolta, ironia, i brani in scaletta. Molto attesa e acclamata l’esecuzione della rocciosa Terra Santa, song che si scaglia contro le religioni: headbanging e pogo nelle prime file, letteralmente impazzite. Il concerto diviene una festa grazie alla maestria di questi polistrumentisti. Momento suggestivo con l’esecuzione del lento Vortici Scuri che spezza per qualche istante l’atmosfera elettrica. Anime Dannate è sicuramente un altro highlight dello show dei FolkStone: brano amatissimo che scatena l’audience complice un ritmo trascinante e un coro davvero azzeccato. L’inno FolkStone è l’ennesima bordata (folk) metallica atta a scatenare i ragazzi presenti al Maximum che si ritrovano a cantare tutto il coro. L’esibizione sembra terminata quando invece i FolkStone ritornano sul palco per proporre Con Passo Pesante, brano che saluta definitivamente il pubblico. Probabilmente lo show migliore della serata.
Setlist FolkStone
Nebbie
Briganti Di Montagna
Alza Il Corno
Terra Santa
Frerì
Un’Altra Volta Ancora
Vortici Scuri
Lo Stendardo
Anime Dannate
C’è Un Re (Nomadi cover)
FolkStone
Con Passo Pesante
FINNTROLL
Dopo la prova di forza dei FolkStone e dell’ottima esibizione dei Furor Gallico, gli scandinavi Finntroll hanno l’onore e l’onere di chiudere questa edizione del Maximum Rock Festival. Quando i finnici salgono sul palco vengono accolti dall’entusiasmo del pubblico del Maximum. I Finntroll attaccano subito col loro folk black metal (o viking, che dir si voglia): Inizialmente il suono non è perfetto, leggermente sporco, ma andrà a sistemarsi dopo i primissimi minuti di concerto. La band è molto precisa e pulita: la coppia di asce macina riff veloci e taglienti mentre è il tastierista Henri Sorvali a donare ai pezzi la giusta atmosfera “folk”. Ed è proprio nei brani più tradizionali come Ett Norrskensdåd che il pubblico viene più coinvolto, aizzato dal frontman Mathias Lillmåns. Song “pagane” come Solsagan e Trollhammaren hanno saputo scatenare i metal kids presenti al concerto ma, durante il susseguo dei brani, l’impressione è stata quella di trovarsi di fronte a una band formalmente perfetta ma che in qualche modo si limiti a eseguire il proprio compitino. Sicuramente i fans del combo scandinavo hanno trovato pane per i propri denti, dopo tutto, come detto, la prestazione dei Finntroll è stata pressoché impeccabile…un po’ di coinvolgimento in più da parte della band però non avrebbe guastato. A mio parere quindi, un’esibizione riuscita solo in parte, che ha perso l’ipotetico confronto con lo show dei FolkStone. Dopo il comunque buon concerto dei Finntroll mi è venuto da pensare che forse le live band migliori le abbiamo a pochi passi da casa…
Setlist Fintroll
Solsagan
Slaget Vid Blodsälv
Den Frusna Munnen
Nedgång
Ett Norrskensdåd
Nattfödd
Eliytres
Vätteanda
Under Bergets Rot
Trollhammaren
Mot Skuggornas Värld
Jaktens Tid
Segersång
Si ringraziano Raffy, Silvia e thalion82 per foto e video