In occasione dell’uscita di Blue Record, secondo album dei Baroness, intervisto via mail Summer Welch, bassista del gruppo. Alcune risposte mi sembrano poco sincere, comunque a voi il verdetto!

Allora, cosa significano i titoli Red Album e Blue Record?
Abbiamo sempre cercato di assumere un atteggiamento di basso profilo nei titoli che diamo alle nostre uscite. Prima di utilizzare i colori avevamo provato con “primo”, “secondo”, e “terzo”. Il motivo principale è che vogliamo che i nostri dischi siano accessibili a tutti. La musica che creiamo è densa, complessa e molto ragionata. Idem il lavoro grafico a complemento della musica. Trovo che avere un titolo lungo e articolato risulterebbe un po’ pesante e ingiusto per l’ascoltatore medio. Avere invece un titolo corto e facile da ricordare, sopratutto nel nostro caso, diventa una porta d’ingresso verso il disco. Tutto il resto è talmente denso, che il punto d’accesso deve essere ovvio. Da lì poi vai dove vuoi.

Cos’è Blue Record? Una progressione di Red Album oppure un cambiamento di direzione?
Quando utilizzi la parola cambiamento, la gente si sente a disagio. Se invece usi la parola progresso la gente annuisce con approvazione. Secondo me progresso e cambiamento sono la stessa cosa. Progredire vuol dire cambiare in meglio, una crescita. Questo album a mio avviso è un progredire rispetto al precedente, in tutti i sensi.

Messaggi principali di Blue Record? I vostri titoli sono molto criptici e suggeriscono stratificazioni di significato….
I nostri testi sono fatti per essere digeriti in maniere diverse a seconda di chi li assorbe. Quello che tu ritieni leggendoli sarà forse completamente differente da quello che vedo io o da quello che sente tizio o caio. Non c’è una maniera giusta o sbagliata per interpretarli. Trai da essi quello che vuoi.

Il vostro stile musicale oscilla molto, dal punk al rock old school, alle parti melodiche fino al sludge. A cosa mirate? Avete in mente un percorso evolutivo?
Noi suoniamo quello che ci suona bene. Se questo implica combinare diversi stili e sentimenti, allora è la strada per noi, basta che il fluire complessivo del disco sembri genuino, coeso e convincente.

Cosa vuol dire essere una metal band in Savannah (Georgia)? Come siete influenzati dal panorama musicale locale e dalle radici della cultura locale?
Non importa dove vivi, comunque il tuo ambiente avrà un’influenza predominante su di te che tu ne sia conscio o no. Savannah non è diversa a questo proposito. Il clima qui è il fattore che ha più effetto sulle persone, secondo me. D’estate fa un caldo incredibile. L’umidità rallenta tutto al passo di lumaca. La gente cammina lentamente, parla lentamente, pensa lentamente, agisce lentamente. L’aria è pesante.

Cosa vi ha spinto a fare musica?
Quando avevo 14 o 15 anni ho iniziato ad addentrarmi nello street punk e nel crossover metal. C’erano alcune band che mi hanno fatto scattare una molla e mi reso desideroso di fare musica. Ho preso un basso da un amico e ho insistito. È stato subito amore.

Quali le speranze per il futuro dei Baroness?
Mi piacerebbe suonare in Russia, Sud America, e Sud Est Asiatico prima o poi.

Quali programmi avete per tour in Europa e altre località fuori dagli Stati Uniti?
Programmi vari. Adesso stiamo per farci un mese in giro per gli States. A metà gennaio sbarcheremo in Europa per circa venti giorni. Poi due settimane a casa dopodiché tre settimane in Australia e Giappone. Così arriviamo a marzo, e poi non sono sicuro ma credo che da oggi fino a quella data si presenteranno altre cose.

La copertina. John è un artista di talento. Perché non ha scelto di perseguire una carriera di arte pittorica/visiva?
Purtroppo John non è qui a rispondere a questa domanda, comunque mi sento di dire che se ci pensi bene puoi arrivarci anche tu, alla risposta….

Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori italiani di Heavy-Metal.it !
Il gelato è buono. Godetevelo! www.myspace.com/yourbaroness

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