Nomen omen dicevano i latini. Nel caso dei Powerworld la formula è quanto mai azzeccata visto che fondamentalmente si tratta di una nuova all star band (in tono minore) dell’inflazionato settore power. Le redini del progetto sono tenute da Neils Neumann, conosciuto per essere il tastierista dei Freedom Call, che a sua volta coinvolge l’ex collega Ilker Ersin, Barish Kepic degli Evidence One e Jurgen Lucas degli At Vance.

Il genere proposto, ovviamente, è un power ultra melodico che cerca di sfruttare il successo commerciale dei primi Freedom Call puntando praticamente tutto sull’utilizzo di soluzioni leziose e tremendamente catchy. Quello che (soprattutto) nei primi due lavori di Zimmerman e soci era francamente irresistibile viene qui riproposto in tono minore e senza il minimo barlume di originalità, cosa che in questo settore è purtroppo diventata trademark. Oltretutto, non tutti i brani centrano il bersaglio grosso relegando gran parte del “successo” di questo ‘Powerworld’ a pochi episodi degni di nota come ‘Lake Of Eternity’ e ‘I Reach The Light’. Poca acqua al mulino la porta anche l’esordiente Steffen Bruner, in linea di massima un terminale senza infamia e senza lode in una compagine in cui la buona riuscita della performance vocale rappresenta un buon 80% dell’intero lavoro. Ultima annotazione per la cover dei Cutting Crew ‘I Died In Your Arms’, hit anni ’80 del settore Aor che nella nuova veste targata Powerworld acquista una dimensione più dinamica e frizzante.

Ennesimo lavoro pedestre di una scena che ormai si adagia sui successi (soprattutto economici) di alcuni anni fa. Non riesce, dunque, nemmeno l’operazione simpatia di mr. Neumann…

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