Noia. E’ il problema di questo disco, non un disco osceno, non una cosa inascoltabile e bruttissima, semplicemente una raccolta di 10 canzoni che non colpiscono. Non colpiscono perche’ non sanno di nuovo e di sincero come vorrebbero, questa specie di misto di Pantera e Black Label Society con suoni pompati e “modernizzati” invece sa di gia’ sentito e di studiato a tavolino, sa di “vorrei ma non posso”. Le canzoni sono tutte iperprodotte, riffoni si alternano a ritornelli ultracatchy, la sezione ritmica pompa e il cantante cerca di interpretare il tutto in maniera carismatica, ma niente, il risultato non convince.
E’ stata dura scrivere questa recensione, ho ascoltato il disco parecchie volte, ma dopo un po’ di canzoni la mente vagava altrove e la concentrazione necessaria alla valutazione spariva, tuttavia una cosa di questo tipo ripetuta per tanti ascolti e’ indicativa del valore del disco, no? Faccio fatica anche a citare qualche brano in particolare, potrei parlare di “Away from here” (del quale sul cd e’ presente anche il video, che riprende semplicemente i ragazzi mentre suonano e nulla aggiunge e nulla toglie al valore complessivo di questo “Bitter Part Of Me”) o della successiva “Save me”, che sanno di commerciale, addirittura sul disco c’e’ un pezzo come “Thousand words”, che e’ una specie di ballata che sembra scritta apposta per sfondare su Mtv, ma non credo abbia la forza per poterlo fare. Un po’ meglio sono i pezzi come la title track, grintosa ma sempre alla ricerca della facile melodia, non che ci sia mai nulla di speciale nei solchi di questo cd, comunque…
Insomma, di lavoro da fare per diventare una band interessante ce n’e’ parecchio, quello che salva questo disco da una bocciatura piu’ radicale e’ che comunque il lavoro non colpisce per la sua bruttezza, semplicemente “non ha sapore”, tuttavia qualche melodia qua e la’ e la produzione lo rendono ascoltabile. Detto questo, ci sono acquisti migliori che si possono fare…