Finalmente una chiacchierata con CARLOS, batterista piemontese già sulle scene underground da anni, che nel 2010 ha preso parte al tour promozionale del 13esimo album in studio degli ANNIHILATOR in qualità di touring member per i festivals estivi e il Total Annihilation European Tour.

Ciao CARLOS, siamo felici di dedicarti dello spazio sulla nostra pagina!
Ciao a voi di HM.IT, a tutti i supporters del vostro portale e io vi ringrazio per la vostra ospitalità

Per tutti coloro che non ti conoscono, dicci chi sei, da dove vieni e come hai iniziato a suonare
Sono nato a Cuzco (Perù-Sud America) e a 13 mesi fui adottato da Luciano e Vera. Vivo nel cuore del Monferrato e da lì ho iniziato nel 1991 a nutrire interesse per la batteria grazie ad un video degli IRON MAIDEN, lo storico “Live After Death – World Slavery Tour 1985”.
Non sto scherzando: il giorno seguente alla visione della VIDEOCASSETTA, raggruppai tutte le pentole che mia madre non utilizzava più e creai una percussione rudimentale sulla quale iniziai a giocare.
Grazie al lavoro dei miei genitori, conobbi Ronaldo Farolfi, un ragazzo che doveva liberarsi del suo vecchio kit: una action drum jazz version 5 pezzi completamente da restaurare…ai tempi io non possedevo nozione alcuna per mettere a posto una batteria e per lo più la maggior parte dei negozianti della zona di strumenti musicali vendevano solo materiale per chitarristi, bassisti mentre per batteristi era già tanto che avessero qualche marca di bacchetta. Vorrei ricordare che ai tempi non c’era INTERNET e il reperimento di informazioni era molto più lento, a volte impossibile per un genere come quello che avrei voluto suonare: il METAL.
Per fortuna grazie sempre al lavoro dei miei genitori entrai in contatto con Piero Barcellona, un altro amante della musica che per passione faceva da fonico ad una band di Heavy Metal che ai tempi collaborò anche per un’agenzia messa in piedi da Pino Scotto. Piero mi aiutò a sistemare la batteria in modo che potessi iniziare a suonare ogni elemento e mi fece vedere un ritmo sul quale lavorare: BLUES.
Mi ricordo che mi sedetti sul seggiolino e riproposi il ritmo che mi fece ascoltare…senza alcun problema di coordinazione.
Il tempo scorre in fretta, sembra ieri ma in realtà sono passati ormai 21 anni e rimasi autodidatta per alcuni importanti aspetti: quando ero minorenne non c’erano insegnanti nella mia zona che potessero aiutarmi, esistevano solo delle persone già avanti con l’età che suonavano il walzer e la mazurka che di conseguenza non stimolavano la mia attitudine al rock, al metal. Quando iniziai ad avere la maggiore età ero già coinvolto con diversi gruppi musicali di un certo livello rinomati nazionalmente e mondialmente; quindi tutto il tempo che mi avanzava dopo gli studi e il lavoro lo dedicavo al drumming per essere sempre all’altezza della situazione.
Quando lasciai l’università per dedicarmi pienamente al mio lavoro e alla musica, decisi di iscrivermi al CPM di Milano per conseguire un diplomino che certificasse la mia preparazione. Sai non tutti possono sapere chi sei nella musica: a seconda dei generi musicali con cui ti relazioni passi da essere un ospite importante ad un emerito sconosciuto, quindi un “foglio di carta” può servire a fare meglio da filtro di fronte a certe evenienze. A dare lezioni ai tempi c’erano Sergio Pescara e Walter Calloni; io volevo seguire il corso di Walter perché fra i due nomi che ho menzionato era quello che più si avvicinava alle mie esigenze di stile: fantasioso, fuori tema e artisticamente imprevedibile! Sai, sono elementi a cui ancora oggi sono molto legato, non ho mai amato suonare la batteria per raggiungere livelli da guinness ma per emulare la mia personalità e la voglia di fare ciò che nella vita normale non si può fare: la FANTASIA.
Walter mi accolse con entusiasmo e mi voleva inserire direttamente al terzo anno perché secondo lui avrei perso tempo ai primi due: l’impostazione corretta l’avevo e la testa per mettermi al passo degli altri pure. Ma io desideravo a tutti i costi PARTIRE da zero perché sono di carattere metodico e credo nell’ordine in tantissime cose: io sapevo si suonare la batteria per le bands in cui dovevo performare ma non sapevo LEGGERE uno spartito! Quindi la mia volontà di iniziare da zero era dovuta al fatto che mi sarei sentito più a mio agio nei primi esercizi di solfeggio e memorizzazione degli spartiti…cosa che ne ero certo, non sarei riuscito a fare da solo per essere inserito al terzo anno.
Così dopo qualche telefonata per cercare di convincere Walter a farmi iscrivere al primo anno non mi feci più sentire e proseguii il mio drumming da autodidatta.

