E’ un momento molto prolifico in fatto di uscite discografiche quello che sta attraversando la Grecia. E’ proprio dalla terra ellenica infatti, che provengono i Mencea, da Atene per la precisione, una giovane formazione molto promettente che ha la grande qualità di saper mescolare sapientemente il nuovo con il vecchio in un metal molto estremo ma quadrato e compatto. Formati nel 2004, si sono fatti strada negli ultimi anni, presentandosi ora sulla scena con un prodotto di debutto di sicuro impatto e qualità qual è “Dark Matter Energy Noir”. Balzati all’occhio nientemeno che dall’esperto Daniel Bergstrand, affermato tecnico del suono già all’opera con Meshuggah, In Flames, Soilwork e Strapping Young Lad fra gli altri, sono riusciti a farselo mixare da lui stesso, affidando addirittura il mastering, udite udite, a George Marino (Ac/Dc, Metallica, Iron Maiden). Le note di accompagnamento al promo etichettano infatti il prodotto in questione come uno dei debutti meglio prodotti degli ultimi anni in Europa, e per fortuna bisogna dire che la suddetta affermazione trova abbastanza fondamento.
Andando a spulciare fra le diverse tracce, l’assalto dei greci è davvero notevole, con momenti di pura violenza che si alternano a frangenti un po’ più “ragionati” ma che formano un contorno di pregevole fattura che nei suoi stacchi più ritmati è destinato a non fare prigionieri dal vivo.
In alcuni momenti non si riesce proprio a stare fermi, credetemi, ascoltate l’inizio della terza song, “Forbidden”, con il suo incipit in up-tempo davvero letale, e ditemi se non è esaltante.
Le influenze sono innumerevoli, qui si trova davvero di tutto, si passa dal più puro e semplice thrash metal, passando per il death più incazzoso che si possa trovare, fino a sonorità figlie della nuova corrente estrema capitanata da gruppi quali i già citati Meshuggah o Strapping Young Lad. Altre songs davvero convincenti sono sicuramente “The Holy Cast”, che parte più lenta con suoni quasi ovattati, per poi esplodere in un assalto sonoro di proporzioni devastanti. Complessa e ricercata invece “Curse The Damned”, che non nasconde un certo gusto melodico ma lo “maschera” sapientemente fra elementi più spinti, creando un gioco simil-comerciale azzeccatissimo. L’ultimo brano che ritengo sia degno di menzione è l’opener “The Passing”, scelto dal sottoscritto perchè lo ritengo un po’ una summa di quello fatto dai Mencea, dato che al suo interno si può trovare un po’ tutto quello che piace fare ai nostri, da mazzate sui denti in blastbeat fino quasi all’hardcore.
Concludendo, posso consigliare questo debutto a chi nel metal cerca emozioni forti e più estreme, “Dark Matter Energy Noir” si presenta davvero ottimamente, grazie ad una produzione super, una manciata di canzoni di grande qualità sia in fase esecutiva che di songwriting, fungendo da ottima base per una band che sicuramente ha degli ottimi presupposti per comporre in futuro qualcosa di ancor più completo, alzando più forte la voce nel metal europeo e mondiale.

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