Ci sono band come i Katatonia che, nonostante la grande esperienza che nutrono nel corso degli anni, non mollano e sfornano anche a distanza di qualche anno, un nuovo capolavoro,  destinato a rimanere impresso nella mente di ciascun  ascoltatore sia che si appresti ad abbracciare questa band sia di quelli che già seguono passo passo l’evolversi di questi elementi.  Prima di descrivere questa ultima fatica firmata Katatonia, è necessario fare ammenda e ripercorrere alcuni passaggi che hanno formato la band fin dai lontani esordi di “Dance Of December Souls” del 1993,  in cui erano partiti con il black/doom.  Nel 1996 accade che alcuni pettegolezzi, messi poi a tacere, infierivano su un possibile scioglimento della band piuttosto prematuro, mentre invece erano in studio a registrare l’album che farà la storia del goth/death metal, ovvero il bellissimo “Brave Murder Day” . Un album importante che vede la partecipazione come guest-singer di Mikael Akerfeldt direttamente dagli Opeth e segna ai Katatonia l’inizio di una carriera stellare, fino ad arrivare al 2001. La band entra in studio per registrare “Las Fair Deal Gone Down”, con il nuovo batterista Daniel Lilijekvist e il nuovo bassista Mattias Norrman (fratello di Fredrik) e subito dopo intraprendono un tour come gruppo spalla dei celeberrimi Opeth. Album dopo album, la band ottiene sempre più successo grazie anche alle sperimentazioni musicali che affrontano con determinazione, fino ad arrivare al 2009. Anno importantissimo per i Katatonia in quanto i fratelli Norrman lasciano definitivamente la band e vengono sostituiti da Per Eriksson (attivo anche nei Bloodbath) e da Niklas Sandin (da non confondersi con il Sundin dei Dark Tranquillity) e registrano “Night Is The New Day”  

“Dead End Kings” è un album che esce il27 agosto 2012e visto l’estate rovente che ci sta accompagnando, arriva come una doccia fresca e rigenerante. Disco prodotto dalla Peaceville Records e contenente undici tracce e alcune novità importanti. Un artwork raffrigurante un rapace morto che ricorda molto la copertina di “Brave Murder Day” . Da segnalare l’inserimento della voce sensuale di Silje Wergeland (singer dei The Gatering) nella parte tecnica dei cori e l’aggiunta di un sesto membro ovvero Frank Default per quanto riguarda le sezioni atmosferiche e del sampling. Questo album, lascia senza fiato, per le sonorità e le sperimentazioni cupe che lo accompagnano come a ricordare una maledizione antica come il mondo.  La voce di Jonas Renske è suadente, pulita e fornisce un lavoro ottimale alle fasi di registrazione dei musicisti. Un Daniel Lilijekvist intrigante e massiccio alle pelli, si porta a braccetto la fortunata accoppiata chitarristica Nystrom-Eriksson, favorendo un potente Sandin al basso, che cammina fianco a fianco di Default nelle fasi delicate della ricerca dell’oscurità più estrema. Undici tracce lavorate con insistenza sulla base delle nuove impostazioni musicali del progessive metal, con un ampio spazio dato alle articolazioni dei riff che compongono la parte delle chitarre. Resta comunque ambizioso il progetto degli stessi Katatonia di “sposare” lo stile improntato dagli Opeth, pur rifacendosi  a nuovi orizzonti di carattere sperimentale. 

Un album che lascia i brividi sulla pelle se pensiamo alle potenzialità che potrebbero continuare ad offrire questi musicisti nei prossimi anni. Sicuramente è un lavoro che, a distanza di tre anni, ha portato buoni frutti in casa Katatonia senza dimenticare che hanno subito diversi cambiamenti, tra line-up e genere musicale.

 

 

 

 

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=u79MohYXcl4

 

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