Era il 1999 e sentivo la necessità di crescere come batterista METAL, così quando ebbi la fortuna di conoscere Alessandro Minetto, riuscii ad avere qualche lezione per imparare a leggere.
Gli anni corrono velocemente, internet ha cambiato la relazione della creatività e mutato l’esclusività; nel 2006 iniziai a guardare oltre al solito concetto di esecuzione e nel 2008 grazie all’arrivo dell’iPhone in Italia ho avuto modo di mutare la mia comunicazione musicale rivolgendomi ad un pubblico che non era contaminato dalle testate classiche di quel tempo.
Oggi ho nuovamente mutato il mio approccio con la MUSICA e grazie al mio lavoro riesco a conciliare tutto contemporaneamente senza alcun problema di ambiguità. Spesso mi succede che miei clienti siano stati fans delle bands in cui ho suonato e altri che hanno i figli che sono estimatori delle bands in cui suono e ho suonato. Io la chiamo RICERCA di UMANITA’, perché ai tempi fare MUSICA a certi livelli voleva dire anche fornire un’immagine di non reperibilità come se volessimo emulare lo status di bands come Iron Maiden, Metallica, Kiss, Manowar etc… Adesso con molto orgoglio è bellissimo poter esplicitare la propria dimensione musicale nel completo della propria esistenza, senza tabù perché siamo TUTTI UMANI.

Cosa ne pensi della SCENA METAL ITALIANA attuale? Quali sono i problemi che l’attanagliano, secondo te? E soprattutto, come mai l’Italia, per certi versi “MAMMA” di alcuni aspetti musicali alla base del metal, ha smesso di partorire talenti che riescano a rilucere nel panorama mondiale?
Personalmente faccio ormai fatica a distinguere una scena metal italiana da una mondiale…voglio dire che la tua domanda la riferirei soprattutto ai gruppi che nella propria comunicazione si rivolgono unicamente al proprio territorio ignorando gli aspetti di oltre confine.
10 anni fa si poteva parlare di scena Italiana e non, ma grazie al WEB oggi si ha la possibilità di arrivare ovunque se si hanno i numeri. Quando parlo di numeri non intendo solo le capacità di eseguire la propria musica, ma anche la creatività di vestirla, di promuoverla, di comunicarla e di far arrivare il proprio messaggio il più altrove possibile senza limitarsi ai soliti utenti che nel frattempo sono invasi da proposte una meglio dell’altra! È vero che il suonatore di METALLO è legato ad una tradizione composta da Musica dal vivo, Produzione discografica e Musica dal vivo…ma sempre più dobbiamo trovare nuovi mezzi per proseguire nella tradizione restando a passo con i tempi. Ci sono artisti di altri generi musicali che non hanno mai suonato un concerto eppure hanno una schiera di fans che li seguono attivamente sul web, altri che invece suonano solo concerti senza avere un disco all’attivo, altri ancora che invece hanno solo qualche singolo pubblicato sui canali digitali e lavorano su YouTube, pubblicando videos che facciano ascoltare la propria musica, non solo in forma di video musicale classico ma presentando dei veri e propri shows che non hanno nulla a che vedere con la musica dal vivo ma portano sempre l’ascoltatore alla ricerca della loro musica.

