A tre anni di distanza dal mastodontico “Rock in Rio” gli Iron Maiden ritornano con un nuovo live album, registrato interamente a Dortmund, Germania, il 24 novembre del 2003 durante il “Dance of Death World Tour”. La “Edward & Son Undertaker” è dunque lieta di presentarvi “Death on the road” doppio cd che racchiude in quasi due ore di musica più di venticinque anni d’onorata carriera.

Attraverso le sedici tracce racchiuse in questi due dischi, si rivive la magica atmosfera che si crea ogni qualvolta i Maiden suonano dal vivo. La registrazione è davvero ottima, tanto che in più di un’occasione sembra di trovarsi nel bel mezzo del concerto; la reazione dei fans è incredibile, la folla presente acclama i propri beniamini così ad alta voce che in alcuni casi lo stesso Bruce è coperto dai cori che si creano all’interno dell’arena; la prova agli strumenti dei Maiden è davvero assoluta, con una nota di merito per la perfetta e ormai rodata coesione delle tre chitarre sul palco: Murray come al solito si dedica a momenti di pura improvvisazione, mentre Gers e Smith riproducono fedelmente i soli registrati in studio; inutile versare parole sulla sezione ritmica di Harris e McBrain, assolutamente compatta e devastante come non mai, mentre Dickinson è il solito trascinatore di folle, carismatico come sempre, non smette per un solo attimo di incitare il proprio pubblico e di farlo cantare. Sin dall’iniziale “Wildest deams” alla conclusiva “Run to the hills” gli Irons regalano una performace esplosiva con un Bruce Bruce davvero in ottima forma, la cui prestazione tende a diventare sempre più eccelsa mano a mano che il concerto prosegue. Nonostante la setlist scelta per questo tour escluda molti pezzi della storia della band britannica si passa senza troppi problemi dai grandi classici (incredibile il ritorno di “Can I play with madness?”) a brani più recenti (“Brave new world”, “Dance of death” …) e i cori che si creano durante l’esecuzione di “No more lies”, “Paschendale” o la lenta “Journeyman” dimostrano che le nuove canzoni composte da Harris e soci sono state assimilate alla perfezione da tutti i presenti.
Sono sicuro che molte persone staranno pensando ad una nuova mossa commerciale da parte degli Irons. Non posso dar loro torto, sebbene personalmente la pensi in maniera diversa: credo infatti che il vero intento di Harris e soci sia quello di poter racchiudere all’interno di questi due dischi la magia che si crea durante un concerto degli Iron Maiden in modo da poter permettere a tutti di vivere o rivivere le stesse emozioni provate durante un’esibizione della band inglese.

In attesa del dvd ufficiale di questo concerto, previsto per ottobre, “Death on the road” è davvero un succulento antipasto da non lasciarsi scappare soprattutto se, come me, siete cresciuti a pane e Maiden. “Death on the road” racchiude l’essenza live degli iron Maiden, racchiude quella magia, quella forza che solo gli Irons e nessun’altra band al mondo è in grado di regalare ai propri fans durante un’esibizione live. Se volete vivere ancora una volta l’emozione del precedente tour dei sei inglesi allora, correte subito a comprate questo doppio live, non ne rimarrete delusi.
Up the irons!

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