Dopo l’ottima impressione del loro debutto “A Glance From Unreality” ho avuto l’occasione di mettere sotto torchio il cantante Marco Sivo ed il batterista Marco Di Salvia che si sono rivelate delle ottime persone e soprattutto molto disponibili a rispondere alle domande. Non sottovalutate questa band! Ma ora sotto con l’intervista.
Iniziamo allora, per prima cosa fate un breve riepilogo della storia della band per chi non vi conosce.
Marco Di Salvia: I Valas sono nati nel 1995 da un idea di Francesco Ferreri (Gtr) e di Enzo Vona (Bs). In quello stesso anno io (Bt) ed Alessadro Mancinelli (Gtr), ci siamo uniti a loro.
Inizialmente suonavamo cover di Deep Purple, Iron Maiden e Metallica con il nome di Skyward ma dopo qualche tempo abbiamo deciso di dedicarci alla stesura di brani nostri cambiando anche il moniker in Valas.
Nel 1997 entrò nella band Emanuele Bonati, sostituendo Francesco alla voce, e poco dopo la famiglia si allargò ulteriormente con l’ingresso di un tastierista: Stefano Spiandorello.
Nel 1998 registrammo il nostro primo demo-cd “The Human Overstanding” ma subito dopo Emanuele fu cacciato dalla band, diciamo per il suo ‘caratteraccio’! Nel 1999, sei mesi dopo l’esclusione di Emanuele è entrato nel gruppo, Marco Sivo, un grande acquisto per noi!
Dopo aver registrato il secondo demo “Escape Into A Dream” ne abbiamo spedito qualche copia a case discografiche piccole e grandi e dopo qualche tempo è arrivata una telefonata a Francesco: era la Sacred Metal che ci proponeva di registrare un disco per loro!
Purtoppo, proprio alla vigilia delle registrazioni di “A Glance From Unreality” i rapporti con Stefano (Kbs), che erano già abbastanza tesi, si interruppero definitivamente.
In tempi abbastanza ristretti abbiamo trovato il nuovo ed attuale tastierista Andrea Valenti, che ha dovuto registrare le sue parti in pochissimo tempo.
Questo è un breve, ma veramente breve, riepilogo della storia dei Valas!!!
L’album l’ho trovato decisamente vario. Quali sono le vostre influenze musicali?
Marco Sivo: Le nostre influenze musicali? …Tutto!!!!
Ascoltiamo tantissima musica anche al di fuori dal genere Heavy Metal… Le nostre più grandi influenze sono Deep Purple, Rainbow, Ozzy, Iron Maiden, Van Halen ma possiamo anche essere ‘influenzati’ da Duran Duran, Depeche Mode, Queen…!
Con quale gruppo famoso vi piacerebbe essere il gruppo spalla?
Marco Sivo: Wow!!! Questa è una bellissima domanda! Allora, mi posso sfogare?
Bene: magari sara’ scontata la cosa ma primi fra tutti gli Iron Maiden (prima che vadano in pensione!!!) Ah, ah, ah!
Poi… se ci fossero ancora, i Rainbow, e, beh…naturalmente Ozzy e Ronnie James Dio!
Vado avanti o mi fermo qui????
Marco Di Salvia: Oh!!! Beh, per me potremmo benissimo aprire per tutte le band della scena americana bay area ’80 citando in causa Metallica, Megadeth, Testament, Forbidden, Anthrax, Over Kill e via scorrendo…
Tutta ‘gente genuina’ che ha versato sangue e sudore per ogni singolo gig!!!
Di cosa parlano i testi dell’album? E’ un concept oppure sono tutti slegati tra di loro?
Marco Sivo: Il nostro è senza dubbio un concept album. Ogni singolo testo ruota attorno alla figura di Vala: l’uomo eterno.
Le canzoni di “A Glance from unreality” non sono altro che otto episodi della vita di questo personaggio, un essere umano, reso immortale dall’immortalità
del suo pensiero, volto alla ricerca della felicità.
Vi sono tre fasi nella storia di quest’uomo. La prima vede il nostro fare una sorta di resoconto della propria esistenza, così decide di intraprendere un viaggio oltre i limiti terreni per trovare ciò che si rende conto di non poter trovare nel suo mondo.
Nella seconda parte Vala giunge in questo luogo incantato dove gli si fanno incontro vari e misteriosi personaggi, che ben presto gli fanno capire che non può certo trovare in quel luogo le sue risposte.
Infine Vala fa ritorno a casa ed è a questo punto che viene a conoscenza di una possibile verità: la felicità non esiste nè in questo mondo né in nessun altro, si può conseguire quantomeno l’illusione di essere felici solo con la ricerca interiore. Così Vala scopre che ciò che gli può dare l’immortalità sono l’arte e l’ispirazione dentro di lui… ma questo è già l’argomento del prossimo album!!!
Una cosa che non mi è piaciuta molto è stata la copertina dell’album. Secondo me disorienta un po’ il potenziale acquirente di un disco power/prog metal. Cosa volevate rappresentare con questa copertina in cui i colori predominanti sono il verde e il bianco?
Marco Sivo: La copertina è un quadro di John Martin, pittore inglese, dal titolo “The Destruction Of Sodom And Gomorrah”.
I colori predominanti del dipinto originale sono rosso fuoco e giallo, noi ‘ri-dipingendola’ al computer di verde, abbiamo voluto dare un’immagine fredda ed irreale.