A differenza di quanto sento spesso, io non ho mai passato il tempo a lamentarmi dei pochi spazi che ci sono in Italia per condividere questo genere musicale; ho sempre cercato di fare tesoro di quei pochi spazi sperando che rimanessero e non sparissero. Dobbiamo fare i conti con la realtà e se un genere musicale non attira un certo numero di persone che contribuiscano a far girare l’economia della venue, questa è obbligata a cambiare e nei casi peggiori a cessare la propria attività. Poi oggi più di una volta, l’affluenza nelle locations è diminuita perché sempre più attrazioni si possono avere ovunque e sinceramente da quello che ho visto in tutti questi anni che ho girato l’Europa per musica e lavoro, la situazione è identica ovunque, idem oltre oceano: ogni weekend c’è un evento DA NON PERDERE ad un certo costo….le persone non è che possono sempre permettersi tutti i divertimenti e con l’economia che è diventata un problema mondiale, sempre più ci saranno meno persone a potersi permettere certi svaghi che diventeranno dei LUSSI.

Sinceramente anche se lotto contro i mulini a vento, io resto sostenitore della QUALITA’ e non della quantità: non mi interessa se un prodotto ha poco successo ma è importante la propria qualità. Per fare un esempio: BURGER KING, MC DONALD’s, SUBWAY e altri nomi del genere non sono certo da catalogare come venditori di qualità confronto ad una carne fresca, macellata con cura o un’insalata raccolta dal proprio orto e portata in tavola senza aggiunta di conservanti…ma i numeri dimostrano che la maggior parte della popolazione preferisce i grandi marchi.
Tornando a noi, non è vero che di TALENTI in ITALIA non ne escano più. Ci sono eccome! Proprio perché ITALIANI hanno anche una marcia in più che é la flessibilità e l’inventiva ma sono magari chiusi ad esercitarsi ore e ore nel proprio studio, sono magari a suonare nell’ennesimo piccolo spazio di fronte ad amici e parenti, altri passano anni a ostinarsi a diventare come QUALCUNO mentre non sanno di essere ORIGINALI. Riprendendo il discorso di prima inerente la metodologia di comunicazione: questi TALENTI dovrebbero anche pensare che se vogliono EMERGERE devono dedicare tempo alla comunicazione, non basta solo essere bravi sul proprio strumento se poi non si sa parlare con la gente.

Si parla molto di fughe di cervelli dall’Italia, ultimamente. Se vogliamo, anche il tuo reclutamento negli ANNIHILATOR può essere visto come tale, ovviamente sotto l’aspetto musicale. Come sei stato contattato da Mr. JEFF WATERS?
Guarda, farò in modo di essere molto dettagliato perché è una domanda che mi fanno spesso e quindi colgo l’occasione di questo spazio per dare una risposta migliore a tutti, anche a quelli con cui non vi è stato il tempo di approfondire l’argomento.
Devi sapere che io di ANNIHILATOR conoscevo solamente il marchio e avevo sentito per caso solo un paio di brani grazie al chitarrista Giorgio Cavallo con cui creai nel remoto 2006 H-GEORGE, la band di Alcoholic Thrash Metal che punta ad una lavorazione di qualità e in maniera indipendente per comunicare la passione per la musica d’autore che va oltre all’esecuzione musicale ma cura anche il resto del prodotto: grafiche, mixing, mastering, promozione, visione e arte. Il primo lavoro in cui ci si avvaleva della partecipazione del leggendario TREVOR alla voce e, allegavamo un DVD documentaristico molto curato per i tempi di allora in rapporto budget e prodotto, lo mixai interamente io presso il rinomato Musiclab Studio e fu in quel momento che Giorgio mi fece ascoltare per la prima volta la song “Refresh The Demon” come riferimento sonoro per la realizzazione del mixing…quello fu il mio inprinting con l’Annihilator sound e mai più avrei pensato che due anni dopo mi sarei trovato a collaborare in tour con loro. Dopo la realizzazione del primo mini album “NEUROTIC” verso Marzo 2008 iniziammo a suonare nei clubs per promuovere questa nuova band e per arrichire la scaletta eseguivamo tre covers per rimarcare le nostre “influenze”, fra queste suonavamo appunto “Refresh The Demon” tratta dall’omonimo album.

