Con il suo nuovo album, Chris Impellitteri si ripresenta ai suoi fans con un sound ancora piu’ potente e con canzoni molto piu’ pesanti rispetto ai suoi lavori del passato. Ne parliamo direttamente con lui in questa lunga e piacevole intervista, nella quale ha dimostrato essere una persona molto sincera e spontanea…

Parliamo subito del tuo nuovo album, “Pedal To The Metal”. Mi dici come e’ nato e quando hai iniziato a comporlo?”
L’album l’ho scritto parecchio tempo fa ed e’ nato dall’idea di combinare il metal moderno con quello classico passando attraverso tre generazioni di ispirazioni musicali in un unico disco

Parlaci del nuovo cantante Curtis Skelton
Curtis cantava nella band Speak No Evil, una band molto famosa di metal moderno che ha fatto dei tour assieme agli Staind e ai Papa Roach. Ma Curtis aveva anche altre influenze musicali ed è veramente un ottimo cantante.

E’ sua l’idea di usare dei growls in alcune canzoni?
Ahahah… beh, qui rischio di ripetermi, ma come ho gia’ detto abbiamo voluto unire alle mie classiche canzoni anche l’aggressività del modern metal. Vivendo in America sono letteralmente “forzato” ad ascoltare questa musica, continuamente trasmessa dalle radio. Ma nonostante cio’ voglio mantenere una mia integrità continuando a suonare la mia musica preferita del passato. Il metal classico nel mio ultimo album lo puoi ascoltare in brani come “Dance With The Devil”, “Destruction” oppure “Propaganda Mind”

Curtis mi sembra un po’ diverso da Bob Rock…a proposito che fine ha fatto quest’ultimo?
Attualmente Bob registra i suoi album solisti. E’ un grande cantante e soprattutto un grande amico… ho comunque preferito Curtis perchè e’ piu’ giovane e per poter attirare l’attenzione anche dei fans della nuova generazione.

In questo album hai provato anche a sperimentare altri generi…ad esempio, parlami del rap che si ascolta in “Punk”. E’ una sorte di presa in giro vero?
Si, è un grosso scherzo (ride). Qui in America il rap è molto popolare e l’heavy metal è trattato male. Volevo quindi prendere in giro tutti quei famosi rappers che girano su Mtv… ma nella seconda parte è anche un anthem rock per i metal kids.

Ora non prendertela, ma il riff di “Destruction” mi ricorda qualcosina fatta da Malmsteen nel passato…magari una certa “I’ll See The Light”…
Certo, lo è! In realtà ho cercato di combinare lo stile di Jake E, Lee di “Bark At The Moon” con “I’ll see the light” di Malmsteen… quello che ne è venuto fuori è un riff, per cosi’ dire, figlio di questa combinazione… sembra che nei primi minuti stia rubando una canzone ma poi il tutto si evolve nel classico Impellitteri sound. Hai un ottimo orecchio eh eh…

Veramente temevo che ti arrabbiassi…
No, no, assolutamente… se poi ti riscolti il solo di quella canzone puoi notare che passo dal mio stile a quello di Malmsteen… è come ti ho spiegato prima.

Ok. Mi spieghi perchè la tracklist giapponese è diversa da quella europea?
Principalmente perchè a loro non piace molto il modern metal mentre in Europa esistono molte band dedite a questo genere per cui abbiamo preferito mettere le canzoni in un ordine consono al pubblico.

Ma, visto che hanno avuto la possibilità di ascoltare molto prima di noi il nuovo album, puoi dirmi come è stata la loro prima reazione?
Erano un po’ confusi (ride). Non piace molto questo genere…

Continuano a preferire gli assoli…
Esattamente, ma anche su questo album ho suonato assoli su tutte le canzoni, anche su una song molto aggressiva come “The Iceman Cometh”, ci ho messo un assolo…eh eh..non ho assolutamente abbandonato il mio stile…

Parliamo di tour… potremo finalmente vederti anche in Italia?
Lo spero… intanto ho fatto gia’ un tour in Giappone per il nuovo “Pedal To The Metal” ed è andato benissimo…ma purtroppo non riesco ad organizzare qualcosa in Europa e ancora oggi ci sto provando.

Lo scriverai mai un album completamente strumentale?
Mai.

