Il death metal melodico è ormai da anni che non sforna qualcosa di veramente coinvolgente, ormai lo standard per questo genere consiste nell’appiattirsi su suoni laccati, melodie poco interessanti, continui inserimenti di clean vocals a volte stucchevoli e, per chiudere, inserti senza né capo e né coda di elementi elettronici, facendo perdere quello che per me deve essere sempre l’obiettivo di una band di metal estremo, cioè il coinvolgimento emotivo e l’aggressivita, cosa che nel death metal melodico moderno si è completamente persa. Purtroppo nemmeno gli Opposite Sides sfuggono a questa regola. Da musicisti scafati e dotati tecnicamente l’album della band di Rimini non è di certo brutto o suonato male, ma manca, come ho già detto, di quell’aggressività e quella forza emotiva, che ne avrebbe fatto un album di valore assoluto. Tutto è troppo plastificato e “finto” per poter davvero far breccia nei cuori di chi associa al death metal melodico gente come primissimi Dark Tranquillity, In Flames o A Canorous Quintet, band che purtroppo alla fine ha ceduto alla modernità, ma che in passato ha saputo regalare vere gemme di melodic death metal. La band è composta da elementi che hanno già una grossa esperienza metallica, visto che militano o hanno militato in band come Hortus Animae, Hate Profile o Ancient, ma forse proprio questa troppa esperienza musicale ha fatto sì che “Soul Mechanics” risulti un album freddo e troppo di mestiere e questo dispiace sempre. Ci sono anche alcuni momenti abbastanza interessanti come su “Infinity”, dove l’aggressività che io richiedo ad un disco del genere fa capolino a sprazzi, o come in “Revenge”, in cui si sentono fortemente gli echi degli At The Gates di “Slaughter Of The Soul”, ma è davvero troppo poco, per far risultare questo album un disco interessante. Vedremo in futuro….

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