A Settembre 2008 eravamo prossimi ad ultimare il nostro primo album di lunga durata, intitolato per l’appunto “Slave OF Society” e avevamo intenzione di affidare il mixing e mastering ad un professionista esterno in modo da unire la nostra arte compositiva a quella del candidato scelto. Eravamo parecchio indecisi su chi e come…subito pensammo a Andy Sneap ma ci rispose picche con una semplice scusa. A quel punto i nostri percorsi erano divisi leggermente: Giorgio spingeva per chiedere un preventivo a JEFF WATERS e io a SASCHA PAETH. Giorgio voleva Jeffrey perché avrebbe comunicato il marchio THRASH puro al nostro nuovo album, io invece desideravo provare Sascha perché ho sempre amato i suoi lavori e in particolar modo il suo vero ruolo era quello lì mentre Jeff Waters nei confronti del lavoro da svolgere avrebbe soprattutto messo il nome in quanto sappiamo tutti che è la leggenda delle 6 corde ultra tecniche del Thrash Metal per eccellenza.
Inviai il nostro interessamento alla mail di riferimento di Jeff Waters e alla mail di Sascha Paeth. Andò a finire che Sascha si fece vivo con tanto di scuse proprio dopo pochi giorni che si era firmato l’accordo con Jeff e venuto a conoscenza del fatto si mostrò ancora più disponibile per qualsiasi altro lavoro avessi dovuto svolgere.
Inviai a Jeff tutte le tracce da mixare allegandogli una “guida” per capire come disporre il mio set, come dare “PAN” alla chitarra principale di Giorgio e quali punti dover prestare attenzione in mixing e mastering, in modo da avere meno ritocchi da fare in seguito…Jeff scrisse che non gli era mai successo di ricevere così tanti dettagli e ben organizzati.
Fu così che a metà Dicembre 2008 dopo un secondo mixing ricevemmo il nostro MASTER e si concluse il nostro rapporto lavorativo con una piacevole chiacchierata al telefono per ringraziare della pazienza avuta di fronte le nostre meticolose richieste.
Novembre 2009…Jeff è in tour con il suo endorsement di amplificazione e passa pure per l’Italia. Non potendo andare personalmente a presentarmi di persona per farsi vedere fra clienti e lavoranti ho chiesto a Giorgio di fare da ambasciatore visto che il disco è al 50% anche suo. Così Jeff Waters ebbe modo di conoscere personalmente H-George e proseguì con le sue ultime date del clinic tour.
Sarà stata la visione di Giorgio, sarà stato il ricordo di questi clienti….sta di fatto che il giorno dopo il suo rientro in Ottawa, il 3 Dicembre 2009 mi scrive ma io vedendo che aveva inserito la richiesta di ricevuta di lettura, subito non avevo intenzione di aprirla. Non avevo voglia di dovermi soffermare a rispondere anche perché erano le 7:00 di mattina ed ero prossimo a prepararmi per andare a lavoro…ma poi mi dissi: “CxxxO Carlos, stai diventando troppo SxxxxxO per non aprire una mail scritta direttamente da Jeff Waters, gente salterebbe di gioia per ricevere una mail di spontanea iniziativa da Mr.Jeff Waters (questo il mio pensiero prima che si ammalasse di Facebook nel 2011)” e così lessi:
“hey! how goes all?!?! I have a question… what do you think about coming on the road with Annihilator as drummer for 2010??? Is that something you might want to discuss?? Let me know if it is something you might be interested in!”
Insieme a questo mi allegava un mio video che avevo realizzato per il progetto “PLAY WITH ME” in Agosto 2009 in cui performavo “Refresh The Demon” versione Live.
Subito lessi di fretta e non feci attenzione a quel AS DRUMMER e quindi pensai fosse lì a proporre la migliore offerta per seguire gli Annihilator on tour con H-George…poi a seconda lettura realizzai che la questione era PERSONALE.

