Dopo un album come “Rising” sarebbe stato improponibile, se non impossibile, per chiunque bissare a livello qualitativo un disco di tale portata. Non so se “Long Live Rock ‘N’ Roll” sia meglio o peggio del suo predecessore, la cosa certa è che la coppia Blackmore-Dio nel 1978 ha sfornato un altro album immenso, forse con solo una piccola caduta di tono nel brano Sensitive To Light, un buon hard rock, ma troppo canonico.
Il disco si apre con la title-track, brano di puro hard rock che negli anni è divenuto un vero e proprio inno grazie al suo incedere incalzante e al ritornello tanto semplice quanto vincente. Segue Lady Of The Lake, pezzo di spessore, più epico, che richiama le atmosfere fantasy tipiche dell’Arcobaleno. L.A. Connection è invece classicamente hard rock, dalle ritmiche più lineari, che mostra il volto più easy della band senza però cadere nel banale. Un altro highlight dell’album risponde al nome di Gates Of Babylon, brano stupendo dal sapore mistico-orientale che ci guida in un viaggio immaginario nei misteri della città del peccato. Strepitosa ed evocativa prestazione di Dio e superbo assolo di Blackmore! Altro gioiello è Kill The King, pezzo che probabilmente la maggior parte di gruppi power odierni sogna di scrivere. Veloce, epico e grintoso, con un Dio sugli scudi! Da manuale i solo di chitarra e tastiera. Con The Shed si ritorna sui sentieri più canonici dell’hard rock, con ritmiche martellanti, ma sempre all’insegna della buona qualità. Il disco si chiude con Rainbow Eyes, pezzo lento e sognante (che mi sembra riduttivo definire ballad), coadiuvato da elementi orchestrali, in cui Dio offre una performance ricca di pathos, grazie a una delicatezza e una dolcezza uniche! Cos’altro aggiungere…long live rock ‘n’ roll! Let it live!

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