Questa volta scambiamo due parole con gli Stigmhate, la band vicentina di metal estremo su cui ha puntato la giovane Pulsar Records. Dopo l’uscita di “Satisfied by the cruelty”, l’ottimo esordio le cui coordinate si muovono tra black e death, abbiamo voluto saperne di più su questi tre ragazzi, che si sono rivelati indubbiamente disponibili, ma forse un po’ concisi nelle risposte.
Scopriamo comunque alcuni particolari interessanti riguardanti le loro influenze musicali, la produzione dell’album, il rapporto con la Pulsar, i progetti per il futuro e altro ancora…
La parola al chitarrista, Isagal.
Ciao ragazzi. Innanzitutto complimenti per “Satisfied by the cruelty”, un album sicuramente degno di attenzione. A proposito, come sta andando? Avete avuto riscontri positivi?
Ti ringrazio del complimento. Stiamo facendo promozione e vedo che in generale ci sono riscontri positivi. Ma ancora non è finita: stiamo aspettando feedback dall’estero, abbiamo ricevuto qualche ottima recensione, ma la maggiorparte ci deve ancora essere comunicata.
Comunque va bene così, non avevamo nessuna pretesa. Siamo all’inizio, dobbiamo farci notare in qualunque modo possibile.
E’ cambiato molto il vostro sound da quando si è unito con voi Francesco alla batteria, dalle influenze più marcatamente death?
Il sound ha preso caratteristiche più death metal in quanto lo stile di Francesco è orientato in quell’ambito.
Io e Tron non abbiamo dovuto modificare più di tanto le linee di chitarra o voce. Come puoi sentire abbiamo scelto i suoni a seconda della parti e cercando di dare una nostra personalità al nostro sound. Volete chiamarlo black, death, io penso che il miglior modo sia extreme metal!
Come siete arrivati a “Satisfied by the cruelty”? In fase compositiva lavorate insieme alla stesura dei brani?
Gran parte del materiale l’ho scritto io, a parte “Hatred”, che è di Francesco. L’unica song scritta insieme è “Use Colony”.
Abbiamo lavorato insieme per gli arrangiamenti e per limare le songs e provarle fino alla nausea per prepararci alle recording session. Il nostro modo di lavorare è semplice, ognuno scrive i riffs, li registra e poi ci troviamo in sala a provare le idee; poi si decide la struttura e via dicendo, penso sia un metodo ottimo in quanto da solo posso sviluppare le mie idee tranquillamente e poi mescolarle con i riffs scritti da Tron e Francesco.
Il pezzo strumentale “The red desolation”, mi ha riportato alle atmosfere degli ultimi album ambient di Burzum.
E’ un riferimento esplicito o è solo un caso?
Guarda sinceramente non saprei. Abbiamo inserito questa song dato che volevamo uno stacco ambient, con suoni minimali. Abbiamo cercato di rendere quel pezzo claustrofobico.
Penso sia un caso l’accostamento a Burzum, comunque ognuno è libero di interpretarlo come vuole.
Invece dal punto di vista contratto come siete giunti alla Pulsar? Come vi trovate? Raccontateci un po’…
Beh, la Pulsar Light Records ha voluto investire nella nostra musica, e per questo le siamo grati. Per adesso vedo che sta facendo una promozione ben curata sia in Italia che all’estero, poi abbiamo ascoltato le loro produzioni e siamo rimasti soddisfatti.
Con loro ci troviamo bene, stanno facendo il massimo per noi, questo è l’importante!!!.
“Satisfied by the cruelty” è un ottimo connubio tra death e black. Quest’ultimo genere ultimamente sta cambiando molto, e molto in fretta. In base a questo, come pensi si svilupperà la musica degli Stigmhate in futuro?
Sicuramente non penso che faremo un Satisfied parte seconda. Se avremo la possibilità, disco dopo disco, vorremmo fare cose nuove, trovare nuove soluzioni e nuovi suoni, vogliamo sviluppare la nostra creatività.
Per adesso non so dirti come sarà il successore di Satisfied… Staremo a vedere, comunque sarà sempre in ambito estremo. Siamo liberi di comporre qualsiasi cosa senza condizionamenti e questo non ti da pressioni nel comporre.
Come tu dici il black metal sta prendendo diverse strade, penso sia una cosa naturale per ogni genere. Si tratta solo di riuscire a trovare quell’equilibrio giusto nel bilanciare ogni influenza, senza mai tralasciare la melodia.
Come mai la scelta di non inserire i testi nel booklet? Potete dirci qualcosa a proposito dei temi che trattate?
Abbiamo deciso di inserire solo le parti che ritenevamo più importanti. Per quanto riguarda i testi ti posso dire che sono riflessivi, incazzati e malinconici. Abbiamo tratto spunto dalla vita quotidiana, per quanto mi riguarda ho tratto spunto da esperienze passate e ho voluto rielaborare il tutto attraverso il mio modo di vedere le cose che mi circondano.
Per quanto riguarda “Hatred” e “Use Colony” – scritte da Tron – i testi parlano di militarismo/pacifismo e di visioni oniriche.
Comunque i nostri testi rispecchiano la nostra mentalità, sono semplici ma diretti, come la nostra musica.
All’album hanno collaborato alcuni nomi conosciuti. Come vi siete trovati con Fabban (curatore dell’artwork) e Christian Ice (produzione)?
Con Fabban ci siamo trovati benissimo. Ha centrato quello che volevamo a livello grafico e ha fatto un lavoro superbo; volevamo un artwork che si discostasse dai soliti soggetti già stra-abusati.
Con Christian ai Temple Of Noise abbiamo fatto una grande esperienza: lui ha capito perfettamente come il disco doveva suonare ascoltando i nostri demo, è un professionista. Poi le registrazioni sono state abbastanza stressanti, ma si sono svolte in modo tranquillo. Non abbiamo avuto pressioni di tempo e Christian ci ha messo a nostro agio subito.
Dalle vostre parti ci sono un numero incredibile di band attive. Ce ne sono alcune che ritenete particolarmente valide e volete segnalarci?
Dalle nostre parti ci sono tante band, ma non c’è una scena vera e propria… Ci conosciamo tutti, è ovvio. Come band valide posso citarti Death Dies, Ensoph, Shivan a tante altre band, non vorrei farti una lista della spesa!!! (ride)
Domanda di rito: cosa state ascoltando in questo periodo?
Io personalmente sto ascoltando moltissimo i Belphegor e Devin Townsend, poi qualcosa di più commerciale, ma niente di particolare. Sto scrivendo nuove songs, quindi preferisco concentrarmi su questo.
I vostri progetti per il futuro?
Adesso stiamo provando le songs di Satisfied con il nostro chitarrista live MT, e poi inizieremo a cercare qualche data live, vogliamo essere preparati al massimo.
Per quanto riguarda il nuovo disco inizieremo a lavorarci per l’autunno prossimo.
Ok, grazie dell’intervista! A voi l’ultima parola!
Ti ringrazio per questa chiacchierata e del supporto, volevo inoltre ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto. Ascoltate il nostro disco… Non ve ne pentirete!!!