Il motivo perché sono partito dall’inizio della nostra conoscenza è per indicare che JEFF WATERS non naviga a random sulla rete alla ricerca del miglior drummer che esegue le proprie songs ma valuta oltre la preparazione tecnica anche la preparazione umana, specialmente quando in ballo c’è una promozione molto grande e la convivenza per più di 2 mesi su un Tour Bus. Ovviamente io illustrai i miei limiti per evitare di far perder tempo ma Jeff mi incoraggiò inviandomi la song “The Trend” come tester dicendo che se fossi stato in grado di eseguirla egregiamente, sarei stato in grado di eseguire il resto del set che aveva in mente per il tour 2010 e che ero a confronto con altri 2 colleghi: uno tedesco e uno canadese. Andammo avanti un po’ a scriverci perché aspettava anche il video da parte degli altri drummers; dovevo ancora avere il resoconto del suo giudizio che già inviava tutto il set…poi mi scrisse informandomi che per ovvi motivi di costi avrebbe scelto un batterista canadese. Io non ne ero deluso o sentimento di sconfitta, dovevo ancora realizzare che stavo raffrontandomi personalmente con la leggenda della 6 corde e quindi la mia risposta fu quasi entusiasta perché se fossi stato ingaggiato il tutto avrebbe comportato un certo cambiamento nella mia vita lavorativa (non tutti possono permettersi di lasciare il proprio lavoro e tornare dopo un anno e dire “hey guys! Sono tornato!”). Gli scrissi che ad ogni modo avrei realizzato i videos in versione PLAY WITH ME delle songs che mi aveva inviato della scaletta così per mia soddisfazione di vedere come mi sarebbero venute. Jeff mi rispose che ero proprio una brava persona e che in qualche modo avremmo lavorato insieme in futuro…e questo fu il più bel complimento che ricevetti in tutti questi anni di MUSICA.
Natale era già passato e il mio aereo per New York era fissato per il 27 Dicembre con rientro il 6 Gennaio 2010; ai tempi usavo moltissimo twitter e twittavo in continuazione e così fu che Jeffrey mi chiese a pochi giorni prima di partire cosa andassi a fare a NY. Se per vacanza, lavoro o da amici…io gli risposi che me ne andavo in vacanza totalmente da solo. Mi esclamò con sorriso in emoticon “lo sai che siamo solo a un’ora di distanza di volo?” e io replicai “già…con emoticon sdolcinato….non è così romantico?!?” e me ne andai a NY a godermi un po’ di meritate ferie.
Al rientro twitto appena esco dall’aereo il mio rientro in Italia e non faccio in tempo a dare uno squillo a quella santa donna di mia madre (che come tutte è sempre in pensiero) che ricevo una, due, tre e-mail….da Jeff Waters….che dicevano: “ma sei già tornato? Appena puoi chiamami subito” “presto!urgente!” “Chiamami a questo numero subito”….dovevo guidare, il cellulare costa e così decisi che quando avrei raggiunto casa gli avrei dato un “pronto”.
Ma l’ora e mezza in autostrada, la musica e i pensieri che già arrivano di cosa bisogna fare appena si rientra a lavoro…offuscano i ricordi “meno prioritari” e così dopo 3 ore noto che avevo dimenticato il cellulare altrove e che nel frattempo avevo ricevuto altri solleciti per chiamare Mr. 6 corde…!!! Cavoli che figura! Non era mia intenzione mancargli di rispetto e così interrompo bruscamente quello che stavo facendo (stavo corteggiando quella che oggi è la mia compagna e che era ignara di tutto) e lo chiamo subito!
Stava correndo sul tapis roullant per mantenersi in forma e così mi rimanda a 45 minuti più tardi…finalmente ci sentiamo e girando un po’ attorno al discorso mi dice che aveva ripensato al mio ruolo perché nonostante gli altri drummers fossero cmq all’altezza, aveva il timore non fossero cool abbastanza per la convivenza on the road, mentre a me un po’ aveva avuto modo di conoscere un anno prima nelle comunicazioni per il mixing e l’organizzazione lavori…gira ancora un po’ attorno al discorso e mi invita a passare un weekend presso casa sua per vedere se c’è quella dose di rispetto per poter collaborare on the road. Mi domanda se il venerdì poteva essere cool e io ovviamente dissi che non c’era alcun problema, basta che mi dicesse la data esatta per organizzarmi e avrei raggiunto Ottawa.
Mi disse: “questo venerdi…ovvero…dopo-domani…” e io: “perfetto! Mi risulta più comodo anche per il lavoro” e Jeff mi disse che già questa è la dimostrazione lampante di quanto si determinato nel seguire il progetto pre-stabilito: ritornare oltre oceano dopo 24 ore dall’arrivo non è da tutti…specialmente per passare solo un paio di giorni e poi nuovamente rientrare in Italia.
Fu così che iniziò il tutto, con ulteriori videos per dimostrargli la mia tenacia nel migliorare le pignolerie che mi indicava e il 30 Marzo 2010 quasi come regalo di compleanno si ufficializzò la mia collaborazione con la pubblicazione della photo session tramite i principali canali web e riviste cartacee specializzate nel settore.

