Arrivati anch’essi al fatidico debutto su lunga distanza sotto l’ala protettrice della Britannica UK Division Records, gli italiani Hell Baron’s Wrath, con questo “Inner Force”, ci mostrano come tutt’ora nel 2009 (il disco però è del 2008) si possa suonare un genere di musica che a mio parere è morto e sepolto, il black metal melodico con influenze sinfoniche e gotiche, senza però risultare troppo banali o troppo derivativi. Certo nella musica degli Emiliani troviamo tutti gli stereotipi tipici del genere, dal cantato femminile ai passaggi acustici e sinfonici tanto cari a band come Cradle Of Filth e Dimmu Borgir, ma anche ai nostrani Teathres Des Vampires di primo corso, band con la quale trovo molte affinità specialmente nelle parti di voce femminili. Ma è sbagliato limitarsi a parlare degli Hell Baron’s Wrath come band copia carbone dei succitati gruppi, perché gli emiliani riescono anche ad integrare nella loro musica una sorta di vena progressiva, soprattutto per quanto riguarda le strutture delle song, abbastanza varie e mai prolisse. La tecnica dei musicisti inoltre non si discute e la produzione ottima degli Studio 73 di Ravenna, sinonimo di professionalità, fa sì che “Inner Force” sia un album di buona fattura e non noioso. Secondo me un piccolo appunto si potrebbe fare alle vocals maschili, troppo poco profonde, ma sinceramente messe nel contesto della musica non sfigurano più di tanto.
Credo che la band italiana debba distaccarsi ancor di più dai soliti clichè, perché ci sono buone potenzialità che vanno sfruttate meglio, magari aumentando gradatamente la vena progressiva della band, ed eliminando le vocals femminili che possono risultare pacchiane. Sono convinto che in futuro gli Hell Baron’s Wrath possano riservare grosse e piacevoli sorprese.

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