E’ vero, forse disorienta un po’ l’aquirente… ma quell’immagine e quei colori rappresentano ciò che abbiamo voluto dire in “A Glance From Unreality”!
Qual è, per voi, la canzone che meglio esprime la vostra musica?
Marco Di Salvia: Musicalmente potrei citarne due in particolare: la prima è “Princes Of Secrets”, che mette più a luce il nostro aspetto Heavy, adoro suonarla con i ragazzi in versione
ancora più speed, facendone risaltare ulteriormente le ritmiche elaborate…
La seconda è “Fairy” poiché la ritengo versatile ed estremamente espressiva. Gioca molto sulle dinamiche, sul groove e nonostante ciò risulta di una semplicità incredibile.
Marco Sivo: Per quanto mi riguarda, sinceramente, non saprei “scegliere”; forse perché ogni singola song dei Valas esprime
ciò che siamo e quello che vogliamo dire, ma se proprio devo scelgo “Princes Of Secrets”!
Ho notato che tu Marco (Di Salvia ndr), oltre ad essere anche il batterista dei Valas, sei anche il batterista dei Node. Come siete venuti in contatto?
Marco Sivo: Sapevo che prima o poi questa domanda sarebbe arrivata! Eheheh.
Marco Di Salvia: Ok! Forse non tutti sanno che le mie radici vanno ricercate proprio nei Valas.
Fu il ’95 quando mi unii alla band dando libero sfogo alla mia creatività artistica. Loro sono una vera e propria famiglia, mi hanno sempre dato la possibilità di ampliare le mie competenze attraverso molte altre band, tra le quali attualmente i Node, ma ciò non toglie che i Valas rimangano per me una priorità!
All’interno del gruppo com’è il vostro rapporto? Nel senso: vi frequentate anche al di fuori dell’ambito prettamente musicale?
Marco Di Salvia: Guarda, siamo cresciuti insieme io, Francesco, Alessandro ed Enzo. Poi è arrivato Marco Sivo e poi ancora Andrea Valenti che, pur essendo con noi soltanto da un anno e qualche mese, è come se fosse parte della nostra famiglia da sempre. Senza una forte amicizia come la nostra, non saremmo sopravvissuti alle avversità che abbiamo incontrato in questi otto anni passati insieme. Quando siamo tra noi c’è molto di più oltre la musica…
Marco Sivo: Forse l’unico che ogni tanto “scappa” e va per i fatti suoi è proprio Marco Di Salvia… ah ah ah!!!!
In Italia ormai ci sono tantissimi gruppi più o meno famosi anche all’estero. Come pensate di potervi far notare in mezzo a questa marea di gruppi?
Marco Di Salvia: Credo che il nostro punto di forza sia nell’intesa live. Insomma, oggigiorno qualsiasi band è capace di realizzare un piccolo ‘capolavoro’ in studio, ma è dal vivo che una band esprime il meglio di sè!
Come dico sempre… ci vuole attitudine, man!
Avete in programma qualche concerto di supporto all’album?
Marco Sivo: Devo dire che per quanto riguarda i live, siamo stati un po’ sfortunati quest’anno!
Abbiamo registrato l’album proprio nel periodo in cui i locali fanno le programmazioni delle serate e, purtroppo, non siamo riusciti ad inserirci in quelle programmazioni.
Ora come ora siamo concentratissimi sulla stesura dei nuovi brani. Per i live, se ne riparlerà a settembre, ma forse anche prima!
Siete soddisfatti del supporto che vi sta dando la vostra etichetta o poteva fare di più?
Marco Sivo: La Sacred Metal ha indubbiamente fatto un buon lavoro pubblicitario. Abbiamo avuto tante, tantissime, recensioni in internet e su riviste del settore dall’Italia e da molte zone dell’estero.
Sul piano dei live invece non sono stati così bravi, ma non è il loro compito principale quello di farci suonare in giro.
Forse si poteva fare qualcosa di più dal punto di vista della distribuzione, ma qui entrano in gioco molti fattori e la colpa non è tutta della Sacred Metal. In ogni caso siamo soddisfatti del nostro lavoro e dobbiamo ringraziare i ragazzi della casa discografica per averci fatto registrare il cd in un clima di assoluta calma e serenità.
Secondo te è un fatto positivo o ininfluente, che nascano webzine dedicate al metal?
Reputi internet un metodo più efficace, rispetto le riviste su carta, per farsi conoscere?
Marco Sivo: Senza dubbio le possibilità, anzi, le potenzialità di internet sono una cosa molto positiva. Soprattutto per giovani band come noi. Diciamo che sul web c’è più ‘spazio’, le riviste hanno un tot di pagine e stop!
Certo, le riviste le puoi leggere ovunque… soprattutto in bagno. (Ride)
Siamo al termine e, come nostra norma, avete adesso uno spazio per cercare di
convincere i lettori a comprare il vostro album. Forza sii convincente! Ed un grazie per l’intervista.
Marco Sivo: Prima di tutto ti ringraziamo noi tantissimo per questa intervista!
Poi, devo convincere i lettori di Heavy-metal.it a comprare “A Glance From Unreality”? Beh! C’è forse qualcos’altro di meglio di un succulento album di puro e martellante heavy metal condito da una buona dose di melodia ottantiana? A voi l’ardua sentenza!!!
Marco Di Salvia: Cosa aggiungere? Andate a visitare il nostro web site www.valas.it!
See ‘ya on stage, man!!!