Per concludere ci terrei precisare che in questo caso io non ero in cerca di qualche cosa…si parla di fuga quando l’individuo ha il progetto di “evadere” ma nel mio caso ho semplicemente ricevuto un’offerta collaborativa da parte di esterni senza aver presentato precedentemente domanda e ho accettato di non lasciarmela sfuggire.

Cosa ti ha lasciato quest’esperienza? La tua visione delle cose in questo settore è in qualche modo cambiata?
Innanzitutto ho assunto il vizio di Jeffrey nel rispondere alle domande in modo ancora più prolisso di quanto lo facessi prima; poi ho avuto modo di conoscere qualcuno più paranoico di me…ahahahaha!!! Ho avuto modo di rendermi maggiormente conto di quanta responsabilità si debba prestare nei confronti del pubblico, degli addetti stampa e degli addetti ai lavori quando si ha raggiunto una fama come il marchio ANNIHILATOR. Il bello è vedere una persona come Jeff Waters che, a distanza di anni di consolidato successo, prosegua ad avere lo stesso entusiasmo come se fosse al primo disco e che quotidianamente impugni la chitarra 4/6 ore al giorno! Per il resto la mia visione delle cose in questo settore non è mutata di una virgola e sinceramente speravo che mutasse in meglio!

Oltre ad essere un valido strumentista, in quali altri ambiti ti piace cimentarti?
La batteria è stata una passione esclusiva per molti anni, fino a quando ho iniziato a nutrire interesse anche per l’aspetto manageriale della musica e produttivo. Collaboro infatti dal 2006 con lo studio di registrazione Musiclab e in tutti questi anni ho messo lo zampino nel dietro le quinte di alcuni eventi e artisti non solo legati al genere METAL. Mentre fuori dalla sfera musicale sono molto coinvolto nel mondo dell’edilizia, l’arredamento e i dettagli per il completamento di un’ambiente. Tutti questi interessi mi permettono il confronto quotidiano con moltissime persone di differente fascia d’età e cultura.

La tua è stata un’esperienza come session piuttosto singolare, ma anche emblematica. Quale messaggio vuoi lanciare a tutti coloro che “ci provano”/”vorrebbero provarci”?
L’Italia è grande, noi siamo in tanti tantissimi…ma l’Europa lo è ancora di più e il MONDO è enorme anche se ai giorni nostri internet ci ha illusi di averlo rimpicciolito…ma è enorme! Quindi come noi, nel MONDO, ce ne sono davvero miriadi che ogni giorno si svegliano e portano avanti il proprio sogno. Se la MUSICA ti fa star bene, se suonare ti rende “libero”, se la sfida è con te stesso per raggiungere i tuoi limiti di cultura musicale: la MUSICA non ti tradirà mai!
Abusare della MUSICA per ottenere riscontri non porta nulla.

Progetti per il futuro?
Proseguire a coltivare la mia passione musicale realizzando un nuovo disco con H-GEORGE; produrre i BORN WRONG che sono una nuova band della Monferrato Area con talento da vendere; aiutare una giovane band della Marche che risponde al nome di INVADERS nei primi passi di organizzazione musicale; legare maggiormente il mio mondo artistico al mio lavoro organizzando incontri culturali presso il mio negozio in Monferrato e presto su www.carlosman.com saranno presenti ulteriori news per collaborazioni esterne non solo legate alle performances musicali.
Saluti.
Grazie infinite per l’interessamento a voi di Heavy-Metal.it, a tutti coloro che hanno dedicato tempo nel leggere l’intervista e un “horns up” a tutti quelli che quotidianamente contribuiscono a produrre nuova musica! CIAO!

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