Mai?
Si, mai. Guarda, in ogni canzone suono sempre almeno 20 secondi di assolo… per me ascoltare un intero album strumentale è noioso, magari non lo e’ per un chitarrista ma preferisco accontentare tutti facendo cantare i miei pezzi.

Il tuo stile e’ abbastanza cambiato dai tuoi esordi. Farai un nuovo video didattico?
Lo spero, ormai quello a cui ti riferisci e’ davvero vecchio (ride). Inoltre era davvero fuori controllo e non rappresenta piu’ il mio stile. Ora suono meglio e soprattutto non mi drogo piu’. Comunque recentemente ho registrato un breve video didattico per Young Guitar Magazine.

Quando vidi il tuo video didattico ero rimasto sbalordito per l’estrema velocita’ della plettrata alternata… quanto ti eri allenato?
Molto. Ma ti devo dire che quel video e’ davvero senza senso, ero fuori controllo e non suonavo esattamente tutte le scale, a differenza di adesso che suono in modo piu’ articolato e plettro con piu’ forza. Non lo guardo piu’ quel video, vorrei non averlo mai fatto.

Parlami della tua strumentazione…
Ovviamente suono sempre Fender Stratocaster… per quanto rigurda gli ampli uso diversi Marshall. Quello principale è un 1973, modificato da Bob Bradshaw e degli speaker Marshall vintage. Sull’album ho anche usato un Mesa Boogie Triple Rectifier. Non uso effetti a parte un Wah della Dunlop in un paio di canzoni.

Hai degli aneddoti particolari di questi tuoi quasi 20 anni di carriera?
Beh, sono successe molte cose, alcune brutte e alcune belle, ma nessuna di veramente particolare. Ricordo ancora il mio esordio, quando avevo ancora 15 anni e pochi soldi… ebbi un buon successo sia in America che in Giappone e ne ero molto felice. Il periodo piu’ brutto era quello dell’uscita di “Stand In Line”, ho fatto molte cose sbagliate ed imbarazzanti ma attraversavo davvero un periodo molto infelice in quanto morirono i miei genitori e mi abbandonai all’alcol e alla droga… forse e’ per quello che non lo ritengo un buon album e in quel periodo registrai anche il video di cui parlavamo prima.
Quando finalmente riuscii ad uscire da quel tunnel, incominciai di nuovo a vivere e in quel periodo registrai “Screaming Symphony” con il quale riuscii a farmi notare davvero per la mia tecnica dato che oltre al successo di vendite ottenni molti riconoscimenti dai magazine specializzati. Ero tornato davvero a suonare seriamente la chitarra.

Il mio preferito rimane pero’ “Eye Of The Hurricane”
Grazie, anche se in verita’ non era proprio un album serio…era un album, per cosi’ dire, suonato per divertimento.

Una domanda classica: quali erano i tuoi idoli del passato?
Beh, i miei preferiti erano Van Halen e Rhandy Rhoads che mi diedero molta ispirazione. Per quanto riguarda la tecnica, di sicuro Al Di Meola, che è uno dei motivi per cui suono veloce, e ovviamente Yngwie Malmsteen e Michael Schenker.

E Jimi Bell? E’ vero che lo andavi a vedere ad ogni concerto?
(Rimane sorpreso… e il tono è quello di un vero fans) Non pensavo che lo conoscessi… e’ un grande, ha un modo di suonare incredibile, e’ velocissimo ed e’ uno dei miei artisti preferiti, mi ha dato grande ispirazione. Lo andavo a vedere quando suonava nei club negli anni ottanta… ancora oggi per me e’ un’icona dell’heavy metal.
Quando usci’ il mio primo album, tutti pensarono che mi ispirassi a Malmsteen, mentre in verita’ era lui che volevo imitare! All’epoca non avevo mai visto nessuno suonare come lui. In seguito abbiamo avuto anche la possibilita’ di suonare assieme dal vivo.

Per concludere… vuoi dire qualcosa ai nostri lettori?
Dalle tue domande sembra che abbiate molti chitarristi tra i vostri lettori. Comunque spero per tutti che riescano a raggiungere i loro desideri e i propri obiettivi e che continuino ad ascoltare la loro musica preferita. Per chi apprezza la mia band, li ringrazio moltissimo e per quelli che ci odiano… beh… ringrazio anche loro (risate)!
Grazie per l’intervista, a presto…

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